La produzione del programma è molto complessa, una vera macchina da guerra fatta da tantissime persone
Il primi ad arrivare negli studi Elios di Roma, dove si registra la nona (e forse ultima) stagione di “Ciao Darwin - Giovanni 8.7” (sottotitolo in omaggio al versetto del Vangelo che recita: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”), sono i concorrenti e i ragazzi della redazione che si occupano di loro. La produzione del programma è molto complessa, una vera macchina da guerra fatta da tantissime persone perché ci sono parecchi settori impegnati nella realizzazione dello “show antropologico” presentato da Paolo Bonolis.
Si va dal “trucco e parrucco” alla sartoria, dall’attrezzeria fino al reparto luci e, appunto, la redazione e agli autori. La macchina si mette in moto quando arrivano i cento concorrenti: vanno tutti truccati e preparati. Anche se si portano i loro abiti, c’è sempre la supervisione della costumista. Le due squadre vengono divise e ognuna va in un container dove gli autori spiegano cosa accadrà nel corso della puntata. Fanno delle piccole prove tecniche in studio, per esempio la discesa dalla scala, ma di fatto si registra senza interruzioni. È molto difficile che Bonolis ripeta qualcosa, e anche se capitano degli imprevisti sa sempre come approfittarne.
Dietro le quinte di Ciao Darwin
Paolo arriva in camerino molte ore prima di registrare. Qui si rilassa, parla con gli autori e si prepara: doccia, barba, un velocissimo trucco e una aggiustata ai capelli. Poi indossa un abito classico, ed è pronto. Anche Luca Laurenti arriva in anticipo, si rilassa come Paolo ma al contrario suo ha la prova costume perché in ogni puntata ha un travestimento diverso. Mangiano entrambi, poco prima di andare in studio, un’insalata, uno yogurt o della frutta. La registrazione dura circa tre ore e mezza e alla fine... se ne vanno tutti a riposare a casa, stanchi ma divertiti e soddisfatti.