Marco Liorni ritorna su Rai1 con il talk “ItaliaSì”!

Dopo i grandi ascolti estivi col quiz preserale "Reazione a catena", si accinge ad affrontare quest’autunno con un altro suo grande successo

Marco Liorni
30 Ottobre 2021 alle 08:14

Dopo i grandi ascolti estivi col quiz preserale "Reazione a catena", Marco Liorni si accinge ad affrontare quest’autunno con un altro suo grande successo, "ItaliaSì!", al via sabato 30 ottobre su Rai1.

Emozionato?
«Sì. Anche perché troverete diverse novità. Per prima cosa andremo in onda dal mitico Studio 1 di via Teulada, a Roma, che ha fatto da teatro a programmi storici. Poi tornerà il pubblico in sala e ci sarà una veste grafica più accattivante. E, oltre alla presenza fissa di Mauro Coruzzi (in arte Platinette, ndr), in ogni puntata un personaggio famoso verrà sottoposto a un fuoco di fila di domande sui fatti accaduti durante la settimana e su ognuno dovrà esprimere la propria opinione».

Allora facciamo qualcosa di simile con lei... Tema: i sì e i no della sua vita. Partiamo da “Italia sì” e “Italia no”. Cosa le piace (e non) del nostro Paese?
«Amo quest’Italia che si sta rialzando dalla pandemia con una nuova energia e desiderio di ricostruire, di migliorare. Non amo invece le proteste per partito preso, la disinformazione. E non mi piace che ormai le relazioni siano tutte virtuali, avvengano attraverso i social. Soprattutto tra i ragazzi, lo vedo ogni giorno con le mie figlie...».

Nel ruolo di padre dice più no o più sì?
«Nicolò ormai ha 26 anni e con lui ho un dialogo aperto, alla pari, anche se credo che un padre debba difendere il suo ruolo e non essere un amico. Con Emma e Viola, che hanno 17 e 11 anni, i no e i sì che dico sono sempre motivati. E se non sono d’accordo su qualcosa lo manifesto anche a costo di essere impopolare».

Nella sua vita sentimentale ci sono stati più sì o più no?
«Ho avuto una vita sentimentale molto tranquilla. Certo, le tentazioni sono umane, ma l’attrazione va bloccata sul nascere. Dentro di me ho dovuto dire qualche no (ride)».

Un no lavorativo di cui si pente?
«In passato, quando Alberto Castagna ha dovuto lasciare temporaneamente il programma per ragioni di salute, ho rinunciato alla conduzione di "Stranamore" su Canale 5. Poi mi sono pentito di non aver accettato. Oggi direi sì alla proposta di un programma che parla di rapporti di coppia, di grandi storie d’amore incrociate con quelle di persone comuni, e di educazione sentimentale».

C’è qualcosa del suo passato di cui si è pentito?
«Avevo solo 15 anni e ho dato un pugno a un coetaneo per farmi bello davanti al gruppo di ragazzi che frequentavo. Ci sono stato malissimo, me ne sono pentito subito. Non era proprio da me».

In effetti lei è un volto rassicurante, anche in tv.
«Vivo questo mestiere senza ossessioni, in modo positivo e spontaneo. Chi fa tv è uguale a chiunque altro: mangia, dorme, coltiva affetti e passioni».

A proposito di cibo, a cosa dice sempre sì?
«A una buona colazione e ai pancake che preparo alla mattina per tutta la famiglia!».

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