Dopo l’antipasto su RaiPlay e Instagram, dal 6 novembre torna su Rai2
Attraversando una Roma addormentata arrivo in Largo di Vigna Stelluti. È ancora buio, le uniche luci accese sono quelle di una farmacia e di uno strano bar che sopra il bancone ha appesi anche i prosciutti. Fuori ci sono tre ballerine vestite da Minnie che provano un balletto. Dentro intravedo Fiorello seduto a un tavolo che ride e scherza con Casciari, Biggio e altri collaboratori. Ebbene sì, sto per partecipare a una puntata di “Aspettando Viva Rai2!” e poi intervisterò Fiorello.
La sua gentilissima moglie Susanna mi accoglie e mi porta dentro il “glass di cortesia”: così Fiorello ha ribattezzato il dehors del bar che ospiterà la trasmissione fino al 6 novembre, quando tutta la squadra si trasferirà al Foro Italico per le dirette su Rai2 (regia di Piergiorgio Camilli, produttore esecutivo Cristina Ambrosi); per ora si scaldano i motori con questo “antipasto” che va in onda su RaiPlay e sulla pagina Instagram di Fiorello.
«Non l’ho mai visto così contento di fare tv» racconta Susanna mentre aspettiamo che inizi lo show. «Ma non fa fatica a svegliarsi così presto?» è la mia umana curiosità. «Scherzi? È lui che sveglia la sveglia. Apre gli occhi prima e comincia a chiedere: “Ma quand’è che suona?”. Alla mattina ha voglia di scatenarsi». E infatti lo fa. Non stiamo a raccontarvi la puntata (perché le potete vedere tutte su RaiPlay) ma i 30 minuti sembrano 5. Alla fine mi saluta («Fiorelli? Ah, sei plurale te?»), mi presenta un nuovo collaboratore («L’ho preso perché è laureato in Filosofia e io sono molto sottovalutato come filosofo. Anche il mio prof mi sottovalutava. Io dicevo: “Secondo me Socrate...” e lui mi correggeva: “Fiorello, dimmelo secondo il libro, non secondo te!”»), inforca la Vespa ricoperta di adesivi («Ti piace? È il mio hobby. Guarda, ho decorato pure il telefonino!») e corre a portare i pasticcini alla mamma che ha avuto un piccolo infortunio. Ci rivediamo poco più tardi e l’intervista può cominciare...
Fiorello, dal 6 novembre torna “Viva Rai2!”. Ci saranno novità?
«Una novità importante è che andremo in onda anche su Rai Radio 2, tutti i giorni alle 14, con una versione “arricchita” di contributi inediti. Le altre arriveranno un po’ alla volta, perché il pubblico è affezionato alle gag che già conosce, come i “Ma senza Se” (parodia dei “Me contro Te”, ndr) e non possiamo toglierle di colpo. Ci sono volti nuovi come i ballerini Ariane e Dandy, rubriche nuove come “Il ruggito di Ruggiero”. E poi le idee nascono sul momento. Per esempio oggi la Disney compie 100 anni e noi abbiamo intervistato Topolino. Che ero io. Invece Casciari sarà un orso Baloo che parla napoletano e Biggio farà un Mowgli che si arrabbia perché lo scambiano tutti per Tarzan... Ah, e poi non saremo più in via Asiago, ma al Foro Italico. Lì ci sono solo statue e nessuno protesterà per il rumore».
Infatti nello show ha scherzato su Dante in «esilio da via Asiago». Si sente il Dante della tv italiana? E se l’è presa un po’ con gli “asiaghesi”?
«È solo spettacolo, uno spunto per divertirsi. Tutto quello che accade intorno a uno show deve far parte dello show, è la mia filosofia. Poi devo anche precisare che a molti “asiaghesi” manchiamo un sacco, soprattutto al barista. Faceva 200 cornetti al giorno!».
Seguirete anche Sanremo?
«Di più. Faremo un “glass da viaggio” più piccolino, lo porteremo a Sanremo e ci metteremo davanti al Teatro Ariston. E faremo la trasmissione da lì. O almeno questa è l’idea. Poi dobbiamo ancora affrontare tutta la trafila di autorizzazioni e prove, per cui forse cambierà qualcosa, ma insomma saremo lì. Io però non salirò sul palco dell’Ariston se non l’ultima sera, quando andrò a prendere Amadeus e lo porterò via per mano, visto che questo è il suo ultimo Sanremo. Anche se vi dico una cosa nell’orecchio: io non ci crederò finché non avrò visto il Festival del 2025 senza di lui».
Qual è l’ingrediente principale di “Viva Rai2”?
«La velocità. La durata ideale di una nostra gag è 45 secondi. Già quando arriviamo a un minuto io dico: “No ragazzi, è lunghissima!”. Così un programma di neanche un’ora sembra molto più lungo, perché è pieno di invenzioni».
