Racconta a Sorrisi come nascono le sue interviste-confessione a notte fonda. «Non avete idea di quante cose si scoprono guardando i vestiti delle persone» dice la conduttrice. «Per non parlare del cellulare...»

Il segreto per fare una buona intervista? «Non farla. O, meglio, trasformarla in una chiacchierata» dice Paola Perego. E c’è da crederle, visto che lo scorso anno è riuscita a far raccontare alle sue ospiti in “Non disturbare” cose e fatti che non avevano mai detto prima.
Una per tutte, la rivelazione di Naike Rivelli su José Luis Bermudez de Castro: lei ha sempre creduto che fosse suo padre ma solo da qualche tempo ha scoperto che non è così. «Quando me lo ha detto mi sono sentita in imbarazzo e ho cercato di andare sull’argomento con i piedi di piombo perché non sapevo cosa avesse voglia di raccontare e cosa no» ricorda la conduttrice, che da martedì 2 luglio torna nella seconda serata di Raiuno con la nuova stagione di “Non disturbare”.
Sei nuove puntate con 12 ospiti, tra cui Elena Santarelli, Rita dalla Chiesa, Sabrina Salerno, Paola Barale e Marisela Federici. Sono abbastanza per aspettarsi qualche altro scoop.
«Speriamo! La verità è che gli autori e io prepariamo le interviste prima di registrare la puntata, ma sono pronta a stravolgere quello che abbiamo scritto in base a ciò che accade. Metti due donne a chiacchierare da sole in una camera d’albergo con le luci soffuse: le telecamere si dimenticano velocemente e la complicità nasce spontanea, tanto che nella passata stagione mi sono scoperta anch’io a raccontare cose personali alle mie ospiti».
Stavolta, però, non chiacchiererà solo con le donne.
«È vero: quest’anno abbiamo aperto la porta anche ad alcuni uomini a patto, però, che abbiano una sensibilità particolare verso il mondo femminile (tra gli ospiti ci saranno Totò Schillaci, Pierluigi Diaco, Cristiano Malgioglio e Guillermo Mariotto, ndr). È una bella sfida anche perché all’inizio di ogni puntata, per capire meglio il mio interlocutore, apro il suo trolley e frugo tra i suoi abiti. Non sa quante cose si scoprono dai vestiti! Dalla valigia di Simona Ventura sono venute fuori delle ciabatte improbabili. Me le sono anche provate, non ho resistito alla tentazione. Immagino che stare seduta sul letto con un uomo e tirare fuori dalla sua valigia calzini e mutande sarà piuttosto complicato».
Per entrare nel vivo della chiacchierata lei sequestra anche il cellulare a chi sta intervistando.
«E qui può succedere di tutto, perché io non mi limito a guardare le foto o le canzoni che ascolta, che già forniscono ottime indicazioni su chi ho davanti, ma ricevo i messaggi e le telefonate che arrivano durante la registrazione. Non le nascondo che nella passata stagione qualche momento di imbarazzo c’è stato. Anche perché chi scrive non sa che in quel momento stiamo registrando e che il telefonino ce l’ho io».
E come se l’è cavata?
«Quando mi sono resa conto che qualche messaggio era, diciamo così, riservato, ho semplicemente detto: “No, questo non lo leggiamo”».
Camera d’albergo, luci soffuse, segreti che aleggiano nell’aria: è questa la formula vincente di “Non disturbare”?
«Sì, ma c’è anche altro. Il rapporto con gli ospiti, per esempio, che dopo 36 anni di questo lavoro conosco quasi tutti personalmente. E la fiducia: loro si fidano perché sanno che non “tiro pacchi”, non faccio la domanda tranello per far scivolare qualcuno. Poi io sono una che parla tanto, con tutti, anche con i sassi, e questo aiuta le persone a sentirsi a proprio agio e ad aprirsi».
C’è qualcuno che non ha accettato il suo invito?
«Più di uno, di solito per motivi di lavoro. Almeno così dicono. Ce n’è una in particolare, di cui non faccio il nome nemmeno sotto tortura, che è sempre sul set: era impegnata l’anno scorso ed è impegnata adesso. Io voglio crederci, anche perché “Non disturbare” è un’esperienza così bella che non si può rifiutare. Però…».
Se invitassero lei a partecipare a “Non disturbare” ci andrebbe?
«Di corsa, perché sarebbe un’intervista completamente diversa da tutte quelle che mi fanno di solito. Ci sono cose, anche private, che non ho mai detto semplicemente perché nessuno me le ha chieste».
Ne dica una.
«Una sola non ha senso. Ci vorrebbe un’intervista intera. Facciamo la prossima volta?».
Gli ospiti della nuova edizione
12 nuove interviste nell’intimità di una camera d’albergo, sbirciando nelle valigie e negli smartphone di Cristiano Malgioglio, Elena Santarelli, Totò Schillaci, Rita Dalla Chiesa, Pierluigi Diaco, Paola Barale, Marco Masini, Giancarlo Magalli, Serena Grandi, Sabrina Salerno, Guglielmo Mariotto e Marisela Federici.
La prima puntata
Nella prima puntata, in onda martedì 2 luglio, Paola entra nelle stanze di Cristiano Malgioglio ed Elena Santarelli, trovando due storie umane e professionali differenti, ma raccontate entrambe in modo intenso e a cuore aperto.
Il cantautore siciliano ripercorre le iniziali difficoltà fino al successo e la genesi delle sue hits evergreen, come “L’importante è finire” e “Gelato al cioccolato”. Momenti di allegria, come la rivelazione di un poco fortunato provino per Federico Fellini per il film “La nave va” o la partecipazione a un videoclip con Fedez (successivamente tagliata), intervallati da parentesi di malinconia: il suo rapporto con la solitudine, la scoperta di un melanoma, fortunatamente preso in tempo, e un periodo di depressione, dopo la scomparsa di sua madre e di quella più recente di sua sorella.
Giovane, bella, bionda: Elena Santarelli combatte contro i cliché da anni. Con Paola racconta il rapporto con il marito, Bernardo Corradi, e il suo essere madre apprensiva, tanto da installare baby monitor nelle stanze dei due figli per controllare che di notte dormano bene. L’intervista, che tocca anche la dolorosa parentesi della malattia del figlio Giacomo, termina con un liberatorio sfogo contro un punching ball, idealmente contro i pregiudizi e “il mostro” che ha rischiato di privarla di suo figlio.