Lo scenografo Giuseppe Chiara svela i segreti e le curiosità del “bosco fatato“
C̕è l’albero magico, c’è lo scoiattolo parlante, ci sono i fiori di pesco, l’altalena appesa ai rami, il bosco fatato... benvenuti a casa di Antonella. Anzi no. Benvenuti nello studio di “È sempre mezzogiorno!”, il nuovo programma quotidiano di Antonella Clerici. «È come accogliervi a casa mia» dice la conduttrice «e desidero portare la natura nelle vostre case. Con leggerezza, serenità e gentilezza».
Lo Studio 2000 di via Mecenate a Milano è un trionfo di rosa e ha una scenografia che lo differenzia da quelle super tecnologiche degli altri programmi. Abbiamo allora chiesto allo scenografo Giuseppe Chiara, che l’ha immaginata insieme alla conduttrice, al regista e al gruppo di lavoro, quali segreti nasconda. «Tutto parte da Antonella» spiega Chiara «dalla sua immagine solare e dal suo modo di essere. Ha voluto colori pastello, un’atmosfera fiabesca e questo ci ha permesso di tornare alla parte scultorea delle scenografie, che ultimamente è stata un po’ dimenticata. Abbiamo costruito strutture ed elementi, proprio come si faceva una volta, e regalato alla scena un sapore d’altri tempi».
La scenografia di “È sempre mezzogiorno!”
Il bosco in diretta
Lo schermo sullo sfondo è alto 4 metri e lungo 12: vi sono proiettate le immagini in tempo reale del bosco accanto alla casa di Antonella, in Val Borbera (AL). Qui accanto, la telecamera fissa e protetta, attiva 24 ore su 24, trasmette le immagini che vediamo.
La cucina grintosa
La cucina, lunga 4 metri e 90, è attrezzata con elettrodomestici funzionanti (frigo, microonde, fuochi, lavandino, forno...). Il colore rosa, scelto da Antonella e così presente ovunque, dà personalità, identità e carattere alla scena e al programma.
Le pareti sullo sfondo
Sono elementi di legno che arrivano fino a 5 metri di altezza, ispirati alle case di campagna. Sono funzionali anche a incorniciare, sulla sinistra,
il grande schermo.
Lavagna con sorpresa
La lavagna è “bifacciale”: un lato è tradizionale, di ardesia, e ci si scrive con il gesso, l’altro è uno schermo al plasma utilizzato per i collegamenti esterni.
Il bonsai
Sul bonsai, in polistirolo scolpito e trattato pittoricamente, sono state inserite le foglioline finte nel numero stabilito dal notaio (in uno dei giochi bisogna indovinare questo numero). La teca in plexiglass serve per proteggerlo e per dargli importanza. La base ha led luminosi.
L’albero magico e lo scoiattolo parlante
L’albero è alto 4 metri, è di polistirolo trattato, indurito e pitturato e ha un’anima di ferro, come pure i rami. I fiori di pesco, in tessuto e plastica resa ignifuga con una speciale vernice, danno l’idea di essere sempre in primavera nello studio, mentre fuori il bosco vero cambia a seconda delle stagioni. Lo scoiattolo è in resina e ha una vocina, un effetto sonoro, che ne imita il verso.
L’altalena di Antonella
Le corde, ricoperte di rampicanti e roselline, sono lunghe 4 metri e 50. Più in alto, fuori dall’inquadratura, proseguono con due cavi di acciaio ancorati al soffitto dello studio. L’altalena si può tirare su o giù a seconda delle esigenze di ripresa.
Pronto chi parla?
Il telefono, rosa e in stile rétro, è utilizzato da Antonella per i giochi da casa. È un oggetto scenico, non funziona: le telefonate vengono prese dalla regia e mandate in diffusione in studio. È poggiato su un fungo in polistirolo rasato e indurito, che ha anche la funzione di tavolino.
Il destriero... giocattolo
Alfio Bottaro, il factotum del programma che Antonella chiama “maschio Alfio”, si sente un principe azzurro: in studio ha un cavallo bianco. Sì, ma a dondolo...
Il pavimento
La scenografia ha un ingombro di 20 metri per 25. Il pavimento è in parte dipinto, in parte piastrellato con un disegno geometrico che ricorda i girasoli che sono il logo della trasmissione.