Attori, musicisti, politici, ma anche personaggi meno conosciuti. Sono tantissimi, e provenienti da diversi mondi, gli ospiti della nuova stagione del talk show in onda il mercoledì sera sul Nove

Attori, musicisti, politici, ma anche personaggi meno conosciuti. Sono tantissimi, e provenienti da diversi mondi, gli ospiti di Daria Bignardi nella nuova stagione di "L’assedio", in onda il mercoledì sera sul Nove. Ecco qualche nome: l’ex europarlamentare Elly Schlein, il virologo Roberto Burioni, il rapper Ghali e Amanda Lear.
Daria, il titolo del programma è preso dall’omonimo film di Bernardo Bertolucci. Perché l’ha scelto?
«"L’assedio" di Bertolucci alludeva a un assedio amoroso e in qualche modo lo è anche il mio. L’obiettivo è che gli ospiti si raccontino nel modo più interessante e inedito possibile».
Nella sua vita si è mai sentita sotto assedio?
«Mi sono sentita assediata dalle troppe cose da fare, soprattutto quando avevo i figli piccoli. Per chiunque, conciliare famiglia e lavoro è parecchio impegnativo».
Lei in che modo cerca di mettere a proprio agio i suoi interlocutori?
«Li guardo negli occhi e cerco di non fare domande stupide. Non credo di metterli mai volontariamente in imbarazzo. Non faccio mai domande morbose. Spingo di più solo con i politici, perché sono più abituati e sgamati, ma in ogni intervista parto sempre con un pregiudizio favorevole».
Quando si sente soddisfatta di un’intervista?
«Quando mi emoziono vuol dire che è successo qualcosa, se mi annoio io si annoia anche il pubblico. Ma succede raramente».
In questo momento chi vorrebbe avere in trasmissione?
«La popstar Shakira, che ho da poco visto ballare sul palco del Super Bowl. Fantastica!».
In tv ci sono molti talk show. Lei li segue? E in che cosa si differenzia il suo?
«Non seguo alcun talk regolarmente, ma tutti ogni tanto, in piccole dosi. A L’assedio facciamo interviste singole, solitamente un po’ più lunghe della media».
Sono sempre più numerosi i talk con una conduzione femminile. Significa che le donne stando guadagnando spazio?
«Credo che le donne in tv siano un passo avanti, ed è uno dei pochi posti dove accade. Forse perché quando il merito viene giudicato dal pubblico, le donne sono in maggioranza».