“Cronache criminali”, con Giancarlo De Cataldo su Rai1

A occuparsi di crimini storici è lo scrittore e magistrato, dal 7 novembre in seconda serata

7 Novembre 2022 alle 09:11

Ci sono delitti commessi in determinate epoche che non solo sono rimasti impressi nella nostra memoria, ma ci aiutano a comprendere meglio il contesto sociale in cui sono stati commessi. E le evoluzioni dell’informazione e la giustizia. A occuparsi di questi crimini storici è lo scrittore e magistrato Giancarlo De Cataldo in "Cronache criminali", su Rai1 dal 7 novembre in seconda serata.

Ci anticipa qualche caso?
«Spazieremo dagli Anni 60 a oggi. Racconteremo il delitto dell’aspirante attrice Christa Wanninger nel periodo della Dolce Vita, passando agli Anni di piombo e alla morte di Pier Paolo Pasolini. Andremo negli Anni 90 con il caso di Pietro Maso fino alla strage commessa da Luca Traini nel 2018».

Cosa differenzia "Cronache criminali" da programmi dello stesso genere?
«Oltre ad attraversare un pezzo di storia del Paese, daremo spunti di riflessione con interviste, atti giudiziari e documenti, che testimonieranno il cambiamento dei tempi. Il tutto aiuterà a entrare nella mente di chi ha commesso il crimine per scoprirne le motivazioni e capire se un colpevole può cambiare, in che modo e quanto tempo occorre».

Un delitto che l’ha molto colpita?
«Quelli del passato: essendo trascorso tanto tempo, li studio con un occhio distaccato. Mentre i più contemporanei scatenano emozioni “di pancia”».

Lei ha scritto tante storie crime. A quale è più affezionato?
«Devo tanto a "Romanzo criminale", il mio best seller ispirato alla banda della Magliana, da cui è stata tratta la serie. Amo le storie che si ispirano alla realtà».

E segue le serie poliziesche?
«Sono un mangione di serie (ride). Trovo che "Vincenzo Malinconico" sia da applauso. Mi piacciono "Il commissario Ricciardi", "Rocco Schiavone"... E ora sto seguendo "Shantaram"».

Non si è stancato di occuparsi sempre di crimini?
«Be’, se ne fossi capace, mi cimenterei volentieri in una commedia sentimentale (ride)».

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