Enrico Papi: «Scherzare è il mio destino»

Papi conduce la nuovissima edizione di "Scherzi a parte": «Fin da ragazzo a scuola ne combinavo di tutti i colori ai professori e in tv ho iniziato con le candid camera. Questo show su Canale 5 è la chiusura di un cerchio»

Enrico Papi  Credit: © Vincenzo Di Cillo
16 Settembre 2021 alle 08:27

La domenica sera su Canale 5 ci fa divertire conducendo un’edizione spumeggiante di “Scherzi a parte”. Ed Enrico Papi ne parla col sorriso sulle labbra. «Per me è un vero onore» dice. «Perché per tanti anni sono stato un fedelissimo telespettatore del programma. E dato che ho iniziato la mia carriera in tv negli Anni 80 con le candid camera per un programma che andava in onda su Raiuno all’ora di pranzo, tornare agli scherzi, ma in prima serata, è come chiudere un cerchio. Mi dà una grande soddisfazione».

Che effetto le fa tornare a Mediaset dopo un lungo periodo?
«Mi sento a casa a Mediaset, ma ho passato degli anni bellissimi a Tv8, il canale di Sky che mi ha dato la possibilità di sperimentare nuovi format. Sto vivendo un bel momento, il segreto è fare sempre quello che mi piace».

È pure in forma strepitosa: in video è davvero un figurino.
«Dopo un periodo in cui sono stato in sovrappeso, ormai è una vita che sto perennemente a dieta per evitare di riprendere tutti i chili persi. Una volta mangiavo pasta a pranzo e pasta a cena, e oltre al primo esageravo aggiungendo il secondo, il terzo, il quarto, il contorno e il dolce. Ora scelgo una cosa sola e basta quella».

Si allena anche in palestra?
«Sì, mi diverte. Sono cresciuto suonando il pianoforte mentre i miei amichetti andavano a giocare a calcetto e da ragazzo, quando gli altri andavano a fare i falò al mare, io già scrivevo cose per la tv. Un tempo lo sport e la palestra mi sembravano una perdita di tempo, adesso ho capito che è necessario fare esercizio per la salute».

Con lei a “Scherzi a parte” è arrivata una novità fondamentale: gli scherzi fatti in diretta ai vip. Come l’è venuto in mente?
«Quando mi hanno proposto di condurre “Scherzi a parte” ho pensato che avrei voluto renderlo un po’ più “mio” e allora mi sono seduto sul divano davanti al televisore di casa, col telecomando in mano. Faccio sempre così: immagino come vorrei che fosse un programma per piacermi di più, da telespettatore. Ho capito che avrei preferito avere più improvvisazione in studio».

Dopo lo scherzo live a Orietta Berti, chi sarà il prossimo malcapitato (o malcapitata)?
«Provate a indovinare… Vi do qualche indizio: è una donna, giovane, bruna e molto attiva sui social».

L’altra chicca di quest’edizione sono gli ospiti speciali. Ha aperto le danze la modella Carolina Stramare. Ha in serbo altre sorprese per noi?
«Nelle prossime puntate abbiamo invitato altri ospiti speciali, tra cui l’influencer Antonella Fiordelisi ed Elisabetta Gregoraci. Insomma, ne vedremo delle... belle».

Domenica scorsa abbiamo visto soffrire Antonella Elia per questioni di cuore, lo chef Gianfranco Vissani impazzire con le regole anti-Covid al ristorante, Andrea Roncato vivere un incubo a Venezia e Manuela Arcuri in balìa delle montagne russe. Chi saranno le vittime della seconda puntata?
«Avremo un Mario Giordano furioso, alle prese con qualcuno che gli occuperà casa. Un Al Bano come non l’avete mai visto: senza cappello e praticamente in mutande. Poi abbiamo organizzato uno scherzo atroce a Federica Panicucci. E vi dico solo che a Vladimir Luxuria abbiamo fatto lo scherzo più breve della storia della trasmissione: dopo soli 10 minuti ha chiamato la polizia!».

