“La mia jungla” su RaiPlay: intervista a Giovanni Scifoni

L'attore ci parla del suo programma di RaiPlay, che mescola temi attuali alla (nuova) quotidianità

Giovanni Scifoni in "La mia jungla"
28 Maggio 2020 alle 10:09

La quarantena ha costretto le famiglie a una convivenza forzata 24 ore su 24, e adeguarsi alla nuova realtà fatta di smart working e didattica a distanza non è stato facilissimo. Lo sa bene Giovanni Scifoni, autore di “La mia jungla”, programma esclusivo di RaiPlay, in cui l’attore ci offre un ironico scorcio sulla sua quotidianità, che poi è un po’ la quotidianità di tante famiglie italiane.

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«In quarantena la mia vita e quella di tante altre famiglie, generalmente normale, è diventata straordinaria», ci ha raccontato Scifoni. «Siamo diventati esploratori che si avventurano nella giungla della propria casa, una specie di safari. E volevo raccontarlo in qualche modo». 

All’inizio ha cercato di approfittare degli unici momenti di quiete, quelli notturni, per girare in pace, ma alla fine si è intromessa tutta la famiglia – la moglie Elisabetta e i loro tre figli. «Allora ho iniziato a mettere in mezzo anche loro, è una cosa che li diverte anche se spesso degenera in litigate furibonde e caos in casa. Dietro la gioia familiare in realtà ci sono deliri e disastri shakespeariani», ha scherzato. 

Il format de “La mia jungla” è semplice ma efficace: un video di 3-4 minuti ogni due settimane, in cui vediamo Giovanni e la sua famiglia alle prese con la nuova quotidianità, toccando anche tematiche attuali. Il primo episodio era incentrato sul primo maggio (e lo smart working), il secondo sulla riapertura di uffici e negozi con il problema dei figli ancora a casa per le scuole chiuse. Il 2 giugno tocca all’episodio “La felicità è pubblica”, sulla Festa della Repubblica. 

«Mi piace partire da un grande tema, qualcosa di importante e sacro per tutti come la Repubblica», ci ha spiegato «E poi mi piace renderlo profano, cioè farlo diventare una cosa semplicissima e comprensibile da tutti perché incarnato nella quotidianità».

Il primo maggio, i figli a carico e la Repubblica, e per i sette episodi successivi è ancora tutto da vedere. «Non ci siamo fatti una scaletta», ha detto Giovanni. «Seguiamo le vicende di attualità, quindi racconteremo ciò che succederà». Però qualche idea già ce l’ha: «Mi piacerebbe parlare della ricerca dei luoghi di villeggiatura nei prossimi tempi, la ricerca di posti non affollati. Vorrei parlare del problema della folla e di quanto siamo abituati a pensare che non siamo noi la folla, ma sempre gli altri. Condividere gli spazi è sempre un problema, lo è stato in pandemia e lo sarà anche in vacanza… Sarà anche questo un safari, un’avventura. Insomma, un argomento da “jungla”».

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