Per le nuove indagini la giornalista si affida ad alcuni “detective” veramente insospettabili. Le nuove puntate vanno in onda ogni mercoledì in prima serata su Raitre
Anche Federica Sciarelli, come altri colleghi, è stata costretta a rimanere lontana dal video: due settimane di “quarantena” per avere ospitato in studio il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, che era risultato positivo al coronavirus. «Dopo che l’Asl di Roma ci ha messo tutti in isolamento precauzionale, è stato un colpo. Ma noi di "Chi l’ha visto?" abbiamo continuato a lavorare da casa perché la ricerca degli scomparsi non può fermarsi» ci racconta ora che la trasmissione è tornata.
Com’è cambiata l’organizzazione e la preparazione delle puntate?
«Intanto all’ingresso degli studi Rai, bisogna superare la prova dello scanner che misura la febbre. Ogni volta è un incubo: se per caso qualcuno dovesse avere la temperatura alta si rischierebbe di non andare in onda. A tutti i controlli la mia speranza e quella dei colleghi è di stare bene. Altrimenti ci rispediscono a casa».
Quindi deve fare ancora più attenzione.
«Certamente... Anche con una normale febbre di stagione non potrei entrare e salterebbe il programma. È diventato tutto più complicato. In passato mi è capitato di condurre con la febbre e non c’erano problemi... Io, poi, sono più esposta perché al lavoro ci vado in motorino».
Ma solo in questo periodo?
«No, sempre. Non voglio né taxi né autista».
E invece come organizza il lavoro degli inviati?
«Pablo Trincia e Paolo Andrioli, che sono in Lombardia, e Gian Vito Cafaro, a Bari, realizzano i loro servizi e ce li inviano per il montaggio. Per quanto riguarda i giornalisti che fanno base a Roma, chi esce dalla provincia non può entrare negli studi di via Teulada prima di due settimane. Così Emily De Cesare, che è dovuta andare a Pisa, dovrà montare i servizi da fuori».
“Chi l’ha visto?” è una delle trasmissioni che più si basa sull’intesa di squadra. Come si fa a lavorare a distanza?
«Io e il montatore Michele Bonica ora stiamo a due metri l’uno dall’altra e, per sentirci, dobbiamo urlare (sorride). Quando di domenica vado a registrare il promo del programma, lui è alla consolle e io dall’altra parte del vetro. La parte di studio che chiamiamo “acquario”, e che di solito pullula di autori e giornalisti, è semivuota. Poi c’è il centralino, da sempre l’anima di “Chi l’ha visto?”: per rispettare le regole abbiamo dovuto dimezzare i centralinisti».
L’aiuto dei telespettatori quindi è ancora più utile?
«Fondamentale. In giro per fortuna ci sono, per esempio, tassisti, giardinieri, addetti alle pulizie. E proprio un giardiniere di recente ha trovato la macchina di una ragazza che stavamo cercando».
Com’è condurre senza pubblico e senza ospiti in studio?
«È dura. Riesco ad avere in collegamento le persone solo utilizzando lo “zainetto”, un sistema che permette di fare dirette televisive via Internet, o grazie ai video mandati su Whatsapp».
Anche in queste settimane scompaiono tante persone?
«Riceviamo molte telefonate da parte dei familiari che hanno perso i loro cari a causa del coronavirus nelle residenze per anziani o abbandonati in casa senza assistenza. Invece quelli che vanno via da casa ora sono perlopiù individui fragili mentalmente. Per fortuna, invece, i malati di Alzheimer che spesso si perdono, adesso sono controllati a vista».
Lei non è mai stata ossessionata dal look, però adesso come fa?
«Vado in onda con i capelli “a scopa”, come quando esco dalla doccia. L’ho detto, scherzando, anche alla mia amica e collega Giovanna Botteri che ormai abbiamo la stessa capigliatura. Una collaboratrice mi ha detto: “Posso passarti almeno la piastra?”».
I vestiti che indossa li prende direttamente dal suo guardaroba?
«Sì. In Rai è chiuso anche il reparto “Costumi e sartoria”. Così le camicie, i pantaloni e le scarpe sono di casa Sciarelli. Comunque non mi interessa granché. Con tutti i morti che ci sono, mica vado a pensare ai capelli o agli abiti…».
Le ore in cui non lavora come le trascorre in casa?
«Tranquilla, in compagnia di mio figlio che, dopo avere terminato un master di specializzazione ad Amsterdam, è rientrato a Roma. E poi ho il mio cane. Mi manca non pattinare sul ghiaccio e non correre al parco. La prossima estate dovrò rinunciare anche ad andare in Sicilia dove, di solito, faccio delle lunghe escursioni in bicicletta. In compenso ho comprato una cyclette. Anzi, le svelo un segreto...».
Quale?
«Quest’ora di conversazione con lei me la sono fatta tutta pedalando!».