Gabriella Germani: «Così ho deciso di imitare i politici (e Lilli Gruber)»

Intervista all'imitatrice Gabriella Germani. A lei è affidata la copertina del programma "Titolo V", in onda ogni venerdì in prima serata su Rai3

29 Gennaio 2021 alle 17:06

Ogni settimana le imitazioni di Gabriella Germani ci aiutano a sdrammatizzare sull'attualità. L'appuntamento è per il venerdì sera, alle 21.20, su Rai3: è lei ad aprire le puntate di “Titolo V”, il programma di informazione condotto da Francesca Romana Elisei e Roberto Vicaretti. Lo fa con una straordinaria imitazione di Lilli Gruber in un'ipotetica puntata di “Otto e mezzo” dove si alternano degli ospiti telefonici diversi come il ministro Azzolina, Giorgia Meloni e persino Angela Merkel (tutti imitati da lei, ovviamente).

Germani, come si trova nei panni di Lilli Gruber?
«
La seguo da diversi anni. Mi affascina il modo con cui conduce “Otto e mezzo”. Io, con la mia imitazione, cerco di renderla il più comica possibile anche se, dovendo fare tutto da sola e non avendo dei veri ospiti, diventa difficile rendere le sue caratteristiche, come "vi tolgo l'audio" o "non vi accavallate". Anche se posso sbizzarrirmi di meno con la sua imitazione, posso divertirmi con gli ospiti, ogni settimana sempre diversi, che intervengono con le telefonate».

Da un po' di anni aveva accantonato le imitazioni con il trucco e parrucco. Questo è un ritorno di fiamma?
«Sì, mi ero stancata. Ogni volta diventava complicato. Metti le lenti a contatto, togli le lenti a contatto. Metti il mastice per le sopracciglia, togli il mastice per le sopracciglia. Alcune volte servivano delle ore per struccarsi. Insomma, si erano create tutta una serie di situazioni che mi avevano portato alla decisione di non voler più usare il trucco e il parrucco. Stavolta ho sentito il richiamo».

Lei ha imitato davvero tutti. Dai ministri ai volti più amati dello spettacolo, come Mara Venier, Monica Bellucci, Asia Argento. Ci dica la verità: sono più suscettibili i politici o i personaggi dello showbiz?
«I personaggi dello spettacolo, credo. I politici non hanno mai avuto da ridire e questo a loro fa onore. In passato c'era stato qualcuno che aveva storto un po' il muso per un'imitazione, ma è talmente superato che non è il caso di ritornarci su».

Alighiero Noschese, il re di tutti gli imitatori, ha sempre detto che un'imitazione è come una celebrazione. Vale anche per i politici?
«Più che altro, sono cambiati i tempi. Oggi i politici si vedono sempre più spesso in televisione, sono loro i protagonisti di molti programmi televisivi: si consacrano da soli come personaggi, non hanno bisogno dell'imitazione. Diciamoci la verità, è cambiata anche la televisione: una volta la facevano quelli che avevano un grande talento, e quindi finirci era un qualcosa di eclatante. Oggi è diventato molto più facile farla, spesso è fatta anche da personaggi comuni. Attenzione: non è una critica la mia, ma soltanto una constatazione».

Pubblico sì, pubblico no: c'è un grande dibattito, anche legato a “Sanremo”. Lei a “Titolo V” fa già i conti con l'assenza di un parterre. È complicato lavorare così per un comico?
«
Confermo, è complicato. La prima puntata, quella che si trova sul web, l'ha considerata un numero zero: non mi sono piaciuta, non avevo ancora preso il ritmo giusto perché non ero abituata a lavorare senza pubblico. Il comico si alimenta delle risate e degli applausi. Ora tutto questo manca, ma ci si abitua».

Se le cito Fiorello, cosa mi dice?
«Sono "nata" con lui. Le prime cose le ho fatte in radio con lui e Marco Baldini. È un po' il mio mentore: è stato importante per la mia crescita professionale. Ogni volta che lavoro con lui, ancora oggi, rimango impressionata dalla sua capacità di improvvisazione. Negli ultimi anni, poi, si è consolidata ancora di più questa nostra collaborazione artistica».

Qual è stata l'emozione più bella della sua carriera?
«Non ce n'è una in particolare. Non è retorica, ma ogni palco mi ha dato un'emozione diversa. Un momento che ricordo ancora oggi con emozione è legato alla partecipazione al “DopoFestival di Sanremo”, dove dovevo imitare Antonella Ruggero in sua presenza. Ecco, quella è stata una delle emozioni più forti. C'erano l'emozione di Sanremo, la paura di non riuscire ad arrivare alle note della Ruggero. Pensavo: “Qui, o la va, o la spacca”. Invece è andato tutto liscio come l'olio (ride, ndr)».

Ha raccontato che qualche anno fa, nel 2012, ha pensato di mollare questa carriera. Cos'era scattato?
«Era diventato faticoso e ripetitivo tutto. Credevo di non avere nient'altro da dare. Mi sembrava inutile quello che facevo. È stata proprio una crisi personale, che si è riflettuta anche su altri aspetti della mia vita. Per un periodo ho pensato di voler fare l'avvocato penalista o di voler prendere una seconda laurea, in lettere».

Lei fa ridere tutti, ma lei per cosa ride?
«Fiorello mi fa ridere parecchio. Stimo molto Crozza e sento la mancanza di Corrado Guzzanti. Ultimamente, però, è difficile trovare programmi dove si ride perché purtroppo non ci sono più tanti programmi di intrattenimento. Oggi è tutto sui social, mentre io non lo sono per niente».

Non ha un account Instagram e nemmeno Twitter. TikTok non ne parliamo. Come mai?
«Non ho nulla di tutto ciò. Sono solo su Facebook ma ho una pagina che trascuro molto. Non riesco ad immaginarmi così pubblica. Tendenzialmente, sono timida: ancora oggi, quando mi riconoscono, mi schernisco e mi sembra strano. Ancora considero questo lavoro come "normale", cioè penso di poter fare una vita normale una volta tornata a casa. Prima o poi, però, capitolerò nel mondo dei social (ride, ndr)».

Prima di salutarci, la voglio mettere in difficoltà. Tra uno show tutto suo e un ruolo drammatico, cosa sceglierebbe?
«Un ruolo drammatico sarebbe affascinante e interessante. Penso che tutti gli imitatori e i comici abbiano una sensibilità spiccata e inevitabilmente drammatica».

"Titolo V", la puntata del 29 gennaio

La nuova puntata di "Titolo V", in onda il 29 gennaio, si parlerà di crisi di governo e vaccini. Gli ospiti saranno Beatrice Lorenzin (deputata PD), Giovanni Toti (Presidente della Regione Liguria), Nicola Fratoianni (deputato LEU), Giorgio Mulé (deputato FI), Nello Musumeci (Presidente della Regione Sicilia), Sigfrido Ranucci (autore e conduttore di "Report"), Guido Rasi (ex direttore esecutivo dell’EMA), Walter Ricciardi (consulente del Ministero della Salute), Alessandra Ghisleri (Euromedia Research), Michele Usuelli (consigliere +Europa/Radicali della Regione Lombardia) e i giornalisti Marianna Aprile, Claudio Brachino, Carlo Puca e Virman Cusenza.

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