Sabato 9 maggio torna con il suo programma su Raiuno e regala agli italiani chiusi in casa un assaggio dell’estate in arrivo
Le vacanze al mare in questo periodo sembrano un miraggio, ma almeno in tv possiamo sognare: sabato 9 maggio riprende “Linea blu”, il programma sulle bellezze delle nostre coste condotto da Donatella Bianchi, che oltre a essere un volto molto amato di Raiuno è anche una paladina dell’ambiente perché è presidente del Wwf Italia e del Parco nazionale delle Cinque Terre (SP).
Donatella, è pronta a salpare?
«Prontissima. Speravo di partire prima, il 18 aprile. Invece per via dell’emergenza sanitaria abbiamo dovuto rimandare di qualche settimana. Realizzeremo 30 puntate: 22 originali e 8 speciali».
Dove ci porterà in questa stagione?
«Nella prima puntata ci imbarcheremo dal Lazio per andare a immergerci a Tor Paterno, l’area marina protetta di Roma di fronte al litorale di Torvaianica. Anch’io farò un’immersione per festeggiare il 25° anniversario dell’istituzione del nucleo sommozzatori della Guardia costiera».
In onda la vedremo con la mascherina?
«In tutti gli spostamenti in barca la metterò. Non so ancora se mi autorizzeranno a toglierla per le riprese».
Com’è cambiata la vita nelle nostre coste con la pandemia?
«La crisi sta travolgendo gli operatori del turismo e le attività collegate alla balneazione. Ma una buona notizia c’è: sta ripartendo la nautica da diporto, un comparto di eccellenza nel nostro Paese».
Nel settore della pesca si parla di quasi 30 mila posti di lavoro a rischio.
«Sono numeri in costante evoluzione. Il settore ittico era già in difficoltà per la diminuzione degli stock di pesce, dato che nei nostri mari non si pesca più come un tempo. C’è crisi anche perché la filiera commerciale non è organizzata e per la frammentazione dei piccoli imprenditori. Tuttavia, di necessità si fa virtù: i miei amici delle piccole marinerie a Santa Teresa di Gallura (SS), per esempio, si sono organizzati con le consegne a domicilio. E nelle grandi città, dove le pescherie sono in sofferenza perché è venuta meno la vendita ai ristoranti, si è riscoperto il rapporto diretto con il cliente, che non può andare a mangiare fuori e ha più tempo per cucinare a casa il pesce».
Il coronavirus ha fermato l’uomo. Ma almeno ha dato un po’ di respiro agli animali?
«Senza l’attività frenetica dell’uomo, la Natura si è ripresa i suoi spazi. Il fratino (un piccolo uccello trampoliere, ndr) è tornato a nidificare nelle spiagge dell’Adriatico. Abbiamo avvistato squali verdesca nelle acque di Orbetello e Pozzuoli. Noi di “Linea blu” andremo a Capri per documentare che, grazie al silenzio, i cetacei hanno ripreso a comunicare tra loro a decine di chilometri di distanza. Ci immergeremo con gli idrofoni, i microfoni sottomarini, per far sentire le loro “voci”».
Giorni fa abbiamo visto nuotare una medusa nei canali di Venezia. Quest’estate ce ne saranno di più anche in mare?
«Il nostro esperto zoologo Nando Boero dice che le meduse aumentano quando diminuiscono i loro predatori. Quest’anno, quindi, avendone pescati meno, le meduse dovrebbero diminuire. Ogni alterazione dell’equilibrio non è sana. Ci siamo meravigliati a vedere i delfini vicino alle banchine del porto di Cagliari. Ma, come spiega il nostro biologo Franco Andaloro, così trovano nuove aree di foraggiamento in posti dove non sarebbero mai andati naturalmente».
L’influenza spagnola del 1918 ebbe un picco in agosto. Forse non sarà il caldo a contrastare il coronavirus.
«Ci sono però teorie scientifiche che sostengono come nell’acqua salata la trasmissione del virus non avvenga».
E come immagina la sicurezza in spiaggia?
«Lo scenario coglie tutti impreparati. Ci aspetta una stagione estiva almeno dimezzata nelle presenze. Si andrà in vacanza a luglio, se tutto va bene. C’è chi ancora non se la sente di prenotare, chi non potrà permetterselo. Noi di “Linea blu” cerchiamo di regalare un piccolo sogno d’estate agli spettatori a casa».
Porteremo la mascherina sotto l’ombrellone?
«Non credo, mi fa un po’ sorridere l’idea. Ma di certo ci saranno norme da seguire per il distanziamento sociale negli stabilimenti balneari. Più difficile è prevedere adesso la situazione delle spiagge libere: come si controlleranno gli accessi?».
Forme di turismo da incoraggiare?
«Il campeggio nautico, perché in barca da soli non ci si contagia. Certo, è una situazione spartana. Ma è un vantaggio per chi ama il contatto con la natura e costa meno di un resort o di un hotel a quattro stelle».
Le oasi naturali riapriranno?
«In emergenza sono state chiuse al pubblico, ma al Parco delle Cinque Terre che presiedo sono già iniziati i lavori per la manutenzione dei sentieri. Abbiamo approfittato per fare le pulizie di primavera (ride). Riapriremo, ma le visite guidate avverranno in gruppi meno numerosi: dalle 20 persone del passato scenderemo a 8 o 10 al massimo».
Lei ha già pensato alle sue prossime vacanze?
«Non ancora. Prima mi aspetta un trasloco che ho rimandato per settimane e il 7 giugno uscirà il mio terzo libro, “L’eredità del mare”».
Ma se dovesse consigliare le mete per scoprire il mare più bello?
«Avrei tre suggerimenti: un’isola piccola come Linosa (AG), Levanzo (TP) o Capraia (LI); un litorale in una laguna poco battuta a Grado (GO), a Chioggia (VE), sul Delta del Po o a Cabras (OR), in Sardegna; e per finire un parco marino in un’area protetta».