Come parlare di Covid in tv: Michele Mirabella a “Elisir”

Un programma scientifico e autorevole non può certo ignorare la pandemia. E cerca, con l’aiuto degli esperti, di rispondere a dubbi e domande dei telespettatori

Michele Mirabella
15 Gennaio 2021 alle 09:04

Un programma scientifico e autorevole non può certo ignorare la pandemia. E infatti "Elisir", l’appuntamento con il benessere di Raitre, condotto da Michele Mirabella e Benedetta Rinaldi, dedica ampio spazio al Covid. E cerca, con l’aiuto degli esperti, di rispondere a dubbi e domande dei telespettatori.

Mirabella, quanto è difficile dare informazioni corrette in tv?
«Bisogna parlarne come fanno gli scienziati tra loro. Il dibattito scientifico avviene in sedi opportune, dove gli esperti si confrontano sulla base di dati e non di opinioni arbitrarie».

E il compito di un conduttore qual è?
«Noi abbiamo la responsabilità enorme di mediare tra gli scienziati e di non sentirci mai competenti, ma di porci nei confronti degli esperti con la stessa curiosità del pubblico».

Voi come scegliete gli ospiti?
«Il compito è affidato a un autorevole comitato scientifico e si cerca di privilegiare professionisti in campo universitario o della sanità pubblica».

Come fare chiarezza sul tema dei vaccini?
«I vaccini sono stati la salvezza per sconfiggere tante malattie, dal vaiolo alla poliomielite e alla febbre gialla. E, per quanto riguarda il Covid, è l’unico modo per proteggersi dal contagio. Questo è il solo messaggio che dovrebbe passare. Insinuare dubbi sulla sua efficacia o sulla durata serve solo a ingenerare ansia».

Quali sono gli errori da evitare nella comunicazione?
«La spettacolarizzazione. Siamo invasi da notizie false e contrastanti che arrivano dal web. Non c’è bisogno di una tv urlata che crea confusione. E poi ci vuole prudenza da parte di ospiti e conduttori, affinché la vanità del singolo non offuschi la verità, l’onestà di pensiero e la chiarezza dell’esposizione».

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