Massimiliano Ossini festeggia dieci anni alla guida di “Linea Bianca”

Il 23 dicembre su Rai1 torna l’appuntamento per tutti gli amanti della montagna

23 Dicembre 2023 alle 08:15

Il 23 dicembre su Rai1 torna l’appuntamento per tutti gli amanti della montagna, “Linea Bianca” con Massimiliano Ossini: «Essendo il decimo anno, faremo vedere il territorio com’era ieri e com’è oggi. Per esempio, mostreremo quanto sono cambiati i ghiacciai confrontando quanto si sono ritirati».

Avrebbe mai detto che sarebbe arrivato alla decima edizione?
«No. In realtà pensavo che lo avrei fatto per quattro anni, ma alla fine mi sono talmente appassionato alla montagna che è diventata la mia vita a tutti gli effetti: mi emoziona, mi dà serenità e ossigeno per affrontare le giornate e gli altri impegni di lavoro».

Qual è il suo rapporto con la neve? Che sensazioni le dà?
«Pace, limpidezza, forza e gioia. Sia quando il tempo è brutto sia quando è bello. Non vedo l’ora che nevichi, soprattutto se attraverso in automobile la variante di Amatrice (in provincia di Rieti): sono felicissimo quando cadono i fiocchi, tanto che mi fermo per fare delle foto».

La sua prima volta sulla neve?
«Appena nato. I miei vivevano in Svezia, a Stoccolma, e già a 10 giorni ero sulla neve, su un lago ghiacciato».

Sport sulla neve che preferisce?
«Sci alpinismo. Metto le pelli sotto gli sci per risalire dal bosco, da solo, affrontando non per forza percorsi complicati, ma apprezzando la bellezza di stare in silenzio nella natura».

Da piccolo era più da slittino oppure da bob?
«Forse più da sacchetto di plastica (ride). Usavo quello che trovavo per divertirmi sulla neve, ogni scusa era buona per scivolare. Poi ho iniziato con lo snowboard, gli sci e lo sci alpinismo».

Nella vita ha fatto più pupazzi di neve o giocato a palle di neve?
«Ero quello che da bambino spesso distruggeva il pupazzo tirandogli contro le palle di neve. Mi divertivo a fare dispetti, mia sorella e mio cugino non erano molto contenti...».

Quando nevica davanti a casa sua, spala o getta il sale?
«In montagna metto il sale dove camminiamo per non scivolare, poi mi armo di pala per togliere il ghiaccio che si forma sotto la neve. È abbastanza faticoso. Invece, nella casa di Ascoli, quando ci sono nevicate importanti spalo anche il balcone perché se la neve gela diventa pericolosa per il peso. Non succede spesso, ma siamo contenti quando accade perché possiamo andare a sciare sulle piste di Monte Piselli (TE), a 15 minuti da casa».

La temperatura più bassa che ha sopportato?
«Meno 35 gradi sull’Adamello, quando per fare un carotaggio ho dormito in tenda. Oppure all’Università Bicocca di Milano. Ci sono delle aule dove vengono portati appunto questi campioni e la temperatura lì scende sotto i 30 gradi».

Cosa fa quando le si gelano naso, piedi e mani?
«Roteo le braccia velocemente per fare arrivare il sangue alle mani e do delle botte sulle gambe: è il metodo più veloce per fare aumentare la circolazione. Per il naso e la gola, l’unico modo è mettere uno scaldacollo il tempo necessario per scaldarli. Ho rischiato il congelamento sul Monte Rosa, alla capanna Margherita, il rifugio più alto d’Europa (a 4.554 metri d’altitudine, ndr): il naso era già diventato bianco senza che me ne accorgessi!».

Come sbrina il parabrezza?
«Di solito ho la spatolina apposita, una volta usavo i porta-cd».

Usa la neve finta per il presepe e le vetrofanie a forma di fiocco?
«Uso la neve finta per il presepe, ne facciamo uno importante, con le montagne, e la metto nella parte alta. Sull’albero abbiamo invece una stella che sembra fatta di ghiaccio».

Una notizia che per lei è stata una “doccia fredda”?
«Quando al quinto mese di gravidanza di mia moglie abbiamo scoperto che non aspettava un maschio bensì una femmina: avevamo già comprato tutto e dipinto la stanza di azzurro».

Da giovane come rompeva il ghiaccio con le ragazze?
«Non ci riuscivo, ero timidissimo. Infatti ero contento quando si faceva il gioco della bottiglia perché era l’occasione per “entrare in confidenza”».

Infine, cosa la fa “sciogliere come neve al sole”?
«I racconti di famiglia».

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