Nello show tirate frecciate a tutti senza curarvi del “politicamente corretto”.
«Nello spettacolo bisognerebbe seguire una sola regola, e cioè: “Non ti piace quel che dico? Non mi guardare! Ti do fastidio? Non mi guardare!”. Ma perché devi vietarmi di parlare quando ti basta cambiare canale?».
Casciari, Biggio e tutti gli altri... come sceglie i collaboratori?
«Voglio belle persone, che fanno simpatia. La bravura viene dopo. Per esempio Gabriele Vagnato l’ho scelto così: mi piaceva il garbo con cui trattava la gente. E poi è anche bravo. Per “Viva Rai2!” non serve il virtuoso, conta di più l’atmosfera di umanità e buonumore».
Chi la segue in famiglia?
«Tutti, pure mamma, anche se con Instagram e RaiPlay fa un po’ più fatica, non è abituata. Ieri ho visto che Giuseppe, mio fratello, mi seguiva su Instagram e l’ho messo in diretta. Invece mia figlia Angelica l’altra mattina è arrivata e mi ha detto: “Ma stavi su TikTok oggi?”. Con l’aria scandalizzata come a dire: “Ma sei scemo? Alla tua età?”».
E lei che ha risposto?
«“Stavo provando. Li voglio provare tutti”. Dovevate vedere la faccia che ha fatto... Del resto quando hai una figlia che ti vede giocare con gli adesivi, poi come fai a dirle severo: “Hai fatto i compiti oggi?”. Me l’ha detto pure lei: “Papà non sei credibile quando ti arrabbi. Perché tu fai ridere pure quando ti arrabbi”. Sempre meglio di quando era piccola e mi diceva: “Sì, però tu non sei proprio un papà”. “Come no? E che sono allora?”. “Sì va bene, sei un papà. Ma diverso”».
A questo punto urge una precisazione: quelle che leggete sono, tutte, solo la prima parte delle risposte di Fiorello. Perché lui è un fiume in piena. Per esempio: gli chiedo di Biggio, lui comincia a rispondere e da Biggio passa a Marco Giusti (perché li ha visti insieme a “Stracult”), da Giusti a Muccino (perché entrambi soffrono di balbuzie, e già che c’è improvvisa anche una esilarante “intervista di Giusti a Muccino”), da Muccino al ricordo di uno spot in cui il regista romano lo aveva diretto insieme a Mike Bongiorno... ed eccoci a parlare del re dei quiz.
«Mike era amabilmente cinico. Sul set con Muccino diceva: “Ma questo balbetta! Ma io non lo capisco!”. E io: “Guarda che è bravo, adesso farà un film in America”. E lui: “In America? Ma se non lo capisco neanche in italiano!”. Ho cominciato a imitarlo dopo averlo visto a “Genius” con i bambini e... (comincia un’imitazione: “Come ti chiami bambina cicciottella?”. “Cinzia”. “E cosa fai?”. “La danza classica”. “Uè la Peppa, ma tu devi fare la lotta libera!”). Una volta, imitandolo in radio, dissi che era stato lui a portare le gemelle Kessler in Rai, e mentre le portava si erano fermati all’autogrill a fare l’amore. Finisce il programma e un secondo dopo squilla il telefono. Era Mike arrabbiatissimo: “Perché hai detto quella cosa? Poi mia moglie ci rimane male!”. E io: “Ma dai, mica ci crede nessuno!”. E lui, molto più offeso di prima: “Ah sì? E perché non dovrebbe crederci nessuno?”. E poi c’è quella volta dell’orologio...».
Ce la racconti!
«Eravamo alla Notte dei Telegatti. Avevo al polso un orologio che mi aveva mandato un fan, ma io mica avevo capito che fosse di valore. Lui lo guarda e fa: “Uè la Peppa, ma questo è un Franck Muller! Perché ce l’hai tu?». Sottinteso: “Che non ne capisci nulla”. E mi spiegò che valeva 10 milioni di lire dell’epoca. All’incontro seguente ne aveva uno al polso anche lui. Me lo mostra e fa: “Questo ne vale 20”».
Altri ricordi “sorrisiani”?
«Ho avuto due momenti di svolta all’inizio della carriera. Il primo quando mi hanno detto: “Ti vuole Costanzo per il Maurizio Costanzo Show”. Il secondo quando mi hanno detto: “Ti vuole Sorrisi per la copertina”. Perché per me Sorrisi è la bibbia dello spettacolo. Se guardate bene, si vede la manina mossa che fa “ciao”. Fu la prima copertina di Sorrisi senza una foto posata fatta in studio. Anche questo è storico!».