Nuovo appuntamento con l’attualità per Rai1, dal 14 settembre, ogni sabato alle 17
Nuovo appuntamento con l’attualità per Rai1. Dal 14 settembre, ogni sabato alle 17 Emma D’Aquino condurrà "Sabato in diretta", un’ora e tre quarti di racconto dei nostri giorni tra cronaca e costume. E con Emma, popolare giornalista del Tg1 che negli ultimi anni s’è misurata con interessanti conduzioni parallele come "Amore criminale" e "Vittime collaterali", andiamo alla scoperta dei contenuti di questo “settimanale”.
Quali sono, dunque, le caratteristiche di "Sabato in diretta"?
«Diciamo che è quasi la naturale prosecuzione di "La vita in diretta", se non che, rispetto a un programma quotidiano com’è, appunto, "La vita in diretta" o com’è un telegiornale, punta a fare più approfondimento. Non ci limiteremo a dare aggiornamenti, quindi, ma cercheremo di scendere nei particolari del fatto, proveremo a capire in quale scenario s’inserisca e come possa evolversi».
Come saranno bilanciati gli argomenti?
«Vogliamo toccare quanti più fatti siano accaduti nella settimana, dunque ci saranno cronaca, attualità, società, storie particolari che ci giungeranno dall’Italia. Tutto raccontato con quel po’ di leggerezza che s’addice al sabato pomeriggio. Vedremo molte cose, dunque, ma sicuramente non ci occuperemo di cronaca “morbosa”, perché non mi appassiona».
Al suo fianco ci saranno esperti e testimoni… Avete pensato a una squadra di ospiti fissi?
«L’unica squadra fissa è quella della redazione, con i suoi inviati e autori. Ospiteremo poi personalità “tecniche”, dallo psicologo al magistrato, all’influencer, che ci aiuteranno a capire i fatti».
Lei ha fatto l’inviata per lungo tempo. Questi anni di conduzione non le hanno fatto venire la nostalgia per quel giornalismo “sul campo”?
«Ho fatto l’inviata per tanti anni, ma questo, che è il lavoro più bello del mondo, tanto faticoso quanto divertente, è un impegno che fisiologicamente cambia, assume nuove forme. Diciamo che quando do la linea a un inviato del telegiornale o di un programma di approfondimento, so bene cosa vuol dire stare in attesa del collegamento nel caldo mortale o nel freddo terribile. E questo è un valore aggiunto: lo so perché l’ho vissuto».