“Il pranzo è servito”, Flavio Insinna: «Ho studiato gli appunti del mitico Corrado»

Il programma ideato e portato al successo da Corrado negli Anni 80 arriva su Raiuno lunedì 28 giugno

Flavio Insinna
28 Giugno 2021 alle 08:44

Tra il set di “Don Matteo 13” e le prove di "Il pranzo è servito" (che arriva su Raiuno lunedì 28 giugno), Flavio Insinna non ha in questi giorni un momento di riposo. La stanchezza, però, lascia facilmente il posto all’entusiasmo perché quel programma ideato e portato al successo da Corrado negli Anni 80 lui sognava di condurlo da tanto tempo: «Lo guardavo sempre quando tornavo da scuola. Entravo nel portone e già dalle scale sentivo la musichetta». Per questo, quando era già un volto televisivo e conduceva (su Canale 5) “La Corrida”, altro grande successo di Corrado, ne aveva parlato con Marina Donato, compagna di vita e di lavoro del conduttore: «Era il 2011. Le dissi: “Hai visto mai che riusciamo a rifare anche questo?”».

Ci sono voluti dieci anni, ma ci è riuscito.
«Lo stesso tempo che è servito a Ulisse per tornare a Itaca (ride)».

Tornando a casa, Ulisse ha trovato un bel po’ di problemi.
«Io no. Sono andato con Marina a proporre la nostra idea al direttore di Raiuno Stefano Coletta che, a sua volta, ne ha parlato con l’amministratore delegato della Rai Fabrizio Salini. Si è provato a ragionare tutti insieme per vedere se era possibile fare questa cosa senza spendere cifre eccessive. Abbiamo capito che si poteva fare. E ora partiamo».

“Il pranzo è servito” andrà in onda dopo il Tg1 delle 13.30, quando le persone sono a tavola o si sono alzate da poco.
«E noi le inviteremo a prendere un caffè insieme e a farci reciprocamente compagnia. Perché, non dimentichiamolo mai, se non ci fosse il pubblico non ci saremmo noi. La nostra intenzione è quella di proporre 40 minuti di allegria, di regalare un po’ di ottimismo a chi ci guarda in questa estate di ripartenze e riaperture. Direi che ne abbiamo tutti un gran bisogno».

Come sarà il programma e, soprattutto, cosa ritroveremo del format originale?
«La struttura sarà la stessa, se avessimo voluto stravolgerla avremmo fatto un’altra trasmissione con un altro titolo. Diciamo che tenteremo una versione 2021 con attenzione alle tematiche attuali e ambientali».

Vedremo ancora la ruota con le cinque portate che i concorrenti devono girare per comporre il pranzo completo?
«Naturalmente la ruota ci sarà, insieme alla musica che tutti ricordiamo. E ci saranno le domande e le prove pratiche dei concorrenti, queste ultime compatibilmente con le norme anti-Covid. In alcuni casi ci guideranno i quaderni di Corrado, quelli su cui lui strutturava le puntate di “Il pranzo è servito”».

I concorrenti dovranno anche cucinare?
«Nessuno cucinerà, gli chef stellati possono dormire sonno tranquilli!».

Nella tv degli Anni 80 andavano forte i giochi telefonici con il pubblico a casa.
«Ce l’avremo anche noi. Come dicevo, per fare il programma non spenderemo cifre folli. Però penso che in questo momento anche una piccola vincita possa servire. Chi giocherà da casa potrà vincere premi congrui con il periodo che stiamo vivendo».

Dica la verità: non la spaventa nemmeno un po’ il possibile paragone con Corrado?
«Le rispondo con una metafora calcistica, visto che amo il calcio come la più seria delle cose sciocche della vita: Johan Cruijff (campione olandese degli Anni 70, ndr) non c’è più ma l’Ajax, la sua squadra, ha continuato a giocare».

Quindi?
«Nessuno sano di mente può pensare di sostituire Corrado o di essere il suo erede. Semmai questa nuova edizione di “Il pranzo è servito” può essere considerata un omaggio a un grandissimo della tv. Una cosa, però, da lui l’abbiamo ereditata: il sano ottimismo del suo programma, che vogliamo riportare al pubblico».

Dalle sue parole trapela una vera ammirazione per Corrado.
«Se faccio il conduttore è perché ho amato Corrado e, con lui, Pippo Baudo, Mike Bongiorno ed Enzo Tortora. Così come, se mi sono innamorato del mestiere dell’attore, è perché ci sono stati Gigi Proietti, Alberto Sordi e Vittorio Gassman. Pensi, a proposito di Corrado, che ho ancora la copertina del disco di “Carletto”, la sua canzone sul bambino dispettoso che faceva disperare mamma e papà».

Intanto in questi giorni è sul set di “Don Matteo 13”, dove indosserà di nuovo la divisa del capitano Anceschi.
«Quando mi hanno chiamato ho pensato a uno scherzo. La prima volta che ho girato una scena di “Don Matteo” era l’ottobre 1998 e oggi Nino Frassica è ancora uno dei miei amici più veri. Questo mestiere può farti davvero dei bei regali. Ed essere tornato su quel set è una grande emozione».

Seguici