Il buongiorno di Canale 5: Francesco Vecchi a «Mattino Cinque»

Per la terza volta consecutiva affianca Federica Panicucci, tenendoci compagnia dal lunedì al venerdì su Canale 5 alle ore 8.45

Francesco Vecchi
20 Settembre 2018 alle 17:26

Per la terza volta consecutiva Francesco Vecchi affianca Federica Panicucci a «Mattino Cinque», tenendoci compagnia dal lunedì al venerdì su Canale 5 alle ore 8.45.

Il successo delle passate stagioni le ha dato la giusta carica per ripartire con slancio.
«Il nostro è un programma popolare, ricco di contenuti e di temi trattati per essere compresi da tutti. L’obiettivo è dare al pubblico ogni volta qualcosa in più».

Quali sono gli argomenti verso i quali si sente più portato?
«Le storie della gente comune e, per formazione universitaria, gli aspetti legati all’economia. Desidero far capire alle persone quanto certe decisioni politiche incidano sulle loro tasche».

Lei si è laureato in Economia alla Bocconi. Ma quando ha scoperto l’amore per il giornalismo?
«Ho sempre nutrito la passione per la comunicazione. Ancora oggi il motivo per cui mi sveglio la mattina è dare gli strumenti e le conoscenze finora acquisiti a chi non ha avuto la possibilità di ottenerli».

Era uno studente modello, vero?
«Sono sempre stato secchionissimo!».

Ha esordito come giornalista sportivo.
«Ho iniziato a scrivere per il giornale Controcampo articoli di economia legati al calcio. Poi ho lavorato in diverse trasmissioni Mediaset, l’azienda a cui sono legato e riconoscente dal 2004».

E dallo sport è passato all’info-intrattenimento.
«Con lo sport ci si rivolge a un pubblico vastissimo accomunato dalla sola fede calcistica. A Mattino Cinque parliamo con milioni di persone diverse tra loro. Bisogna trovare l’interesse comune: un problema o qualcosa che diverte. È una bella sfida».

Come reagisce alle critiche?
«Il mio Aldo Grasso (severo critico tv, ndr) ce l’ho in famiglia. È mia zia Cicci di 90 anni. Alla fine di ogni puntata mi scrive messaggi su WhatsApp facendomi i complimenti o rimproverandomi per qualcosa. Non controbatto mai!».

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