Mia Ceran: «Sorpresa! Ora “Tv Talk” lo conduco io»

Dopo 19 anni prende il posto di Massimo Bernardini

12 Ottobre 2024 alle 08:23

Su Rai3 c’è un programma che, arrivato alla 20a edizione, dopo 19 anni ha una conduzione nuova di zecca. Come sta reagendo il pubblico? E cosa è cambiato? È la tipica notizia che solitamente approfondiscono a “Tv Talk”. Ma visto che quel programma è proprio “Tv Talk”, ne parliamo direttamente con la nuova conduttrice...

Mia Ceran, che effetto le ha fatto prendere il timone di uno show dalla tradizione così lunga?
«Da una parte, è esaltante: lo vivo come un attestato di stima. Dall’altra, sento una grande responsabilità: ora la mia missione è guadagnare la fiducia dei telespettori. La mia fortuna è che conoscevo già la squadra di autori ed esperti, perché avevo partecipato come ospite a molte puntate».

Che cosa le ha detto Massimo Bernardini, il conduttore “storico”, nel passarle il testimone?
«“Non aver paura di tirare fuori la differenza generazionale tra di noi”. E poi, nella telefonata prima di andare in onda, mi ha dato l’ultimo consiglio: “Adesso basta chiedere consigli!”».

Ha voluto modificare qualcosa nella formula?
«Amo troppo la trasmissione per fare rivoluzioni. Di sicuro dedichiamo più spazio al rapporto tra televisione e nuovi media: per esempio, nella prima puntata abbiamo raccontato come “Temptation Island” sia diventato anche un fenomeno sui social. E poi, a fianco degli esperti, facciamo parlare persone scelte tra i telespettatori, coprendo tutte le fasce d’età».

Come scegliete il mix di ospiti e argomenti?
«In base a due linee guida: parlare del grande intrattenimento televisivo, ma anche tenere sotto controllo le ultime notizie d’attualità. Nel primo caso cerchiamo soprattutto di occuparci dei fenomeni tv più popolari».

E per l’attualità?
«Decidiamo per forza sul filo di lana, all’ultimo momento. Devo ringraziare il capoautore, Furio Andreotti, che è sceneggiatore di cinema: ha lavorato a “C’è ancora domani” con Paola Cortellesi. Lui capisce subito se dal mix di esperti nascerà un confronto interessante».

Ora parliamo un po’ di lei, che è una giramondo: padre tedesco, madre bosniaca, è cresciuta negli Stati Uniti... com’è finita in Italia?
«È stata una scelta d’amore dei miei genitori: c’è chi ha il “sogno americano”, e loro avevano il “sogno italiano”! Sono arrivata qui da Miami a 13 anni e mi sono subito innamorata. Negli Stati Uniti ero abituata a distanze enormi, qui ogni 50 chilometri cambia il paesaggio e si trovano tesori...».

Di che cosa è più orgogliosa, nel suo lavoro?
«Oggi le rispondo: del mio podcast “The essential”, che ha avvicinato i giovani all’attualità. Ma fra un anno spero di poter dire: di “Tv Talk”».

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