Dopo le vacanze «super italiane» in famiglia, parte il 9 settembre con la seconda stagione del suo programma e si racconta
«Toglietemi tutto, ma non il mio divano!». È questo l’unico desiderio che Caterina Balivo ha espresso prima di partire con la seconda stagione di “La volta buona”, il suo programma che prende il via il 9 settembre al pomeriggio su Rai1. E così sarà. Lo studio presenterà delle novità, il format anche, ma il divano su cui si accomoderanno gli ospiti, puntata dopo puntata, non cambierà, resterà lo stesso.
Caterina, pronta a ripartire?
«Prontissima! Abbiamo fatto delle ottime prove generali e posso dire che, rispetto all’anno scorso, siamo meno timorosi e più entusiasti».
Lo scoglio iniziale dovrebbe essere superato.
«Per la prima edizione c’erano ansie, attese e paure. Ora il clima è diverso».
Quali novità vedremo?
«Ci occuperemo sempre di attualità, costume e spettacolo. In ogni puntata ci sarà un ospite speciale che racconterà la sua “volta buona”. Poi, nuovi giochi telefonici, filmati emozionanti e una finestra dedicata alle fiction Rai».
E lo studio?
«Sarà rivisitato, con tanti e diversi elementi scenici, come un secondo divano, però più piccolo. Le anticipo che avremo anche un dj».
Quali sono le storie che più la emozionano?
«Quelle che parlano di rinascita. Mogli che si ribellano a mariti violenti, donne che superano momenti difficili. E poi mi stanno a cuore i giovani: penso molto al loro futuro e ai pericoli che ci sono al giorno d’oggi».
La sua “volta buona” qual è stata?
«Ne ho avute tante: sono state le esperienze che ho vissuto, anche quelle più marginali, perché mi hanno aperto altre porte. Sa, nella vita tutto gira e tutto torna».
E nella vita privata?
«Ho avuto la fortuna di crescere in un ambiente molto femminile. Io e le mie sorelle Sarah e Francesca abbiamo sempre fatto squadra. Questa è stata la mia “volta buona” inconsapevole. Perché mi ha insegnato l’importanza della condivisione. E cerco di trasmettere lo stesso anche ai miei figli (Guido Alberto, 12 anni, e Cora, 7, nati dall’amore con il marito Guido Maria Brera, 55, imprenditore e scrittore, ndr)».
A proposito dei suoi figli, dove avete trascorso le vacanze?
«Prima siamo stati a Barcellona, perché voglio che viaggino e visitino città d’arte sin da bambini. Poi abbiamo fatto delle vacanze super italiane, tra la Sardegna, la Toscana e la mia amata Capri».
Insomma, lei è più una donna di mare che di montagna.
«Io sono nata a Napoli, il mare è nel mio Dna. Però sto rivalutando anche la montagna. Come si dice in questi casi... Sarà la vecchiaia, no?».
Il suo posto del cuore?
«Su questo non ho dubbi: il faro di Capri. Ci andavo quando ero piccola con le mie amiche, oggi vado con mio marito e i miei figli. Da lì si vede un tramonto pazzesco. Mi piace godermelo con un bel drink in mano. Ecco: è così che mi sento in pace con il mondo».
Quest’estate, ad agosto, avete anche festeggiato il compleanno della sua secondogenita Cora.
«Abbiamo riunito nonni, zii, cugini e amiche del cuore di Cora. Ci siamo divertiti tantissimo. E non è mancato nemmeno il gioco tradizionale di famiglia».
Qual è?
«La pignatta (contenitore con dolci e sorprese all’interno, che si colpisce bendati con un bastone per far piovere al suolo il contenuto, ndr). Ah, ovviamente abbiamo anche fatto una scorpacciata di pizza!».
Guido Alberto e Cora vanno d’accordo?
«Caratterialmente sono uno l’opposto dell’altra. Guido è entusiasta e buono, molto buono. Cora invece è allegra ma anche un po’... capricciosa».
Tra lei e suo marito, chi è più accondiscendente con loro?
«Io sono più dura e precisa quando si parla di scuola, compiti, impegni e sport. Sono attenta e pignola sulla parte organizzativa, Guido invece è la parte ludica».
Chi è il più romantico?
«Lui: un inguaribile sognatore. Io sono più concreta».
Il più bravo ai fornelli?
«Non c’è storia: lui».
Ora che i ragazzi ritornano sui banchi di scuola e lei in tv, come cambiano le sue giornate?
«Saranno scandite dal lavoro. Mi sveglio, Guido e Cora vanno a scuola, io faccio un po’ di attività fisica. Poi arrivo in redazione, partecipo alle riunioni, mi preparo e vado in diretta. Una volta conclusa la puntata, ancora riunioni e poi torno a casa, dove inizia un altro lavoro, quello della mamma».
Dove trova un po’ di tempo per sé?
«Dopo cena cerco di ritagliare una mezz’ora da dedicare a me stessa».
E che cosa fa?
«Leggo un libro, guardo una serie o prego».
Mi dica la verità, quante volte ci riesce?
«Esageriamo: una volta su sette! (ride)».