Myrta Merlino riapre le porte di “L’aria che tira”

Ci racconta anche dello spaventoso incendio di Pantelleria

5 Settembre 2022 alle 07:57

Politica, attualità, economia: sono questi i temi centrali di "L’aria che tira", il programma di La7 condotto da Myrta Merlino che torna in onda dal 5 settembre. Un ritorno in studio dopo la grande paura per l’incendio divampato a Pantelleria, dove la Merlino era in vacanza col compagno, l’ex campione di calcio Marco Tardelli. Un rogo devastante che, fortunatamente, ha risparmiato la loro casa, ma ha divorato parte della splendida isola siciliana.

Myrta, cosa ha pensato quando ha visto le fiamme?
«Stavamo per fare un aperitivo e abbiamo visto del fumo, in pochi minuti la collina era avvolta dalle fiamme. Il vento di scirocco era fortissimo.Vedere bruciare Pantelleria è stato straziante. Per fortuna sia io che Marco non abbiamo rischiato la vita. Abbiamo avuto il tempo di metterci in salvo, anche grazie all’amico e vicino di casa Giorgio Armani che ci ha ospitato sulla sua barca per la notte. Marco non riusciva a chiudere occhio, pensava alla casa, ai suoi ulivi, alla campagna, al nostro posto del cuore».

Ora è pronta per iniziare una nuova stagione che si preannuncia rovente (per rimanere in tema) in vista delle elezioni del 25 settembre?
«Sono abituata alle stagioni caldissime ma quella che sta per aprirsi è unica nel suo genere, con una campagna elettorale che si giocherà in questi ultimi venti giorni di settembre. Siamo consapevoli di infilarci in un frullatore sempre acceso ad alta velocità e ad alta temperatura. Ci vuole un “fisico bestiale” e noi ce l’abbiamo!».

Al di là della politica, quali sono gli argomenti che vorrebbe affrontare nelle prossime puntate?
«Quello delle elezioni è solo il primo passo, perché poi ci sarà la formazione del nuovo Governo, l’elezione del presidente della Camera e del Senato. Avendo vissuto già due cambi di governo, so perfettamente cosa mi aspetta. Sarà un racconto pieno di notizie. Il nostro compito continuerà a essere, ora più che mai, quello di decodificare il linguaggio talvolta sibillino della politica per farlo comprendere meglio e bene ai cittadini e, quindi, al nostro pubblico».

Seguici