“Name that tune” con Fabio Balsamo e Ciro Priello su Tv8

I due membri del gruppo The Jackal condurranno una sfida all’ultima nota tra concorrenti vip

26 Aprile 2022 alle 08:44

Due squadre di vip si cimentano in una gara musicale. La sfida è quella di indovinare i titoli di alcuni brani avendo a disposizione pochi indizi: gesti, sagome, note strimpellate qua e là. Il titolo, del resto, recita in inglese “Name that tune”, ben spiegato dal sottotitolo italiano “Indovina la canzone”. Stavolta a presentarlo (dopo due edizioni condotte da Enrico Papi) arrivano Ciro Priello e Fabio Balsamo del gruppo comico The Jackal: «Quando ci chiamano per programmi televisivi o sul set di film e serie è come se ci chiamasse la Nazionale di calcio: ci stacchiamo dagli altri, ma poi torniamo nel nostro club». Prodotto da Banjiay Italia, lo show andrà in onda su Tv8 dal 26 aprile per sei martedì.

Quindi abbandonate per un po’ il gruppo dei The Jackal per questa conduzione “in duo”?
Ciro: «“Nì”, in realtà ci capita spesso di fare cose esterne ai Jackal, singolarmente, in gruppo o appunto in coppia, in base al prodotto».

Che tipo di coppia siete?
Fabio: «C’è un rapporto di odio e amore tra me e Ciro, sin dal tempo in cui facevamo gli sketch “Gli effetti di Gomorra sulla gente”. Lui è la parte più bella, pulita ed esuberante della coppia».
Ciro: «Non buttarti giù!».
Fabio: «Io sono quello che rappresenta l’iperrealismo, il decadentismo, il grottesco, quello che riporta Ciro sulla terra dicendogli: “Certo, un programma dove i vip si sfidano a colpi di note e lo fanno presentare proprio a te che sei il meno vip di tutti!”».

Sarete conduttori modello o conduttori in “stile Jackal”?
Ciro: «Stile Jackal, anche se rispettiamo quella che può essere un’istituzionalità della tv. Almeno io la rispetto».
Fabio: «Se Ciro crea lo schema, io lo rompo».
Ciro: «Per esempio non ci sarà una sigla, ma ogni puntata un’anteprima recitata».
Fabio: «Una scenetta iniziale, un paio di minuti fra me e Ciro, per strappare un sorriso ai telespettatori».

“Indovina la canzone” è il sottotitolo italiano. A indovinelli come ve la cavate?
Ciro: «Io non sono per niente bravo... forse Fabio, perché è più riflessivo».
Fabio: «A volte cerco di indovinare l’importo della bolletta elettrica, però è sempre più alto».

Cosa vi riesce di indovinare meglio?
Ciro: «Una volta ho indovinato il Superenalotto, ma non l’avevo giocato».
Fabio: «Bravo! Così ora l’avremmo prodotto noi “Name that tune”».

E con la musica? Sentite due note e sapete già di cosa si tratta?
Ciro: «Sono un grandissimo appassionato di musica, strimpello la chitarra e suono la batteria, sono capace di riconoscere una canzone dalle prime note, ma il più delle volte dico: “Ah, sì, questa è quella... di quel cantante... italiano...”».
Fabio: «Io sono più attento al testo, mi piace capire l’origine dell’esigenza espressiva».

Canterete pure voi?
Ciro: «In questa edizione abbiamo inventato “La canzone recitata”, un gioco dove Fabio sfrutterà le sue doti di attore recitando versi di canzoni famosissime come fossero testi di prosa».
Fabio: «La difficoltà sarà riconoscere una canzone che con la mia enfasi assume una metrica diversa».

Ma al karaoke qual è il vostro pezzo forte?
Ciro: «“Perdere l’amore” di Massimo Ranieri, ci ho vinto pure una puntata di “Tale e quale show”».
Fabio: «Ciro è convinto di saper cantare come Massimo Ranieri, ha fatto questa imitazione ma nessuno ha avuto il coraggio di dirgli che non gli assomigliava per niente. Io canterei gli 883, mi ricordano la mia adolescenza, e “Nuvole e lenzuola” dei Negramaro».

Nel gioco finale “Sette per 30” si devono indovinare sette canzoni in 30 secondi. Voi cosa riuscite a fare meglio in 30 secondi?
Ciro: «Finire un buon piatto di pasta, ma solo se fatto bene».
Fabio: «Riesco a rovinare la mia vita».

Da concorrenti di quiz, su che materie sareste più preparati?
Ciro: «La musica e i film, di cui sono un grande appassionato».
Fabio: «Un quiz di cultura generale tipo “Chi vuol essere milionario?”: sono sempre stato curioso di tutto, dalla biologia alla medicina e alla letteratura. Ora, però, non mi fate domande che poi faccio brutta figura...».

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