Gianluigi Nuzzi: «Le indagini di “Quarto grado” vanno avanti»

Il programma è sempre in onda e il giornalista continua a raccontare i casi più scottanti della cronaca nera, come quelli di Emanuela Orlandi e Saman Abbas

3 Febbraio 2023 alle 08:22

Ogni venerdì sera “Quarto grado” è immancabile: i casi irrisolti della cronaca raccontati da Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero non conoscono tregua.

Nuzzi, andrete in onda anche il 10 febbraio, contro il Festival di Sanremo.
«Il nostro pubblico è affezionato e non vogliamo deluderlo. Qualche settimana fa, quando avevo il Covid, ho fatto la puntata in diretta dal terrazzo di casa».

Siete a metà percorso stagionale: qual è il suo bilancio?
«Siamo molto soddisfatti, questa stagione abbiamo una media di ascolto sopra l’8% di share: siamo il programma di informazione più seguito in prima serata su Rete 4, e siamo pure cresciuti rispetto all’anno scorso».

Quali sono i casi più importanti affrontati di recente?
«Innanzitutto quello di Lilly, Liliana Resinovich, la donna di Trieste contesa dal marito e da un amico, trovata morta nel bosco. Poi c’è la vicenda di Emanuela Orlandi, tornata alla ribalta anche se dubito che dal Vaticano arriveranno chiarimenti. E ci occupiamo ancora di Saman Abbas, la ragazza pachistana uccisa dai parenti: speriamo che il papà venga estradato e giudicato in Italia».

Ha sempre fiducia in una “svolta” nelle indagini?
«Su Saman poco: in Pakistan il rispetto della figura femminile è diverso dal nostro. Ma in genere sono ottimista».

Una vicenda risolta inaspettatamente?
«Quella della morte di Valentina Salamone, una ragazza trovata impiccata nel 2010: sembrava un suicidio, invece è stato un omicidio».

Un nodo che vorrebbe sciogliere entro la fine della stagione?
«Spero che di Lilly si scopra se è stato un suicidio o altro».

Qual è stata la sua prima reazione alla cattura del boss Matteo Messina Denaro?
«Grande soddisfazione e fiducia nelle istituzioni. Io sono di quelli che non fanno dietrologie se non ci sono elementi concreti».

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