Federica Panicucci: «Riapro il mio salotto di Mattino Cinque»

Per la decima volta guida quida lo show del mattino di Canale 5. «Quante emozioni ho vissuto in questi anni! Ho dovuto imparare a gestirle bene»

Federica Panicucci. Ha esordito in tv a «Portobello»
6 Settembre 2018 alle 11:12

Quella che comincerà il 10 settembre per Federica Panicucci sarà un’edizione di «Mattino Cinque» un po’ speciale. La decima consecutiva al timone del «morning show» (lo show del mattino) di Canale 5.

Sono passati quasi dieci anni. In questi casi si dice che sembra ieri...
«E infatti sembra proprio ieri, anche se il carico professionale derivato da questi dieci anni lo sento. Sia il programma sia io siamo cambiati tanto in questi anni. Sono successe tante cose, il programma si è evoluto, ha cambiato forma più volte pur mantenendo quel mix vincente tra cronaca nera, cronaca rosa, attualità e costume. È come sfogliare un settimanale in cui trovi notizie di vario tipo. Chi segue “Mattino Cinque” sa che accanto a notizie importanti ci sono anche cose più leggere. C’è il momento per sorridere e quello per approfondire i fatti più seriamente».

Nel 2009 ereditò la trasmissione alla terza edizione da Barbara d’Urso. Una bella responsabilità. Ricorda la prima puntata?
«Eccome! Ricordo tutto, anche la puntata zero che condussi, perché in lizza c’erano diversi nomi e poi la scelta cadde su di me. Ero angosciata per la diretta, non ero abituata  e  avevo gli occhi di tutti addosso, come una sorta di esame. Era un tipo di trasmissione completamente nuovo, il “morning show” è un programma sempre in evoluzione e soprattutto segue il flusso della diretta: la scaletta può cambiare da un momento all’altro. La prima puntata avevo un abito fucsia corto. Arrivai molto presto in camerino, al contrario di adesso che calcolo tutto al secondo per dormire più che posso. Erano le 5 e mezza e mi preparai molto: per fortuna avevo temi leggeri e andò tutto liscio».

Il momento più complicato?
«Beh, soprattutto i primi anni era molto difficile gestire le emozioni. Non ero abituata a raccontare storie importanti in televisione, storie drammatiche, percorsi umani difficili. Mantenere la lucidità senza immedesimarsi troppo è stato complicatissimo all’inizio. Poi con l’esperienza  ho imparato a mantenere sempre il controllo della situazione. Ma è molto difficile, perché se sei in diretta e accadono drammi come gli attentati al Bataclan o sul ponte di Westminster, o il terremoto in Emilia, fai  davvero fatica, perché è come se fossi uno spettatore a casa che vive quei drammi, ma allo stesso tempo devi interagire con i protagonisti e commentare. L’emozione è sempre molto forte».

Ha lavorato con tutti i grandi della tv, da Tortora a Baudo, da Celentano a Bongiorno e Costanzo. Chi l’ha colpita di più?  
«Ho un ricordo bellissimo di Enzo Tortora, lo porto nel cuore, ma con Pippo Baudo ho avuto un rapporto straordinario. È un uomo che si dà molto. A volte dalla tv non sembra, ma chi lo conosce sa che è così, si riesce a entrare molto in contatto con lui, è una persona davvero piacevole e simpatica. E poi Mike, un grande, una vera macchina da guerra! Con lui feci un programma su Canale 5 in cui ero inviata negli Stati Uniti sul set dei grandi show che vedevamo anche in Italia, tipo “Wheel of fortune”, che da noi era “La ruota della fortuna”. Mike chiese di farmi un provino di inglese e io mi misi a studiare forsennatamente. Ero nel panico, mi preparai discorsi in inglese, insomma ci tenevo molto. Arrivai nel suo ufficio agitatissima, lui aprì la porta e mi disse: “Hi, Federica, how are you?” (Ciao Federica, come stai?, ndr). E io: “Fine, thank you” (Bene, grazie, ndr). “Perfetto, quando parti?”. Tutto lì: era finito il mio provino. Mi prese».

L’ospite che vorrebbe avere?
«Maria De Filippi. Lei non va mai in nessun programma, ma chissà... Le lancio un invito pubblico attraverso Sorrisi: “Maria, vieni!”. Per il resto devo dire che sono stata fortunata, ho avuto tanti begli ospiti: Michelle Hunziker, Gerry Scotti, Belen Rodriguez e tanti altri colleghi… sono passati un po’ tutti. Mi piace pensare che il mio sia un salotto dove è piacevole venire».

Di «morning show» ce ne sono tanti. Qual è il segreto per fare un prodotto migliore degli altri?
«Se lo sapessi... (ride). In questi dieci anni ho imparato che il pubblico deve fidarsi di te. Tu entri nelle loro case tutte le mattine. Il segreto sta nel dare diversi ingredienti, affinché tutti si possano ritrovare. Nel dare le notizie nel modo giusto, senza mai essere troppo di parte, ma fornendo le informazioni giuste perché il pubblico possa poi giudicare. E poi far sorridere anche un  po’, alleggerire».

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