Diego e Diana, ecco la doppia D della risata a “Enjoy”

La coppia Del Bufalo-Abatantuono sul palco del nuovo show di Italia 1 in cui due squadre di comici si sfidano all’ultima battuta

Diana Del Bufalo e Diego Abatantuono
30 Gennaio 2020 alle 15:23

Una gara tra due squadre di comici (con tanto di capitani e ultras) che si affronteranno in varie prove e categorie: questo è il succo di “Enjoy”, il nuovo show comico di Italia 1 che parte domenica 2 febbraio in prima serata. A dirigere il traffico di cabarettisti, una vecchia volpe e una giovane promessa della risata: Diego Abatantuono e Diana Del Bufalo.

Comici contro comici, chi vince e chi perde... ma voi, personalmente, siete competitivi?
Diego: «Moltissimo. Voglio vincere anche a tombola. Mi piace anche il “Trivial Pursuit” ma non riesco mai a finire una partita: alla terza domanda scatta la rissa».
Diana: «Per niente. Mi piaccio così come sono e non mi interessa gareggiare con gli altri. Con l’eccezione dei giochi da tavolo: adoro “Dixit”, ho comprato tutte le estensioni!».

Giudicate voi stessi nelle tre categorie della gara: recitazione, ballo e canto.
Diana: «In canto mi do 8 sulla fiducia, perché ho successo e tutti mi fanno i complimenti. In recitazione 7: me la cavo con la spontaneità. Ballo 6: non sono abbastanza atletica! Finché si tratta di mazurche e valzeroni va bene, ma per la danza moderna non ho proprio i muscoli».
Diego: «A ballare non mi ci metto neanche. Cantare mi piace ma non mi è mai servito molto, a parte la canzone “Eccezzziunale... veramente” di tanti anni fa. Nel recitare credo di avere un mio stile creativo. Però niente voti, lascio giudicare agli altri».

Un’altra categoria di gara si chiama “Cavalli di battaglia”. Quali sono i vostri?
Diana: «La “cup song” dove suono e ballo con... un bicchiere di plastica. Semplice e di grande effetto. L’ho imparata con un tutorial su Internet».
Diego: «Sono affezionato a un monologo dove presento al pubblico il mio spettacolo, ma non finisco mai e lo spettacolo non comincia mai. Finché qualcuno si innervosisce e io comincio a litigarci facendo il “Terrunciello”».

Comunque voi non sarete direttamente in gara. Diana presenterà...
Diana: «Sì, ma un po’ gareggerò anche, perché le due squadre possono schierarmi come “jolly” nei momenti di difficoltà. Insomma, della Del Bufalo non si butta via niente!».

Diego invece farà l’“Influencer”.
Diego: «Sì. Vorrei usare l’italiano ma se dico “Influenzatore” sembra che attacchi l’influenza, e “Condizionatore” è pure peggio... Insomma dirò la mia sui vari sketch per indirizzare la giuria, che poi è il pubblico».

Sarà buono o spietato?
Diego: «Le due squadre hanno già capitani e ultras per tirare l’acqua al loro mulino. Quindi sarò... cattivello».

Cosa non sopporta in un comico?
Diego: «La supponenza. Quelli convinti di essere divertentissimi. E chi sbaglia i testi. E poi non amo l’uso della musica. Ho i miei gusti».

Avrà persino il “Var” (il “Video assistant referee” che si usa nel calcio), giusto?
Diego: «Adesso va di moda chiamarlo così, ma per me è sempre il “Moviolone”. Potremo rivedere i momenti cruciali di uno sketch per poi rifarlo meglio».

E se poteste rivivere con il “Var” un momento della vostra vita, quale scegliereste?
Diana: «Il giorno in cui mi hanno preso ad “Amici”! Vorrei rivedere il momento in cui sono tornata a casa e ho detto: “Mamma, mi hanno presa!”. Com’ero felice!».
Diego: «I giorni con gli amici del Derby Club di Milano. E poi tutto il periodo tra i 35 e i 45 anni: me li sono proprio goduti. Lei quanti anni ha?».

Io? 48, quasi 49.
Diego: «Ecco guardi, per riavere 48 anni darei il naso, tre dita ed entrambe le orecchie. Se ne avesse avuti meno di 45, ci mettevo anche una gamba».

Che strana idea...
Diego: «È un gioco che faccio sempre con Boldi, Teocoli e gli altri “vecchietti” cresciuti con me al Derby. Ogni volta che parliamo di qualcosa che ci manca la “stimiamo” in parti del corpo. Le orecchie vanno via come il pane!».

E tra di voi, invece, di che parlate?
Diana: «Di cultura generale. Diego mi fa da papà e mi spiega la Rivoluzione francese, le guerre mondiali... A lui piacciono queste cose e anche a me, anche se ho sempre avuto il “debito” in Storia».
Diego: «Ecco, vede? Con Diana non capisco mai dove finisce il “ci è” e comincia il “ci fa”. Questa sua spontaneità vitale e svampita mi diverte tantissimo».

E a lei, Diana, cosa diverte di più?
Diana: «“Scary Movie!”. L’avrò visto cento volte. E poi le battute sul sesso. Trovo divertente l’imbarazzo, a cominciare dal mio».

Alla fine, tra di voi chi vince la gara di risate?
Diego: «Io. Per anzianità. Se non rido ogni giorno sto male fisicamente, E ho passato la metà della vita a ridere. Del resto quando andavi al Derby Club di Milano e incontravi Boldi, Teocoli, Jannacci e gli altri, come facevi a non ridere? Iniziavamo alle quattro del pomeriggio e finivamo alle tre di notte».

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