Gabriele Corsi torna con “Don’t forget the lyrics!”

Dal 5 settembre riparte il quiz musicale sul Nove

5 Settembre 2022 alle 07:56

Dal 5 settembre Gabriele Corsi torna in onda ogni sera, dal lunedì al venerdì, sul Nove con “Don’t forget the lyrics! Stai sul pezzo”, il gioco musicale prodotto da Banijay Italia dove in ogni puntata i concorrenti, microfono alla mano e orchestra dal vivo, si sfidano cantando a memoria alcuni brani più o meno famosi, parola per parola. Chi ne azzecca di più vince, chi non ricorda perfettamente il testo si ferma.

Gabriele, torna in onda dopo le 20 puntate dell’anno scorso: promosso a piene note...
«Era un test che ha funzionato benissimo, tra l’altro io mi diverto: è noto quanto mi piaccia cantare e ballare, il mio sogno resta sempre quello di fare un musical».

Italiani popolo di santi, poeti e... cantanti.
«Non ho mai ricevuto tanti messaggi di gente che volesse partecipare a un programma: 18 mila persone iscritte ai casting! E non lo fanno certo per soldi, qui si vincono 5 mila euro a puntata, non è il montepremi del grande quiz».

Dal famoso “Musichiere”, siamo negli Anni 50, a “Sarabanda”, il quiz musicale in tv funziona sempre.
«Non dimentichiamo il “Karaoke” di Fiorello! Questo l’anno scorso era un format nuovo, da tempo in tv non c’era un gioco musicale quotidiano, con la band, i coristi, quasi un varietà. “Funzionerà?” mi chiedevo».

Ha funzionato, ora avete realizzato 60 nuove puntate.
«Sì, ha “funzionatissimo”, ma la notte non ci dormivo. Finché la sera prima del debutto ho sognato Fiorello che mi abbracciava e mi diceva: “Va tutto bene”».

Fiorello premonitore.
«Gli ho mandato un messaggio per raccontarglielo e lui ha risposto: “Facciamo che ce lo diamo davvero questo abbraccio”. Non vedo l’ora».

Le novità di questa edizione?
«Tra le categorie di canzoni da scegliere c’è la “sorpresa”: entra in studio il cantante e il concorrente deve esibirsi davanti all’interprete originale del pezzo. Se non conosce la canzone è pure più imbarazzante».

Come si viene selezionati?
«Bisogna sapere le parole delle canzoni ed essere simpatici, nella media».

Si va pure oltre la media?
«Sì, quando in gara c’è un frate cappuccino fan di Renato Zero e l’ospite della puntata è Jo Squillo: è l’apoteosi della follia».

Altre follie?
«Un’anziana signora di Genova che si allena a cantare con il pappagallo Remo, ci ha portato pure il video. Remo no, è rimasto a casa».

Ma uno deve conoscere tutto il repertorio musicale?
«La difficoltà è proprio quella! La cosa incredibile è che c’è un patrimonio musicale comune che conoscono anche i più giovani. Sapete qual è la canzone più cantata al karaoke?».

Quale?
«“Vagabondo” dei Nomadi».

E gli altri cavalli di battaglia su cui tutti sono preparati?
«Gli 883 vanno molto bene, e Baglioni, Vasco, Ramazzotti, i Måneskin tra i ragazzi. A un giovane concorrente è toccato un pezzo di Sangiovanni che lui sapeva alla perfezione e noi l’abbiamo ribattezzato “il miracolo di Sangiovanni”».

Se ora lei dovesse cantare un pezzo al volo?
«Nel programma faccio spesso l’imitazione di Fabio Concato (qui canta imitandolo, ndr): “È stata davvero un’idea partire in corriera / a noi piace tanto viaggiare, specialmente di sera”».

Canzone preferita del periodo?
«Ho una compilation per quando vado a correre la mattina, c’è “Born to run” di Bruce Springsteen, Fabri Fibra, Achille Lauro».

E colonna sonora della vita?
«L’hanno scritta Francesco De Gregori e Lucio Dalla».

Sotto la doccia?
«Quello che passa la radio, l’importante è strillarlo. È il suggerimento che do sempre ai concorrenti: “Chiudi gli occhi, immagina di essere a casa tua senza il pubblico e cantala come se fossi sotto la doccia”. Di solito funziona: il concorrente ripesca le parole che pensava di non sapere».

Mai fatto la serenata a sua moglie?
«Ho studiato chitarra classica, ero fissato con i Police, cantavo “Every breath you take” come fosse un pezzo romantico, poi ho scoperto che era la canzone di uno stalker».

A proposito di musica: con Cristiano Malgioglio ha condotto per l’Italia due edizioni dell’Eurovision Song Contest. Non c’è due senza tre?
«Lo spero, ce lo meritiamo entrambi. E poi lui mi ha già detto: “Che vestiti ci portiamo in Inghilterra? Lì sarà freddo!”».

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