Mia Ceran per il terzo anno guida “Quelli che il calcio”: «Parlo di gol con il sorriso»

Da tre anni è il volto femminile della domenica pomeriggio di Raidue. Anche per questa stagione, infatti, è al fianco di Luca e Paolo alla guida del programma

Mia Ceran
3 Ottobre 2019 alle 09:20

Da tre anni Mia Ceran è il volto femminile della domenica pomeriggio di Raidue. Anche per questa stagione, infatti, è al fianco di Luca e Paolo alla guida di "Quelli che il calcio". E mentre il campionato di Serie A entra nel vivo, la giornalista ci racconta come è sempre più calata nell’universo calcistico.

Mia, come recita un vecchio detto “Non c’è due senza tre”.
«Un detto che, in realtà, in televisione non vale. Perché non bisogna mai dare nulla per scontato e anzi, tutto è sempre una conquista».

Però siete una squadra molto collaudata.
«Adoro Luca e Paolo, ma anche Ubaldo Pantani e Brenda Lodigiani. Senza dimenticare tutti gli autori. Lavoriamo davvero come un team, ognuno dà il suo contributo. Soprattutto quest’anno, in cui stiamo cercando di modificare qualcosa rispetto alla struttura delle edizioni passate».

Se lei fosse un calciatore, in quale ruolo giocherebbe?
«Il nostro trio ricostruisce un classico della comicità. Da un lato ci sono io che rappresento la spalla seria e servo l’assist, dall’altro ci sono i due comici che raccolgono il pallone e “segnano” con le loro battute. Quindi sono una sorta di regista (ride)».

Ormai possiamo dire che si è abituata ad avere la testa... nel pallone?
«Sì, ed è stata una grande sorpresa entrare sia nel mondo del calcio sia in quello della comicità. Mi diverto davvero tanto».

Le viene mai un po’ di ansia da prestazione?
«Ma certo! Vivo tutta la settimana con la preoccupazione di quello che accadrà la domenica. Poi però per fortuna tutto passa non appena si accendono le telecamere alle 14. Lì inizia il momento più bello di tutta la mia settimana».

Lei tifa Roma. Come vede la sua squadra?
«Sono ottimista, nonostante arriviamo da stagioni difficili. Ma so che il tifo non è una cosa razionale, uno vede sempre le cose meglio di come sono realmente... (ride)».

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