La giornalista parla del suo talk del mattino
Con “Super Partes”, a sabati alterni alle 10.15 su Canale 5 e tutti i weekend sulle reti Mediaset, Safiria Leccese aiuta il pubblico a comprendere le dinamiche della politica, parlando di temi d’attualità e problematiche sociali. «Vogliamo far emergere le diverse posizioni in campo, fornendo a chi ci segue gli strumenti necessari per formarsi un’opinione autonoma» sottolinea la giornalista.
Quali sono, secondo lei, le sfide più urgenti che l’Italia deve affrontare oggi?
«Far acquistare fiducia alle persone nelle istituzioni. Un segnale positivo è arrivato in questa estate appena passata. La politica non è andata in vacanza ma, come l’informazione o la sanità, è stata sempre attiva».
Come pensa che la politica possa rispondere alle esigenze dei cittadini in un momento così complesso?
«Garantendo due servizi fondamentali: la sanità, da migliorare e da offrire ai cittadini di ogni fascia sociale, e la sicurezza economica».
Qual è l’argomento che la appassiona di più e che vorrebbe approfondire nel corso del programma?
«Penso ai temi più di interesse per i giovani, dallo psicologo di base all’introduzione di uno sportello di ascolto nelle scuole. Senza dimenticare la regolamentazione dell’uso dei cellulari, soprattutto tra i minori. Poi, ovviamente, c’è la lotta contro la violenza sulle donne: mi sta a cuore sin da quando mi occupavo di cronaca nera».
I dibattiti in tv servono davvero a qualcosa o sono solo un modo per fare spettacolo grazie ai litigi dei politici?
«Sono consapevole che la televisione è guidata dai dati d’ascolto, ma io nutro un ideale più ambizioso. Immagino sempre confronti, anche vivaci, che offrano soluzioni concrete e costruttive alle problematiche poste».
In un mondo dominato dai social media e dalle false notizie, come fa a garantire al pubblico un’informazione affidabile?
«Non dando la possibilità di manipolazione del racconto della notizia».
Ma essere sempre “Super Partes” non la stanca un po’?
«No, perché io lo sono anche nel profondo. Diciamo che la mia vita professionale è andata incontro alla mia indole (ride). Ho perso le staffe quest’anno solo quando sono stata invitata a un programma e ho detto la mia sul caso di Alessia Pifferi (condannata all’ergastolo per l’omicidio della figlia Diana di un anno e mezzo, lasciata a casa da sola per sei giorni, ndr) che ha cercato di passare per incapace di intendere di volere… Il male mi fa trasalire».
E quando litiga con i suoi amici per la politica, chi fa da paciere?
«Generalmente nessuno litiga con me, perché si sa che io non mi sbilancio mai (ride)».
Che cosa la fa uscire dal suo equilibrio?
«Ho un cattivo rapporto con le bugie gratuite».
Nel lavoro, cosa la fa più innervosire?
«Mi infastidiscono tre cose: quando percepisco mancanza di cura, di gratitudine e di lealtà. In pratica, sul lavoro devono stare lontano da me la sciatteria, la lamentela e la mancanza di limpidezza».