Pio e Amedeo: «”Felicissima sera”, finalmente uno show tutto per noi»

Dal 16 aprile arrivano in prima serata su Canale 5 con uno scatenato varietà in tre puntate

Pio D’Antini e Amedeo Grieco, foggiani, sono diventati famosi come inviati a “Le iene” e col reality “Emigratis”  Credit: © Chiara Mirelli
15 Aprile 2021 alle 08:21

«Perché siamo in copertina su Sorrisi? Perché il direttore questa settimana non aveva nessun altro da metterci». Non poteva che iniziare con una battuta l’intervista con Pio e Amedeo. I comici foggiani ci hanno abituato all’ironia che non risparmia nessuno. Cosa combinano stavolta? Dopo il successo di “Emigratis”, l’incursione al Festival di Sanremo del 2019 e la partecipazione ad “Amici”, ora sono pronti a condurre lo show “Felicissima sera”: tre puntate-evento in prima serata dal 16 aprile su Canale 5.

Vi meritate la vostra prima copertina su Sorrisi. Che sensazione dà?
Pio: «Siamo cresciuti sognando questa cover».
Amedeo: «Mio padre ha fatto il portiere in uno stabile per 33 anni. Fin da quando noi due bazzicavamo le emittenti locali pugliesi, lui che compra Sorrisi tutte le settimane, vedendoci alle prime armi, ci diceva: “Ma quando mai la farete voi due una copertina di Sorrisi?”».
Pio: «Invece alla fine è arrivata. Si è chiuso un cerchio: è un regalo meraviglioso».

Come si chiama il papà di Amedeo, che è un nostro lettore e merita un momento di notorietà?
Amedeo: «Federico».

Anche voi, come il signor Federico, leggete Sorrisi ogni settimana?
Amedeo: «Leggere è una parola grossa».
Pio: «Guardiamo le figure».

Il nome dello show è “Felicissima sera”. Uguale all’inizio della canzone “Zappatore” di Mario Merola?
Pio: «Che bello, Amedè, l’ha capito!».
Amedeo: «Si vede che la giornalista è una del Sud».

Perché l’avete chiamato così?
Amedeo: «Il titolo ce l’ha dato Gennaro, il proprietario di un ristorante di Foggia. Era un po’ ubriaco e ha tirato fuori questo nome che sa subito di buffet grassi, di pasticcini e limoncello a fine pasto. A sorpresa, Gennaro interverrà insieme con uno degli ospiti più importanti».
Pio: «L’intento è mescolare alto e basso: avremo ospiti big, come dire “il Papa” nel loro settore. Ma mettiamo le cattedrali insieme con la parrocchia di quartiere».

Non è un titolo un po’ all’antica?
Pio: «Pure noi siamo all’antica: due giovani vecchi».
Amedeo: «Pensando da vecchi si è più liberi: paradossalmente 30, 40 anni fa in tv c’era molta più libertà di espressione di adesso».
Pio: «Noi siamo come i vecchi brontoloni che vanno nei cantieri e dicono quello che vogliono, senza limiti».

In cos’altro siete vecchi?
Pio: «Nel cibo: no sushi, sì pasta con le cozze».
Amedeo: «Nel bere: inutile prendere la bottiglia raffinata di vino, va bene tutto, tanto sempre vino è».
Pio: «Nello sport. Ok il calcio, ma poi basta. Adesso va di moda il “padel”. Siamo andati a fare una partita di prova con la racchetta che ci ha prestato un amico e abbiamo fatto pure troppo».
Amedeo: «Questo è un po’ il motivo per cui la gente si affeziona a noi: non ci siamo mai imborghesiti, siamo sempre i vicini di casa che ce l’hanno fatta».

