Max Giusti: «Indovinare chi è vero e chi no…sarà divertentissimo!»

Ci racconta in anteprima "Fake Show", il nuovo programma dedicato agli imitatori (e non solo) in onda dal 18 settembre su Rai2

Max Giusti  Credit: © Federico Guberti/ Grm
21 Agosto 2023 alle 12:14

Max Giusti è in giro con lo spettacolo “A tutto Max”, a tappe forzate si muove tra Calabria, Puglia e Lazio, per ora piazze e spiagge. Poi da metà settembre tornerà in tv con un nuovissimo, falsissimo o verissimo, dipende dai punti di osservazione, programma.

Max, dal 18 settembre condurrà “Fake Show” per cinque serate su Raidue: è una “fake news” o è vero?
«È tutto tra il vero e il verosimile».

Di vero che cosa c’è?
«C’è un programma singolare, nuovo e originale, non è un format internazionale, ma è stato scritto in Italia da me e da altri autori di Endemol».

Come nasce questo show?
«Come una sfida. Da due o tre anni Endemol Shine Italy mi diceva: “Perché non facciamo un programma sugli imitatori?”».

Perché non lo faceva?
«Perché non trovavo l’idea».

Come l’ha trovata?
«Pensando a un programma non solo di imitatori. Lo abbiamo scritto a marzo, abbiamo girato una puntata pilota e la Rai ci ha detto: “Facciamolo subito, iniziamo la stagione con una novità divertente”».

Sottotitolo: “Diffidate delle imitazioni”.
«Perché sarà difficile capire se di fronte avrete il personaggio autentico o no. È un programma che vuole giocare con tutto ciò che è “fake”, falso, tarocco».

I concorrenti chi sono?
«Non ci sono concorrenti, non ci sono squadre, non c’è un vincitore. Verranno degli ospiti che si troveranno catapultati in alcune situazioni non vere e dovranno vivere non essendo loro stessi».

Un esempio, per capirci qualcosa?
«Grazie all’intelligenza artificiale gli ospiti si troveranno nel programma “Fornelli da incubo” con un conduttore che non sanno se è il vero Antonino Cannavacciuolo o qualcuno che lo imita. Ci sarà una “Domenica in” con Mara Venier, uno “Show dei record” con Gerry Scotti, tutti i programmi più famosi della tv e i film della storia del cinema».

Altri divertimenti?
«A un certo punto gli ospiti canteranno un brano in base alle immagini che vedono, se c’è Vasco canteranno come Vasco, poi c’è Ligabue e allora come lui, o come la Vanoni o i Bee Gees».

Ospiti in arrivo?
«Nella prima puntata avremo Shakira, Filippo Bisciglia, i PanPers, Rossella Brescia, Zucchero, Peppe Iodice, Renato Zero, Francesca Manzini, Valeria Graci, Claudio Lauretta, Vincenzo De Lucia».

La vera Shakira “ovviamente”…
«Magari qualcuno che ti aspetti falso è vero e viceversa».

Lei giocherà con gli ospiti o farà il “bravo presentatore”?
«Il bravo presentatore l’ho fatto solo i primi tempi ad “Affari tuoi”, quando ero più giovane e intimorito, ma a “Boom!” e “Guess my age” ho sempre dato il mio taglio. Non ce la faccio ad avere un ospite e a non godermelo».

Dalla sua esperienza, come si diventa un degno imitatore?
«Io ho avuto due periodi. Il primo, quando ho iniziato da ragazzino e mi piaceva fare le imitazioni alla Gigi Sabani. Poi mi sono stancato e sono venuti gli anni di “Quelli che il calcio” con Simona Ventura: lì il personaggio diventava una parodia a metà fra te e quello che immaginavi».

Vocazione precoce.
«Imitavo i professori, gli amici del quartiere. Quando andavo in vacanza, siccome ero solo e figlio unico, per cercare nuovi amici parlavo il dialetto locale, li so imitare tutti».

Prima imitazione seria?
«Diego Abatantuono. A 13 anni per un anno ho parlato come lui, ero insopportabile, non riuscivo a smettere: “So’ uno strano animalo”, “So’ ‘n tipo eccezzziunalo”. Ancora oggi ogni volta che lo vedo urlo: “Maronna che potenza!”».

Quante parodie ha messo a punto?
«Più di 50, contando solo i dieci anni di “Quelli che…”. Poi ci sono tutte quelle fatte in radio, personaggi imitati e di fantasia. Ma negli spettacoli live le parodie le faccio solo nei bis».

Tra i suoi cavalli di battaglia spicca Claudio Lotito.
«Una sera guardavo la “La Domenica Sportiva”, a un certo punto il conduttore Marco Mazzocchi alza le mani in alto dicendo a Lotito: “Basta, basta, dobbiamo smettere!”. Il giorno dopo al “Processo del lunedì” Aldo Biscardi replica: “Basta Lotito, non puoi parlare sempre te!”. Allora chiamo Simona Ventura e le dico che in trasmissione bisogna fare il nuovo presidente della Lazio».

La sua versione di Cristiano Malgioglio ha spopolato.
«Mi chiedevo: “Ma come fa a fare la tv uno che mette la D al posto della T?”. Mi ha sempre fatto ridere molto il suo essere fuori luogo. È colpa mia se oggi abbiamo 40 imitatori di Malgioglio...».

Un repertorio di “classici”.
«A volte mi succede di avere la “sindrome di Stoccolma”, mi ci affeziono, ma non ho mai voluto avere un rapporto diretto con i personaggi che imito, altrimenti poi vorrebbero essere dipinti a modo loro. È troppo bella la libertà».

A chi si è affezionato di più?
«Uno di quelli che mi ha fatto sentire vivo, facendone la parodia, è stato l’imprenditore Stefano Ricucci, a un certo momento mi sentivo il vero Ricucci. Un giorno l’ho visto in un ristorante a Milano, sono andato da lui e mi sono presentato: “Non ti sto prendendo in giro, ma da mesi sto lavorando su di te”. È stato molto gentile».

E a falsità e “fake news”, invece, com’è messo?
«Ah, se fosse per questo, secondo i titoli “acchiappa click” di alcuni siti io sono morto almeno quattro volte nell’ultimo anno!».

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