Pierluigi Diaco: «Maurizio mi ha insegnato a non avere pregiudizi»

Prepara la nuova edizione di "BellaMa’" e intanto firma come autore "L’altro Costanzo": uno speciale su un mito della tv

Pierluigi Diaco  Credit: © Federico Guberti
28 Agosto 2023 alle 10:40

Ha appena fatto una doccia dopo sette ore di camminata. «Sono a San Vigilio di Marebbe (BZ), in Alto Adige. Le mie due settimane di montagna ogni anno non me le toglie nessuno» confida Pierluigi Diaco, tuttavia già con la testa al lavoro. Il 28 agosto su Raiuno va in onda lo speciale su Maurizio Costanzo di cui è autore, “L’altro Costanzo”. E a settembre torna con “BellaMa’”: il 9 pomeriggio, alle 15, con l’anteprima “Ri-aspettando BellaMa’” e dall’11 settembre, alle 15.15, con lo show vero e proprio.

Diaco, pronto a ricominciare?
«Sì, i casting per i “Generazione Z” (ossia i giovani, ndr) e i “Boomer” (quelli più grandi, ndr) sono stati un successo. Abbiamo avuto 4 mila candidati e abbiamo scelto 20 nuovi concorrenti. Ma rivedremo la vincitrice della prima edizione, Rosa Sorrentino, che ballerà la sigla e a cui daremo altri ruoli. E ci sarà anche la seconda classificata, Raffaella Ruzzini, come opinionista».

Le rubriche sono confermate?
«Certo! Di lunedì tornano Adriana Volpe e Antonella Elia con “Tutti in pista”, al martedì c’è “La posta del cuore” di Rosanna Vaudetti e Maria Giovanna Elmi e, quando Maria Giovanna sarà in giro per i suoi viaggi, verrà Gigi Marzullo. Il mercoledì è la volta di Annalisa Minetti con “Tutti in tuta”; il giovedì abbiamo “Canta con me” con Manuela Villa, e don Walter Insero che parla di spiritualità. E al venerdì c’è Rita Forte con “Tutti cantano”».

Nuovi ingressi?
«Stiamo cercando gli inviati per Sanremo. E magari da nuovi ospiti potranno nascere nuove rubriche».

Chi inviterà nelle prime puntate?
«Non lo so ancora, ho la filosofia della montagna: procedo a passi leggeri e lenti».

Un sogno proibito?
«Vorrei intervistare Vasco Rossi, perché è un artista che ha saputo mettere insieme la disobbedienza e il rispetto delle regole, e riesce a parlare a tutte le generazioni».

Il programma è “social” ma lei sui social si fa vedere poco. Perché?
«Vado già tutti i giorni in tv e in radio. Osservo e studio la galassia digitale, ma utilizzare anche i social come mezzo espressivo sarebbe troppo, un esercizio frenetico di vanità».

Per contattarla i fan come fanno?
«Io dico: “Chiamate lo 06.3131 o mandate un sms”. Sarò la sera su Radio2 Rai per il terzo anno col programma “Ti sento”, dove ho un filo diretto con gli ascoltatori. Meglio di così…».

Quest’anno cambiano un po’ di cose nel pomeriggio televisivo. Teme la concorrenza?
«Francamente “BellaMa’” non ha concorrenza perché è un varietà e a quell’ora un altro varietà non c’è. Il programma ha uno spirito suo, è distensivo, sobrio, regala gioia, allegria, spensieratezza. E imprevedibilità».

Le piace molto improvvisare?
«Il mio tratto distintivo, in 31 anni di mestiere, è che non voglio mai parlare prima con gli ospiti in studio. Perché l’emozione che si ha in diretta, al primo sguardo, è impagabile».

Ma qualcosa dovrà pur preparare.
«Sono un maniaco dei dettagli: il montaggio, le luci, l’audio. Metto molta cura nei servizi. Spesso pranzo con i tecnici, il regista, il direttore della fotografia per discutere vari aspetti della confezione».

Il titolo “BellaMa’”, fa pensare a un rapporto di complicità con la sua mamma, la signora Giovanna. C’è un suo modo di dire che la ispira?
«Mamma mi ha cresciuto da sola quando papà è mancato e io ero solo un bambino. La parola che ha usato di più con me e che usa ancora quando sono incline alla malinconia è “Forza!”. Ogni volta che la sento sto meglio».

E la coccola che mamma non le ha fatto mai mancare?
«Le carezze».

Anche Maurizio Costanzo è stata una persona molto importante nella sua vita. Per questo ha pensato di rendergli omaggio con lo speciale “L’altro Costanzo”?
«Sì. Lo speciale andrà in onda il giorno in cui avrebbe compiuto 85 anni. Si chiama “L’altro Costanzo” perché il pubblico lo identifica perlopiù con il “Maurizio Costanzo Show”, ma anche in Rai Costanzo ha scritto pagine bellissime di televisione. Con “Bontà loro”, “Acquario” e “Grand’Italia” ha inventato non solo i talk show, ma anche i faccia a faccia. Ho raccolto documenti inediti che mostrano il suo ineguagliabile talento nel creare una tv confidenziale. E la sua curiosità, la sua capacità di ascolto e la sua ironia».

Costanzo ha officiato la sua unione civile con Alessio Orsingher, giornalista di “Tagadà”, su La7. Ha un ricordo speciale di quel giorno?
«Una caratteristica di Costanzo è sempre stata la puntualità. Anzi era sempre in anticipo agli appuntamenti. Anche quel giorno era arrivato mezz’ora prima e questo è un ricordo dolcissimo che conservo nel cuore».

Per lei Costanzo è stato molto più di un maestro.
«Un affetto profondissimo. Ho avuto il privilegio di lavorare con lui tanti anni (in radio e in tv a “Bontà loro” e al “Maurizio Costanzo Talk”, ndr) e di assorbire i suoi insegnamenti come una spugna».

La lezione più grande?
«Non avere pregiudizi prima di intervistare chiunque. Provare a capire le ragioni degli altri, mettendo da parte le proprie. Cosa che per chi fa questo mestiere non è così scontata».

I professionisti della tv tendono anche ad avere un rapporto complesso con la propria immagine. Quando si rivede in video, c’è qualcosa che non le piace?
«Semmai mi accorgo di avere un atteggiamento troppo “piacione” (ride). Alessio mi prende in giro per questo».

Quindi la sera assieme parlate di televisione, cioè di lavoro?
«Ne parliamo tanto, ci confrontiamo. Ascolto i suoi consigli. Ma la tv non la considero un “lavoro”, è una passione, è la mia vita».

E per rilassarvi che programmi guardate?
«Molta tv generalista».

Fa qualche sport per mantenersi in forma?
«Costanzo diceva che lo sport fa male. Io non arrivo a tanto, ma la palestra mi annoia. Però vado in bici e cammino tanto, col mio bassotto Ugo».

Ugo la segue anche in viaggio?
«In montagna no, adesso è dai genitori di Alessio. Ma poi andremo ancora per qualche giorno al mare a Santa Marinella (Roma), e portiamo Ugo».

Quindi rientrerà a Roma, nel suo appartamento pieno di dischi.
«Non sono un collezionista, ma ho tanti vinili perché mi piace il suono dei vecchi 33 giri».

L’album che le “somiglia” di più?
«“Blue” di Joni Mitchell. La sua voce è quella che rispecchia di più il mio stato d’animo».

Seguici