“Naked Attraction Italia”, su Discovery+ con Nina Palmieri

Dieci puntate settimanali a partire dal 7 febbraio (più una puntata sui casting già disponibile) della versione nostrana del programma inglese di Channel 4

Nina Palmieri
5 Febbraio 2021 alle 08:44

Quando, è il caso di dirlo, mettersi a nudo non è una metafora, ma il motto del programma. Parliamo di "Naked Attraction Italia”, versione nostrana del programma inglese di Channel 4, che sbarca sulla piattaforma Discovery+. Trattasi di un “dating show” condotto dalla “iena” (di Italia 1) Nina Palmieri dove le persone si incontrano e si scelgono per un appuntamento. Tutte nude. Integralmente.

Durante ogni puntata 6 concorrenti (maschi o femmine alternativamente), nudi e all'interno di cabine colorate, vengono scelti da un pretendente (o una pretendente). Dieci puntate settimanali a partire dal 7 febbraio (più una puntata sui casting già disponibile).

Nina, l'avvertenza è: “Programma per un pubblico adulto”.
«Perché si vedono questi corpi nudi. In realtà il programma lancia anche un bel messaggio di accettazione del corpo. Quello che fa notizia è la nudità, ma ormai ne abbiamo visti tanti di corpi nudi in tv».

Ma qui sono nudi integrali, senza filtro.
«In questo, ossia nel nudo integrale, è la novità, ma anche chi si approccerà con molti dubbi al programma capirà il messaggio. Dopo un po' la morbosità ti passa e ti dimentichi del nudo, non c'è nulla di volgare, è tutto molto oggettivo e ogni tanto ci sono delle schede con alcuni aspetti educativi e scientifici sul sesso».

Si è parlato di esperimento sociale. In che senso?
«Io stessa avevo il pregiudizio che partecipassero solo persone già abituate al nudo, esibizionisti, nudisti, naturisti, spogliarellisti, chi non ha problemi a mostrarsi nudo in spiaggia o per lavoro. E invece ci sono anche i timidi e i complessati, qualcuno che ha visto la versione inglese del programma e vuole provare, chi con la pancia, chi con la cellulite o le ginocchia storte. Nel programma trovano qualcuno che li apprezza, l'autostima cresce. È un bell'esperimento in tal senso».

È davvero così facile mettersi a nudo?
«In una delle prime puntate c'è una ragazza che dichiara di non essersi mai spogliata davanti ai fidanzati se non al buio. Eppure da noi lo ha fatto davanti alle telecamere. Oppure c'è un ragazzo che rivela di aver avuto problemi di sovrappeso e si prende una sorta di rivincita. Qui si parte dalla fine di un rapporto, quando ci si spoglia, per non avere barriere o problemi che ci facciamo quando siamo vestiti».

C'è esibizionismo?
«Ai casting c'è di tutto. Operai, studenti, farmaciste, agenti immobiliari. Una ragazza transessuale, un pansessuale, persone che si definiscono “non binarie”, gay, lesbiche. Anche un signore di 74 anni, non è stato preso perché era l'unico in quella fascia di età. All'inizio pensavo: “Figurati, in Italia...”. Poi sono arrivate 600 richieste! Non me lo sarei aspettato».

C'è trasgressione?
«Sicuramente c'è qualcuno che si sente più trasgressivo, ma in genere c'è poca trasgressione. Ci sono molti romantici e molti teneroni».

Il famoso “comune senso del pudore” è morto?
«No, credo che chi abbia scelto di mettersi in gioco in “Naked Attraction” non ha lo stesso senso del pudore mio o di qualcun altro, ma qual è il confine? Io non mi permetto di giudicare. Ho visto del pudore anche tra corpi nudi».

Quanto conta l'attrazione fisica in un rapporto?
«In questo caso al 100%. Quando partecipi a un “dating” in tv magari vai a cercare l'anima gemella o un partner sessuale, qui si parte dall'istinto, si cerca qualcuno che ti piaccia fisicamente subito. Il primo impatto è fondamentale».

Il fatto di essere una “iena” (di Italia 1) aiuta a condurre un programma del genere?
«Lo avrei fatto anche anni fa, non ho grossi problemi a parlare di sessualità e di sesso, ho condotto su Italia 1 anche “Sex Education Show”. Certo l'esperienza a “Le iene” mi ha aiutato ad affrontare molte situazioni di imbarazzo e a mantenere il sangue freddo».

Tu avresti partecipato come concorrente?
«Io sono una ragazza romantica e molto tradizionale, non mi sono mai affidata neanche alle app o ai social di incontri, non credo avrei partecipato. Però devo dire che in studio ho visto degli sguardi emozionati e dei colpi di fulmine tra concorrenti che si sono scelti. Si avvertiva un'emozione reale in alcune coppie».

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