La conduttrice racconta a Sorrisi tutti i segreti del suo programma che ogni giorno informa e intrattiene su Canale 5

Sono le 11 di mattina e Federica Panicucci ha appena terminato la diretta di “Mattino Cinque News”, ma non è ancora il momento di “staccare”. C’è subito la riunione con il suo gruppo di lavoro per impostare la scaletta della trasmissione del giorno successivo. Perché, come ci racconta Federica: «“Mattino Cinque News” è una macchina che funziona 24 ore su 24 visto che deve star dietro ai ritmi convulsi della cronaca e in generale a tutto quello che succede nel mondo». E allora iniziamo proprio da qui la nostra chiacchierata.
Federica, “Mattino Cinque News”, grazie ai suoi ascolti, è stabilmente il programma leader della fascia mattutina. Come nasce una puntata?
«Proprio come ho appena finito di fare: ci riuniamo dopo la diretta e mettiamo sul tavolo i possibili argomenti della puntata in preparazione, partendo dai principali fatti di cronaca e in generale dagli avvenimenti più importanti e di interesse. Dopo di che decidiamo con che taglio approfondirli, e così stabiliamo i servizi da realizzare e gli ospiti da chiamare. Di solito ce la caviamo in un’ora circa».
E a questo punto avete finito?
«Assolutamente no. Occupandoci di news siamo sempre “accesi” per poter intervenire in qualsiasi momento a seconda di quello che accade nel mondo. Ed è così fino alla mattina successiva: la “scaletta” degli argomenti è aperta fino all’ultimo secondo e siamo pronti anche a modificarla in diretta. È proprio questo il bello di “Mattino Cinque News”».
Nel suo recente libro “Il coraggio di essere felice” racconta di essere una bravissima organizzatrice. Come si sposa questa sua caratteristica con l’esigenza di delegare legata alla complessità di un programma come “Mattino Cinque News”?
«In realtà le due cose si sposano molto bene! Ho al mio fianco una squadra super rodata da anni; mi fido di loro e c’è massima sinergia tra noi. Ognuno sa come intervenire per dare al pubblico il miglior servizio possibile. Siamo come le ruote di una macchina: tutti ci muoviamo nella stessa direzione».
Com’è cambiata in questi anni la cronaca e il modo di raccontarla in televisione?
«Fino a un po’ di anni fa non c’era così tanta cronaca nei programmi tv giornalieri, era affrontata prevalentemente nei telegiornali e in qualche approfondimento. Ho cominciato a inserirla a “Mattino Cinque” sette anni fa e il pubblico ha dimostrato di apprezzare. Credo che abbia pagato il fatto di seguire i casi con costanza, in modo che il pubblico potesse sentirsi coinvolto nei fatti raccontati».
Ma “Mattino Cinque News” non è certo solo cronaca. Come si trova la sensibilità per mescolare argomenti a volte molto “crudi” con altri decisamente più “leggeri”?
«Sì, a volte è complesso, ma io immagino il programma come un giornale: sfogliandolo trovi storie d’impatto, ma anche argomenti meno impegnativi. Il mio compito è trovare il giusto bilanciamento e per farlo cerco sempre di immedesimarmi nel telespettatore, immaginare cosa vorrebbe vedere. Perché è importante essere informati ma di tanto in tanto c’è anche la necessità di distrarsi con qualcosa di più leggero».
C’è stato un caso di cronaca, tra i tanti che avete seguito, in cui lei ha fatto più fatica a mantenere il distacco professionale?
«Anche se non sembra, io sono una persona emotiva, e ho lavorato molto per riuscire a tenere a bada questo mio lato, ma è chiaro che a volte è impossibile non farsi coinvolgere. Penso, per esempio, al caso di Denise Pipitone (la bambina di 4 anni, scomparsa nel 2004 in provincia di Trapani e mai ritrovata, ndr) e a quando abbiamo avuto in studio la madre Piera Maggio. Difficile non commuoversi, a maggior ragione per chi è mamma come me».
Ci ha spiegato molto bene come funziona “Mattino Cinque News” e a questo punto mi viene da chiederle: ma lei quando riesce a ”staccare”?
«(Ride). Noi abbiamo una chat che è attiva giorno e notte, quindi durante la settimana non c’è mai un vero stacco. Mi piace occuparmi dei miei figli Sofia e Mattia di 16 e 14 anni, e mi rilasso con un po’ di attività fisica a casa. Mi serve per svuotare la mente. Per il resto diciamo che il sabato è il giorno più tranquillo perché la sveglia non suona alle 5.30. Ma la domenica si torna in pista con la riunione per la puntata di lunedì».
Insomma, mi sembra di capire che per un po’ di riposo dovrà aspettare l’estate. Alla quale in fondo non manca molto. Cosa si augura per questa parte finale della stagione e per lo stacco estivo?
«Fino a giugno il pensiero sarà al lavoro e a portare nelle case un servizio utile e piacevole per il pubblico che quotidianamente ci dimostra il suo affetto. E questa estate spero di incontrare per strada molte delle persone che mi seguono durante l’anno e che, come spesso accade, mi fermino per parlare delle vicende che più le hanno appassionate. È una cosa che mi riempie il cuore, perché mi fa sentire ancora di più l’apprezzamento per il mio lavoro. E poi mi fa sempre sorridere quando mi chiedono i retroscena dei più famosi casi di cronaca… come se io ne sapessi più della polizia (ride)».