Inizia l’anno su Real Time con il nuovo "Bake off - Dolci sotto un tetto" e il ritorno di "Primo appuntamento"
Romantico, sentimentale e tenero. Sarà grazie a questi suoi requisiti che Flavio Montrucchio è stato scelto per due programmi che parlano proprio di amore e pasticceria? Già, perché è lui il volto maschile di punta di Real Time e ha il compito di inaugurare il nuovo anno sul canale.
Da venerdì 10 gennaio sarà al timone dello spin off di “Bake Off”, sottotitolato “Dolci sotto un tetto”. Protagoniste sono coppie di coniugi, fidanzati, parenti che si sfideranno a colpi di zucchero e burro per dimostrare le loro abilità di pasticcieri ai tre giudici Ernst Knam, Clelia d’Onofrio e Damiano Carrara.
E da martedì 5 lo vedremo alle prese con la nuova stagione di “Primo appuntamento”, dove assisterà all’incontro al buio tra coppie di sconosciuti che nel tempo di una cena dovranno scoprire se tra loro è scoccata la scintilla. «È un momento magico e dolce della mia vita» dice il conduttore. «Sono pronto a iniziare il 2021 con due appuntamenti importanti e ne sono molto fiero».
Ma non le creano un po’ di ansia?
«Tutte le volte che devo iniziare un programma mi domando: “Chi me l’ha fatto fare?”. Ma quando si accendono le luci e si parte, paura e insicurezza spariscono».
Lei è un tipo puntuale?
«Sì. Arrivo sempre in anticipo e non sopporto i ritardatari cronici».
Quale appuntamento di lavoro vorrebbe avere?
«Se fossimo negli Anni 80 mi piacerebbe essere chiamato da Silvio Berlusconi per entrare a Mediaset. Immagino che all’epoca chi è stato contattato da un imprenditore così per lasciare la Rai e formare una squadra nuova e vincente, deve avere vissuto una sfida esaltante. Oggi sono appagato dalle 24 prime serate che mi attendono, ma un domani non mi dispiacerebbe condurre un game show o un reality».
Da spettatore ha appuntamenti imperdibili in tv?
«Difficile che perda le partite di Champions League e i film di Bud Spencer e Terence Hill quando li trasmettono».
Nella sua giornata ha molti impegni fissi?
«Sono abitudinario. Ma più che altro ho delle manie: alzarmi dal letto sempre dallo stesso lato, piegare i calzini nello stesso modo, mettere le chiavi nel solito posto…».
Vuole avere tutto sotto controllo...
«No. Detesto avere dei paletti, mi piace improvvisare e cambiare spesso. Dopo un po’ mi stufo delle solite cose. Per tanti anni, per esempio, ho fatto l’attore, poi ho voltato pagina».
Per fortuna non si stufa di sua moglie (la collega Alessia Mancini, ndr): siete sposati da 17 anni.
«Ecco, questa è l’unica eccezione alla regola (ride)».
Per una cena romantica che sottofondo musicale sceglierebbe?
«Un classico degli Anni 60. Tipo “Sapore di sale” o “A A abbronzatissima, sotto i raggi del sole...” (e si mette a cantare, ndr)».
Il film che le fa pensare al primo appuntamento?
«“Love actually” con Hugh Grant, un attore che sa interpretare perfettamente l’eterno single alla ricerca dell’anima gemella».
Per lei come è stato?
«Io e Alessia ci siamo conosciuti a casa di amici ed è stato un colpo di fulmine. Non è passato molto tempo dal primo appuntamento all’appuntamento di una vita».
Si reputa un uomo dolce?
«Sono romantico ma non lo do a vedere. Non amo i gesti plateali. Comunque il mio lato più dolce viene fuori con i bambini perché non trovo altro modo di relazionarmi con loro. Invece con mia moglie, quando litighiamo, sono capace di diventare acidino (ride, ndr) perché siamo entrambi testardi».
Le capita mai sul lavoro?
«No, con i concorrenti sono protettivo. So già che farò di tutto per consolarli e sdrammatizzare quando Knam e Carrara daranno un giudizio negativo, perché mi immedesimo molto».
Clelia è più tenera?
«Lei è una nobildonna di altri tempi, con un’eleganza, una sensibilità e un tatto unici».
A chi va ora il suo pensiero più dolce?
«Ai miei genitori, che vivono a Torino e che a causa delle restrizioni non vedo da un po’. Solo quando diventi adulto ti rendi conto dell’importanza delle cose e dei sacrifici che hanno fatto per te».
Qual è l’aspetto più dolce della sua vita?
«Oggi sono i miei figli (Mya, 12 anni, e Orlando, 5, ndr): amo vederli crescere, pensare al loro futuro e alla loro serenità».
E l’aspettativa più dolce per il nuovo anno?
«Mi auguro si possa tornare ad abbracciarsi e a socializzare senza più paure. Mi viene in mente una battuta del film “Vacanze di Natale” del 1983. Il capofamiglia Giovanni Covelli (interpretato da Riccardo Garrone, ndr), annoiato dalle Feste, sbotta davanti alla famiglia: “E anche questo Natale se lo semo levati dalle p...e!”. Ecco, io non vedo l’ora di liberarmi di questo 2020 (ride)!».