Chiara Maci cucina in televisione in L’Italia a morsi

Dopo aver partecipato come giudice al programma Cuochi&Fiamme e condotto #VitaDaFoodblogger, ora è al timone del programma su Food Network (canale 33)

Chiara Maci nella cucina di una Cesarina
30 Gennaio 2019 alle 09:00

Nata in Campania, cresciuta a Bologna, per scelta professionale e sentimentale (è legata allo chef Filippo La Mantia) Chiara Maci vive ormai stabilmente a Milano. Esperta di cucina, ha un blog (chiaramaci.com) e un profilo Instagram seguitissimi. E dopo aver partecipato come giudice al programma Cuochi&Fiamme e condotto #VitaDaFoodblogger, ora è al timone di L’Italia a morsi su Food Network (canale 33).

Chiara gira venti località italiane, visita i produttori locali e poi va alla ricerca delle Cesarine. Queste fanno parte della rete di cuoche casalinghe d’Italia (www.cesarine.it) che preservano gelosamente la cucina tradizionale del territorio e la propongono agli ospiti che prenotano, creando quindi una sorta di ristorante in casa. E insieme con loro, Chiara si mette ai fornelli.

Com’è nata questa passione?
«L’ho ereditata. Mia nonna è sempre stata un’ottima cuoca. Mia madre è una sommelier. E mio papà ci ha trasmesso il culto del cibo: da ragazza potevo uscire solo dopo cena perché voleva tutta la famiglia riunita intorno al tavolo».

Quale cucina regionale preferisce?
«Sono affezionata a quella campana: adoro la scarola imbottita e la pasta alla genovese (condita con un sugo bianco di carne e cipolle, ndr). Ma amo anche la cucina bolognese, dal ragù alla pasta fresca».

Anche lei conserva i ricettari?
«Sì eccome. Ho anche un quaderno di mia nonna in cui sono incollate perfino le ricette riportate sulle vecchie bustine di lievito».

Chi cucina a casa: lei o Filippo?
«Io. Lui è sempre impegnato con il ristorante. E quando si libera usciamo fuori a cena. Anche perché abbiamo idee e gusti diversi: lui per esempio, non usa aglio, cipolla e soffritti. Io ne vado matta».

Cosa ha imparato da lui?
«Mi ha insegnato a preparare la pasta alla norma e la pasta panata. Ma soprattutto a essere organizzata, come in un ristorante. Se pensi prima al menu, alla spesa, alle dosi che ti occorrono tutto diventa più semplice».

Lei è attenta all’aspetto salutistico?
«Non molto. Per esempio, non sostituirei mai le melanzane alla griglia con quelle fritte nella parmigiana!».

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