“Conto alla rovescia”, Gerry Scotti: «Ora per vincere dovete battere il tempo»

Da lunedì 18 novembre (e fino ai primi di gennaio) Gerry condurrà il nuovo quiz preserale di Canale 5. Dopo 30 anni di giochi e 4.452 puntate al suo attivo (le domande poste sono incalcolabili) si tuffa con destrezza in questa nuova avventura

Gerry Scotti è al timone di "Conto alla rovescia", il nuovo quiz preserale di Canale 5
14 Novembre 2019 alle 15:44

In questi giorni acciuffare Gerry Scotti fra una puntata di “Tú sí que vales” e l’ospitata nello show di Adriano Celentano non è così facile. Per di più ci sono le prove del suo prossimo quiz. Da lunedì 18 novembre (e fino ai primi di gennaio), infatti, Gerry condurrà “Conto alla rovescia”. Dopo 30 anni di giochi e 4.452 puntate al suo attivo (le domande poste sono incalcolabili) si tuffa con destrezza in questa nuova avventura.

• Ecco come funziona il nuovo quiz di Gerry Scotti

Gerry, come mai abbandona il suo “Caduta libera” per un nuovo quiz?
«“Abbandonare” è il verbo sbagliato. C’era la necessità di avere un altro “format” da provare in un periodo con tanti spettatori. L’estate spesso non è la stagione migliore, c’è distrazione, le novità possono venir scambiate per allegri giochini estivi».

Ha appena festeggiato 800 puntate di “Caduta libera”. Sono abbastanza?
«Come nella Formula 1 o nei campionati di calcio bisogna dare un periodo di stop, di ferma, per mettere a posto alcune cose, cambiare qualche meccanismo, trovare nuovi concorrenti. Ma dopo “Avanti un altro!” di Paolo Bonolis, torneremo con “Caduta libera” e festeggeremo le mille puntate».

Quando nasce questo “Conto alla rovescia”?
«Ci pensavamo da un anno, lo abbiamo elaborato, studiato, ce l’avevamo nel cassetto. Non è un format straniero: è tutto italiano».

Come l’avete inventato?
«Volevamo trovare un’atmosfera assolutamente diversa. “Caduta libera” è un grande luna park, pieno di luci, risate, chiasso, effetti speciali con le botole, è una specie di varietà. Questo “Conto alla rovescia” è un’elegantissima bomboniera, un salotto tra amici, dallo scorrere del tempo al montepremi, tutto è davanti agli occhi del pubblico. È più gioco, più quiz».

Ci spieghi il meccanismo alla base del gioco.
«Come si può capire dal titolo non devi essere solo più bravo dei tuoi avversari, ma devi anche battere il tempo, dare le risposte prima che i secondi finiscano facendoti perdere i soldi accumulati».

La difficoltà maggiore?
«Conservare la freddezza, essere in grado di ragionare senza farsi anticipare».

Che tipo di concorrenti cercate?
«Persone che abbiano velocità di pensiero, la mente deve galoppare. Con la mia esperienza trentennale penso che i concorrenti più giovani siano avvantaggiati dal punto di vista della velocità nel “conto alla rovescia”, ma grandi sorprese arriveranno dai concorrenti di una certa età sui giochi che necessitano ragionamento, preparazione ed esperienza».

Lei che concorrente sarebbe?
«Nelle prove anche io ho fatto il concorrente e sono lieto di comunicare che una volta sono arrivato al gioco finale vincendo 47 mila euro! Che non mi verranno dati...».

Il conduttore qui è più un arbitro col fischietto in mano o un amico solidale?
«Nel “conto alla rovescia” sono colui che fa partire il tempo e, se non rispondi, ti saluto. Nei giochi dove c’è da ragionare torno il Gerry Scotti che conoscete, quello del “Milionario”».

Un quiz tutto italiano. Lo venderete anche all’estero?
«L’abbiamo già presentato al Festival della tv di Cannes con i sottotitoli in inglese e alcuni network hanno esercitato delle opzioni».

Lei di solito per cosa fa il “conto alla rovescia”?
«Di solito il pomeriggio conto quante ore mancano alla cena o, se me lo chiedete fra qualche mese, forse starò facendo il conto dei giorni che mancano alle vacanze. Ma di solito non sono così assillato dal tempo, se non quando devo prendere un treno o un aereo e allora attacco il conto alla rovescia per la partenza anche con un’ora di anticipo».

Però il suo tempo è abbastanza compresso: oltre al quiz, il sabato è impegnato con “Tú sí que vales” e la settimana scorsa è andato ospite da Celentano,
«“Tú sí que vales” di anno in anno continua a essere una piacevole conferma. Nella tv generalista, dove ormai gli ascolti importanti li fanno solo i grandi eventi, i numeri che facciamo ogni settimana con questo talent sono un vero miracolo. E la cosa più miracolosa è che noi giurati non abbiamo un copione. Non sappiamo nulla di quello che vedremo. In quanto a Celentano, incontrarlo è stata una delle emozioni più forti della mia vita, lui è stato di una gentilezza e una genuinità incredibili. Mi ha detto che guarda “Caduta libera”: “Quel gioco con tutti quei buchi…” (le botole!)».

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