Max Giusti torna su Rai2 con “Boss in incognito”

Martedì 31 maggio parte la nuova stagione del reality

31 Maggio 2022 alle 08:28

Dopo "Guess my age", su Tv8, Max Giusti torna su Rai2 e riprende il timone di "Boss in incognito". Il reality racconta le storie di imprenditori che lavorano per una settimana con i loro dipendenti, sotto mentite spoglie. E Giusti conduce e dà loro una mano, ovviamente in incognito... Si parte martedì 31 maggio, per quattro nuove puntate.

Quindi, Max, in quali panni la vedremo?
«Una volta sono Giancarlo proveniente dalle Marche, un’altra volta Giovanni da Porto Ercole. Entrambi sono rimasti senza un lavoro. Nell’ultima puntata, dedicata ad un’azienda friulana che esporta pizze in tutto il mondo, mi sono svegliato e sono diventato Pasquale, che arriva direttamente da Fuorigrotta. Per me è stata una prova importante. Ogni volta dovevo entrare nella personalità di un individuo, pensare come lui, parlare come lui e muovermi e agire secondo il suo temperamento. Insomma, un perfetto metodo Stanislavskij (ride)».

E se potesse scegliere, meglio essere un boss o un sottoposto?
«Ci sono persone che si mettono di lato per schivare i colpi e durano molto di più di un capo e sono molto più presenti. C’è da dire però che è comodo non prendere decisioni, ma nella vita un segno va anche lasciato e quindi bisogna rischiare. Pensiamo a quanta forza e coraggio ci sia in un datore di lavoro quando deve prendere decisioni importanti, essendo responsabile di tanti lavoratori con le loro rispettive famiglie…».

Lei da giovane ha “rischiato” di diventare un capo ereditando il negozio di ferramenta del suo papà, che aveva numerosi dipendenti.
«Sì, è vero. Alla fine, però, non sono diventato un capo ma ho avuto la fortuna di fare il lavoro che sognavo fin da ragazzino. C’è un altro aspetto non trascurabile, poi: io sono sempre stato poco abile nel farmi pagare. Quindi se mio padre avesse puntato su di me, lo avrei portato al fallimento… Sono un disastro vero sul fronte degli interessi personali».

I suoi boss preferiti al cinema o in tv?
«Da piccolo amavo molto il cartone animato "Napo orso capo". Ricordo che protagonista era una banda di orsi capitanata da un leader squinternato con l’accento napoletano. La sera di Natale, invece, per me è d’obbligo vedere la saga de "Il Padrino"».

Nella sua famiglia chi è il boss?
«Risposta scontata: mia moglie (Benedetta Bellini, ndr). È lei che detta legge (ride). Per fortuna che dall’altra parte ci sono i nostri figli (Matteo, 11 anni e Caterina, 9, ndr) che sono dolcissimi. Però devo dire che, proprio grazie a mia moglie, i bambini sono molto educati e rispettosi. Matteo si sta avviando verso l’adolescenza e sta sempre più affermando la sua bella personalità. Caterina è generosa, altruista. La sua tenerezza è commovente. Sono fortunato ad avere una famiglia così».

E lei, quanto si sente boss?
«Della mia vita sempre. Tutte le scelte che ho affrontato sono state pensate, ripensate e sostenute da me, che non vengo da una famiglia di attori o di persone che facevano parte del mondo dello spettacolo. Ho voluto intraprendere questo mestiere senza che nessuno mi indicasse o mi insegnasse la strada. E me la sono cercata anche, qualche volta sbagliando, ma sempre con la consapevolezza e avendo ben chiaro, dentro di me, l’obiettivo».

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