“Quelle brave ragazze”: in Spagna, tra paella e scarpe coi tacchi

Orietta Berti, Sandra Milo e Mara Maionchi in viaggio nel nuovo show Sky

19 Maggio 2022 alle 08:20

Metti tre amiche di lunga data, tre signore dello spettacolo sulla cresta dell’onda da sempre. Invitale a intraprendere un viaggio con destinazione a sopresa e... goditi lo show! Ecco l’idea che c’è dietro al nuovo programma “Quelle brave ragazze”, una produzione Sky Original realizzata da Blu Yazmine, che arriva su Sky Uno in prima serata e in streaming su Now dal 19 maggio. Parlano le protagoniste di questa avventura: Mara Maionchi, Orietta Berti e Sandra Milo. «Più che brave ragazze, “ragazzacce”» scherzano tra loro.

Chi di voi ha deciso di fare un viaggio insieme?
Mara: «L’idea nasce da me. Avevo la curiosità di fare un viaggio con delle amiche della mia età, che stimo molto. E così ci siamo ritrovate a fare su e giù come gazzelle. Scarrozzate in un pulmino fucsia maculato».
Orietta: «Quando Mara ha avuto quest’idea, ero felicissima. Perché io non ho mai fatto un viaggio da sola. Sì, per lavoro ho girato il mondo, ma sempre con qualcuno che mi portava, mio marito Osvaldo, il mio manager Pasquale, uno dei miei figli. C’era sempre qualcuno con me da cui prendevo ordini sulla tabella di marcia da seguire. Stavolta, invece, con le mie amiche abbiamo fatto di testa nostra. E c’è stato sempre un bel clima, da “gita scolastica”».
Sandra: «Cosa che non era affatto scontata, però. Anche a me la proposta di Mara ha fatto molto piacere. Perché con Orietta si conoscevano da anni, io invece ero un’amica più recente e ho capito che voleva proprio me, assieme a loro. All’inizio ero preoccupata, perché siamo tre protagoniste. C’era il rischio che qualcuna potesse rimanere nell’ombra. Invece è scattata la perfetta sintonia, un affetto vero, una solidarietà speciale».

Preparare la valigia è stato difficile?
Sandra: «La valigia? Le valigie: una sola non basta mai. Il mio problema sono le scarpe: ne porto tante, ma poi mi piace indossare sempre le stesse due o tre paia, comode».
Mara: «Ma va là! Sandra metteva sempre i tacchi, Orietta e io invece solo scarpe basse, per marciare».
Orietta: «I bagagli erano difficili da fare perché non sapevamo dove ci avrebbero portato e che clima ci sarebbe stato laggiù».
Sandra: «E quindi i maglioni, i cappotti... era inverno quando siamo partite».
Mara: «Ma anche cose leggere, perché magari al chiuso si sentiva caldo».
Orietta: «A me serviva un baule di accessori, non si sa mai. Dovevo avere anche le cose eleganti da sera, per fare i collegamenti con il tavolo di Fabio Fazio».

E quando vi siete ritrovate in aeroporto senza sapere la meta?
Mara: «Io ho pensato: “Non importa dove andiamo, basta divertirsi».
Sandra: «Era tutto esaltante, io amo le sorprese».
Orietta: «Però, quando all’inizio ci hanno detto per scherzo che andavamo in Australia ti sei messa a piangere... Ma anche per me sarebbe stato un viaggio troppo lungo, che poi con tutti gli impegni di lavoro come si fa?».

E invece, olé: siete volate in Spagna.
Mara: «Prima tappa Madrid, poi un bel giro».
Sandra: «Molti posti io li conoscevo già».
Orietta: «Sì, sì, è vero. In ogni città Sandra ci raccontava: “Qui ho girato un film, qui ho avuto un fidanzato”».
Mara: «E ha fatto più di un sorriso alla nostra guida, l’autista del pulmino fucsia, un simpatico ragazzo italo-spagnolo che si chiama Alessandro Livi».

Un bel giovanotto.
Orietta: «La Sandra si è mezza innamorata».
Sandra: «Non esageriamo su. Alessandro era caruccio, sì, e se mi fossi davvero innamorata ci avrei fatto una storia insieme. Per amore si fa tutto! Tra l’altro proprio nella nostra casa di Madrid (perché noi alloggiavamo in appartamento insieme, non in hotel) ci è venuto a trovare un astrologo amico di Raffaella Carrà che mi ha predetto che entro il 2022 conoscerò il mio prossimo marito. Dice che potrei incontrarlo in aeroporto o in uno studio medico, dal dentista. Che cosa romantica!».

Ma parliamo di voi tre in casa insieme. Com’è andata la convivenza? Avete litigato per chi doveva lavare i piatti?
Mara: «Ma col cavolo che mi sarei messa a pulire».
Orietta: «Avevamo un cameriere che sistemava tutto e ci faceva trovare pronta la colazione al mattino».
Sandra: «I dolci erano buonissimi, la cosa migliore che ho assaggiato lì».

La cucina spagnola non vi ha entusiasmato?
Orietta: «No. La tortilla per esempio è una frittata cruda dentro, la fanno troppo alta. E la paella non è niente di che, è uno spezzatino col riso e i piselli».
Mara: «Ma no, dai ragazze, la paella era buona».
Sandra: «Sono d’accordo con Orietta. La cucina è niente di che. Il bello sono i paesaggi, l’atmosfera... Soprattutto a Siviglia: un fascino, una meraviglia».

In tour avete superato varie sfide. La più tosta?
Mara: «Ho visto Orietta molto spaventata dalla faccia di uno dei rockettari».
Orietta: «E certo, sembrava un fantasma! La prova era quella di farci un selfie con i ragazzi di una band metal. Ci siamo riuscite e ci siamo divertite. Sandra sarebbe rimasta tutta la notte».
Sandra: «Io mi butto sempre! L’unica cosa che non ho voluto fare è stato salire su una mongolfiera. Avevo paura di volare via in cielo, come i palloncini. Anche Mara all’inizio era titubante. Ma alla fine si è convinta: “Ok, vado su. La produzione avrà speso tanti soldi, per questa cosa” mi diceva. Lei è proprio molto generosa».

Cosa vi ha sorpreso di voi in quest’avventura?
Sandra: «Orietta me l’aspettavo più semplice. Invece è complessa, piena di mistero, affascinante. E la notte non dormemai!».
Orietta: «Sì, perché lavo i vestiti e li stiro col vapore dell’acqua calda della doccia. Col rumore svegliavo Sandra, che bussava alla porta di soprassalto e mi metteva paura».
Mara: «Sandra è la più fanciulla di noi, sognatrice. Orietta è un personaggione, fa ridere con le sue battute. Mi ha sorpreso la nostra energia. Credevo che sarebbe stato più faticoso. Invece, ne siamo uscite stanche di gambe, ma felici (ride)».

Seguici