Aiuto! Ha avuto paura? Si è arrabbiata molto?
«Luxuria? Non è stata l’unica, anche Federica Pellegrini, coinvolta con il suo fidanzato, si è spaventata e infuriata parecchio: le abbiamo distrutto la macchina!».

Quanto ha messo di suo nell’ideazione degli scherzi?
«Ci metto lo zampino tutte le volte che posso. E lo scherzo in diretta me lo guido tutto io».

Da ragazzino, gli scherzi li subiva o li organizzava?
«Li organizzavo! A scuola li facevo anche ai professori e ho rischiato più volte la sospensione. Una volta misi così tante puntine da disegno sulla sedia dell’insegnante di Italiano… Lui non chiese neanche chi fosse il colpevole, lo sapeva e disse direttamente: “Papi, fuori dalla classe!”. Quando ero ragazzino andavano di moda gli scherzi telefonici. Dopo i compiti li facevamo spesso con i miei compagni. E poi, d’estate, mi divertivo a scavare le buche sulla sabbia per poi coprirle con gli asciugamani. Certe cadute! Oggi non si potrebbe più fare».

Secondo lei qual è la caratteristica principale di uno scherzo ben riuscito?
«Lo scherzo quando è fatto bene non deve mai mettere in cattiva luce il protagonista. In difficoltà sì, ma non deve mai fargli fare una brutta figura. Per usare una metafora, bisogna saper dosare il pedale dell’acceleratore. E, ovviamente, conta molto anche il coinvolgimento del complice».

Su cosa non può fare a meno di scherzare nella sua quotidianità?
«Io scherzo su tutto. Rischio di perdere delle amicizie perché non riesco a trattenere una battuta».

Un antico proverbio recita: “Scherza con i fanti, ma lascia stare i santi”. Su quali temi lei non farebbe mai dell’ironia?
«“Scherzi a parte” è l’unico programma che ha la “patente” per poter ridere su tutto, l’unico autorizzato a farlo. Però non si scherza sulle debolezze dei parenti, dei figli, sulle difficoltà troppo personali. Quello non è più uno scherzo, diventa un esperimento sociale».

Lo scherzo più bello che le ha giocato il destino?
«Quello di avere due figli meravigliosamente folli come me».

Rebecca e Iacopo hanno un’indole giocherellona come lei?
«Sì, in famiglia siamo tutti pazzi».

Compreso il vostro simpatico bulldog francese Tanker?
«Il nostro cane è la mascotte della famiglia, il giullare di casa. Mi sarebbe piaciuto coinvolgerlo in qualche candid camera, sarebbe stato perfetto».

Un anno fa ha perso la sua adorata mamma Luciana che le è sempre stata vicina in ogni show. Come avrebbe commentato la sua conduzione a “Scherzi a parte”?
«Mamma aveva la battuta pronta. Di sicuro avrebbe detto: “Aò, nun me fa’ scherzi a me!”. Fino all’ultimo istante della sua vita ha cercato, pur nella sofferenza, di essere spiritosa per confortarmi, era generosa. Mi ha insegnato lei quanto è importante regalare un sorriso agli altri e questo insegnamento mi accompagnerà sempre, in ogni nuova esperienza che farò nella vita».

A lei piace andare a caccia di nuovi format televisivi. Fu lei, per esempio, a scoprire su una piccola rete americana “Reazione a catena”. Le piacerebbe scovare per Canale 5 un nuovo preserale e magari condurlo?
«In realtà l’avrei anche scoperto e stiamo già lavorando al progetto: finito “Scherzi a parte” mi ci dedicherò. Mi immagino un format molto divertente, che abbia una bella atmosfera di distensione».

Quanti ingredienti deve avere un format perfetto per lei?
«Tre: divertimento (molto), una grande interazione con il pubblico e leggerezza».

E naturalmente non può mancare la musica, la sua passione. O, come direbbe lei, «Mooseca!».
«Quella è la base, c’è sempre. Come l’acqua in cucina: non se ne può fare a meno».

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