«Chi vuol essere milionario?»: 10 curiosità sul quiz di Gerry Scotti
Dal 7 dicembre, quattro puntate celebrative in occasione del 20° anniversario. Scopriamo alcuni dei fatti meno noti e interessanti sul programma che ha cambiato le regole della tv
Torna il 7 dicembre in quattro puntate speciali, uno dei quiz più amati: «Chi vuole essere milionario?». Nella storia del piccolo schermo se ne sono visti pochi di programmi capaci di catalizzare tanto l'attenzione dello spettatore e Gerry Scotti sarà pronto, in prima serata ogni venerdì, a farci rivivere quelle emozioni.
Come forse già sapete in questa edizione l'aiuto da casa è stato eliminato, mentre ci si potrà avvalere dell'aiuto di un amico presente in trasmissione e un quarto aiuto del conduttore. Gerry, com'è noto, è un tuttologo forgiato da tantissimi anni quiz e d'indole curiosa: sarà di grande aiuto.
Nonostante molti non lo sappiamo, o non ci abbiano mai creduto, il conduttore non ha modo di sapere in anticipo la risposta. Questa è la prima di altre 10 curiosità raccolte sulla trasmissione.
Un quiz ad alta tensione
I creatori di «Chi vuol essere milionario?» sono tre e sono inglesi: David Briggs, Mike Whitehill and Steven Knight. Quest'ultimo oggi ha 58 anni e si è sempre occupato nella sua carriera non tanto di televisione, ma soprattutto di scrittura e regia di film thriller. Non è un caso che il suo quiz sia così... elettrizzante.
Il ventennale anche sulla BBC
Dal 5 all'11 maggio del 2018 sono andate in onda otto puntate celebrative per il ventennale del programma sulla BBC, la rete su cui il 4 settembre 1998 ha debuttato il format. L'ha condotto per l'occasione Jeremy Clarkson, il volto di «Top Gear». Il conduttore dell'edizione originale, Chris Tarrant, non fa più televisione stabilmente dal 2013.
Chi vuol essere milionario... con 50 mila euro!
Nel mondo sono nate più o meno 160 le versioni di «Chi vuol essere milionario?» (più di 20 sono ancora in onda), ma non tutte offrivano come massimo premio il (corrispettivo) di un milione di euro. In Albania il premio massimo previsto era di 50 mila euro, così come in Ecuador. In Giappone raggiungere "il milione" con lo Yen è molto più facile: il premio massimo offerto (30 milioni di yen) corrisponde però a 233 mila euro circa. Di certo la cifra cambia in base al budget locale e al tenore di vita.
La divisa ufficiale (dovrebbe essere) Armani
Il format, soprattutto agli inizi, aveva regole molto rigide. Per poter essere considerato "valido" doveva attenersi a una sorta di «Bibbia». Sapete che nelle prime versioni era previsto che il conduttore vestisse solo Armani? Non c'è notizia in Rete che Gerry Scotti abbia mai vestito durante il quiz completi del famoso marchio di moda italiano. Ma l'avrà fatto almeno una volta?
Gli aiuti esclusi dal gioco (e il perché)
Nella nuova versione del programma in onda nel 2018 in Italia, manca lo «Switch», l'aiuto che permetteva a un concorrente di sostituire una domanda con un'altra, magari più facile per il concorrente. La regola è stata valida dal 2007 al 2009. Forse si era rivelata un'arma a doppio taglio: anche se la domanda sostitutiva doveva essere di pari difficoltà, sulle cifre più importanti poteva determinare la vittoria del milione di euro. A dirla tutta, spezzava anche la tensione del gioco. In alcune versioni non era possibile usare lo «Switch» dopo la decima domanda.
La «telefonata a casa» invece creava disparità già nei primi anni tra chi era dotato di strumenti informatici collegati a internet e chi doveva usare solo la propria cultura e memoria. In alcune edizioni internazionali, l'aiutante veniva monitorato a casa dalla produzione perché non usasse supporti informatici o veniva invitato in studio in una stanza adiacente, in isolamento acustico e senza alcun supporto al suo fianco.
Le prime domande, oggi valgono di più
Se nelle edizioni precedenti (parliamo di quelle in euro) le prime tappe erano da 50, 100, 200, 300 e 500 euro, tra il 2007 e il 2008 sono state fissate poi a 500, 1000, 1500, 2000 e tre mila euro. La seconda tappa intermedia (quella che rimane sempre valida anche in caso di risposta errata) non era più a 16 mila euro, ma a 20 mila. Dopodiché, l'obiettivo è sempre rimasto lo stesso: il milione.
Se potessi saltare questa domanda...
Nella versione statunitense è stato introdotto per qualche tempo il «Jump the question», era possibile di fatto saltare del tutto una domanda e passare alla successiva con una cifra economica maggiore. A differenza dello «Switch» italiano, la domanda non veniva sostituita, ma data per corretta. La regola non si poteva applicare alla domanda da un milione e aveva una conseguenza: non faceva vincere al concorrente la cifra "saltata" in caso di ritiro dal gioco.
Porta il «Milionario» sempre con te
Esistono tante applicazioni per il cellulare che permettono di giocare direttamente da casa o in viaggio. Ne esiste però solo una ufficiale (di Sony Pictures Television, che attualmente detiene il format), si chiama Millionaire Trivia (con oltre un milione di download), purtroppo solo in inglese. Se ne trovano anche in italiano, ma più scarne e amatoriali.
La accendiamo?
Il quiz ha delle frasi «standard», scritte nella già citata «Bibbia» del programma, come «È la tua risposta definitiva?». Gerry ha introdotto e reso celebre anche «La accendiamo?», non prevista nel format. La sua frase è diventata così celebre da essere adottata anche in altre edizioni internazionali.
Quattro appuntamenti che celebrano un compleanno speciale: i vent’anni del format originale inglese. La prima puntata di «Who wants to be a millionaire?» (a cui si sono ispirate oltre cento edizioni in tutto il mondo) andò in onda nell’autunno del 1998
Per i 20 anni del format originale inglese Gerry Scotti torna in prima serata a fine novembre su Canale 5 con quattro puntate del quiz che ha condotto per 12 edizioni