Paolo Bonolis e la nuova edizione di “Avanti un altro!”

Il conduttore presenta le novità della nuova edizione e ci parla della filosofia con cui affronterà il 2023...

12 Gennaio 2023 alle 08:09

Avanti un altro anno. E via a una nuova edizione di “Avanti un altro!”. Per la precisione siamo alla numero 12, che ci terrà compagnia fino alla primavera. Lo show ideato e condotto da Paolo Bonolis è ormai diventato un classico, e non solo in Italia: il format è stato ripreso in altrettante versioni in 12 Paesi, dalla Spagna al Vietnam, dal Brasile alla Romania (l’ultima nata, a settembre: si chiama “Tu Urmezi!”). In questi casi ogni edizione annuale esige il giusto mix di ingredienti amati e di novità. I primi li conosciamo: sono la verve inarrestabile di Paolo Bonolis (sempre sorretta dalle uscite imprevedibili di Luca Laurenti), il divertimento dei concorrenti, i mille personaggi del “Salottino” capitanato da Miss Claudia (Claudia Ruggeri). Per parlare delle novità, invece, ci siamo rivolti direttamente al conduttore.

Paolo, cosa ci porta il 2023? Tanto per cominciare abbiamo visto che finalmente sono cadute quasi tutte le vecchie regole anticontagio.
«Le norme sanitarie contro il Covid ci avevano impedito di muoverci liberamente ma ora possiamo finalmente tornare ad abbracciarci e... pure a detestarci da vicino».

Vale anche per Luca Laurenti?
«Soprattutto! Siamo uniti più che mai, del resto ormai siamo televisivamente un corpo unico: un essere mitologico mezzo Laurenti e mezzo Bonolis, un Launolis».

Ripartire dopo quasi un anno è particolarmente difficile?
«No, bastano quelle quattro-cinque puntate per scaldare i motori e poi tutto gira a pieno regime, anche i nuovi arrivati con cui abbiamo iniziato a giocare».

Ci racconta meglio chi sono?
«Abbiamo una nuova “Bonas”, Sophie Codegoni, già ribattezzata la Codecona. Poi anche il “Bonus” cambierà nel corso del programma. E lo Iettatore Franco Pistoni adesso è coadiuvato da una Moglie dello Iettatore, Giorgia Pianta».

Ma a portare sfortuna non bastava una persona sola?
«E perché mi vuole discriminare il nostro Iettatore? Ha anche lui le sue esigenze di conforto fisico e spirituale, sa? Anzi io già mi immagino, per le prossime edizioni, una famiglia di teneri Iettatorini».

Nel nuovo cast c’è anche Giovanni Muciaccia. Come mai?
«Con lui parleremo di arte e creatività. Faceva una tv di cui si sono perse le tracce, e mi dispiace. È un Piero Angela del fai da te».

E poi sono arrivate le Donatella...
«Le belle Monozigote nel corso della stagione porgeranno al concorrente di turno domande sempre molto particolari. E comunque il cast ad “Avanti un altro!” lo fanno i personaggi, sì, ma ancora di più i concorrenti».

In che senso?
«Nel senso che il programma è una sfilata continua di “personaggi” che non sanno di esserlo e che arrivati in studio, magari aiutati da me, si liberano dei conformismi che imperano là fuori (e anche nelle trasmissioni più seriose) e danno vita a tanti siparietti. Ognuno porta la sua storia, il suo punto di vista e la sua diversità. Sono loro il vero spettacolo».

E nelle 12 edizioni dello show li ha visti cambiare, questi personaggi? O gli italiani sono sempre gli stessi?
«Li ho visti cambiare per la presenza sempre più insistente e morbosa della tecnologia. E se alzaste gli occhi dai telefonini, li vedreste anche voi...».

Questo dei telefonini e della tecnologia invadenti è un suo pallino. Ne parla anche nel suo romanzo, “Notte fonda”. A proposito, ma dove lo trova il tempo di scrivere?
«Al contrario di Stephen King, che ha pubblicato un manuale su come organizzare il lavoro di scrittore, io scrivo completamente a... (espressione censurata, ndr), cioè ogni volta che ne ho l’occasione. Metto nei libri i miei pensieri, i miei dubbi e le cose che mi interessano. Per me la scrittura è come il padel, un hobby che mi pone nuove sfide. Perché lì devo rinunciare alle “armi” che conosco meglio: non posso usare il tono della voce, le espressioni del viso, la gestualità. Ci sono solo le parole. Ora però scusate ma devo dire una cosa a Sonia che ogni volta che sente il mio nome associato alla parola “scrittore” scoppia a ridere (si volta e finge di “litigare” con la moglie dicendole: “È un libro bellissimo sai? E tu cosa vuoi vincere, il Premio Strega?”, ndr)».

A proposito, lo sa che poi a ogni scrittore chiedono se questa o quella scena è tratta dalla sua vita reale? Tanto più che il suo “Notte fonda” è incentrato su una coppia che discute del proprio rapporto e del figlio. Inevitabile chiederle quanto c’è di lei e di Sonia nei personaggi...
«Allora, il protagonista maschile sono io. La protagonista femminile invece pure. Nel senso che a me piace scrivere i dialoghi per smussare e approfondire le mie idee. Mi faccio il contraddittorio da solo. Quindi per curiosoni e voyeuristi della vita privata altrui c’è poco, per quello esiste già il “Grande Fratello” (dove Sonia Bruganelli fa l’opinionista, ndr)».

Però parla anche dei figli, e delle sue idee per crescerli.
«Il messaggio è soprattutto uno: state attenti alle illusioni. Mi piace sottolineare come tante cose che si danno per scontate siano illusorie, nella religione come nella politica, nell’amore come nella tecnologia. E poi la giusta misura, in tutte le cose. Mai esagerare, perché è la dose che fa il veleno».

E lei non esagera, tra libri e tantissima tv?
«Diversifico nel divertimento. Faccio solo quello che mi piace, navigo in acque leggere e sorridenti. “Avanti un altro!”, poi, è divertentissimo da fare. Per un’ora ridiamo e ci disintossichiamo dalle fatiche quotidiane».

Visto che siamo all’inizio di una nuova stagione e di un nuovo anno, ci dice cosa s’aspetta dal 2023? Anzi no, prima un bilancio del 2022...
«Il bilancio del 2022 è lo stesso di tutti gli altri anni: cose buone e cose cattive, il bicchiere è mezzo pieno e mezzo vuoto. Io cerco di concentrarmi sul mezzo pieno. E divertirmi».

E per il 2023? Che cosa si augura?
«Di saper essere un bicchiere più piccolo. Così mi sembrerà di essere pieno di bellezza, contentezza e serenità, e non solo mezzo pieno. Capita la metafora?».

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