La terza stagione del programma dedicato a chi cerca l’anima gemella parte martedì 19 alle 21.10 su Real Time (canale 31)

Dopo Valerio Capriotti e Gabriele Corsi, è l’attore e conduttore Flavio Montrucchio a ereditare il timone di "Primo appuntamento". La terza stagione del programma dedicato a chi cerca l’anima gemella parte martedì 19 alle 21.10 su Real Time (canale 31).
In ognuna delle dieci puntate una coppia s’incontrerà nel suggestivo ristorante Geco di Roma. Sono entrambi single e non si conoscono. Ma dopo aver trascorso insieme il tempo di una cena romantica, decideranno se tra loro è scattata o no la scintilla. Il tutto sotto la supervisione di Montrucchio, che si prenderà cura degli ospiti.
Flavio, come è stato il suo primo appuntamento?
«Ero giovanissimo ed è stato il classico incontro estivo. Quello che considero, però, il primo vero appuntamento risale a 18 anni fa, quando ho conosciuto Alessia (Mancini, ndr) che poi è diventata mia moglie. Mi ha invitato a casa di amici per Capodanno. Io avevo un impegno di lavoro ma l’ho disdetto».
La cena è ideale per un primo approccio?
«Per me sì. A colazione sei ancora mezzo addormentato. A pranzo si ha poco tempo a disposizione. A cena si è più rilassati e predisposti a mettersi in gioco».
Quali sono gli argomenti giusti per fare colpo?
«Penso siano più interessanti le parole non dette rispetto a quello che dici. La cena deve essere una premessa al desiderio di approfondire la conoscenza l’uno dell’altra. Ammesso che scatti la scintilla, che è alla base dell’innamoramento».
E che cosa fa scattare la scintilla nel programma?
«L’aspetto fisico gioca un ruolo importante. E poi le coppie tendono a essere molto sincere su delusioni e desideri per verificare se ci sono le basi per una relazione più stabile. Posso comunque dire che in molti casi è scattato il colpo di fulmine».
Qual è il segreto per una relazione lunga come la sua?
«Non pensarci. Io mi sento in una continua fase di fidanzamento».
Lei è un romantico?
«Sì, mi piace dedicare piccole attenzioni a mia moglie, come regalarle dei fiori: è un gesto che mi viene spontaneo».