Il più “antico” tra voi due chi è?
Pio: «Con le tecnologie io».
Amedeo: «Mia figlia di 2 anni col tablet è più veloce di lui, che è lentissimo».
Pio: «Tanto per capire, ho scoperto solo un mese fa il crollo delle Torri Gemelle».
Amedeo: «Pio scrive al pc con un dito solo, come gli appuntati degli Anni 80».
Pio: «C’è un motivo: quando entrò il computer a casa mia, io mi ruppi il braccio e usavo solo un dito. Tenni il gesso due mesi e mezzo, ma dovevo fare l’esame per la primina e mia mamma mi diceva: “Studia, studia!”».
Amedeo: «Questa lacuna non l’ha mai recuperata».
Pio: «Amedeo invece è anziano con gli orari: pranza alle due e mezzo, cena alle dieci e mezzo».
Amedeo: «Da vero meridionale, arrivo sempre almeno dieci minuti in ritardo per fare bella figura».
Pio: «Lui è antico anche negli acquisti: prima di comprare una cosa si fa sette giri. Va da uno che vende una maglietta? Gli fa: “Quanto vuoi?”».
Amedeo: «Io contratto, perché il brutto del nostro mestiere è che la gente pensa che hai fatto i soldi, quindi spara prezzi alti. Comunque alla fine abbiamo risolto, ora i vestiti ce li facciamo regalare dagli sponsor».

Cosa vi rende felicissimi di questo show?
Pio: «Una gioia grandissima è la presenza del pubblico in studio».
Amedeo: «Ed è una gioia condivisa con tutti gli artisti che abbiamo invitato. Riusciremo forse ad averli senza mascherina, con tutti i protocolli di sicurezza del caso, i tamponi e il plexiglas. Per noi era importante che ci fosse qualcuno da guardare in viso, con il sorriso: è un segnale di rinascita per lo spettacolo».

Quanto c’è di preparato e quanto di improvvisato nel programma?
Pio: «Ci prepariamo, ma dopo siamo imprevedibili».
Amedeo: «L’idea è sempre quella di vedere poi sul palco che succede».

La scorrettezza è il marchio della vostra comicità.
Pio: «Scorretto ormai è chi dice la verità, con la semplicità e la schiettezza di chi direbbe le stesse cose al bar».
Amedeo: «Se a volte provochiamo un po’ di imbarazzo, ben venga».
Pio: «Noi diciamo robe forti, sì, ma non pesanti. Basta non trascendere».
Amedeo: «L’importante è il rispetto, se prendiamo in giro qualcuno, sappiamo che non intaccherà questa persona, che non le farà del male».

Nella prima puntata, tra gli altri ospiti, avrete in studio Maria De Filippi.
Pio: «Chi è?».
Amedeo: «La signora sposata, mi sembra, con quel signore con i baffi?».

Non avete paura di lei?
Amedeo: «Paura zero. Maria riesce a mettere a suo agio tutti, anche l’ultima corteggiatrice di “Uomini e donne”. Come lei, Maurizio Costanzo. Hanno una dote rara: sanno ascoltare».
Pio: «Maria è così intelligente da venire da noi, nella tana dei leoni».
Amedeo: «Maria non vuole provare mai nulla quando andiamo ospiti da lei. Ci avverte: “Non voglio sapere cosa direte, altrimenti vi dovrei censurare”. Ha sempre dimostrato di essere libera».

C’è qualcuno su cui non avreste il coraggio di fare dell’ironia?
Amedeo: «Mi fa sempre tenerezza la signora in là con gli anni, perché mi ricorda la figura della nonna, quindi è inattaccabile. Al contrario dell’uomo che invece, quando raggiunge la cosiddetta terza età, perde i freni inibitori. Mio nonno, buonanima, avrà detto in tutta la sua vita 18 o 19 parole, ma verso la fine era diventato uno dei miei comici di riferimento».

Qual è il segreto di un’amicizia come la vostra?
Pio: «Abbiamo scoperto dieci anni fa di essere nati nella stessa stanza del reparto di maternità. Una cosa clamorosa, uno choc».
Amedeo: «Lo dobbiamo dire in tutte le interviste, lo diremo pure all’inizio del programma».
Pio: «Siamo come Sandra e Raimondo, non la pensiamo mai allo stesso modo su niente, però ci diciamo tutto».
Amedeo: «Il segreto è la fiducia. Basti pensare che abbiamo persino il conto corrente in comune. Più di così…».

In famiglia come vivono la vostra popolarità?
Pio e Amedeo (in coro): «Non gliene importa niente a nessuno!».

Non sono contenti di rivedervi dopo lo show?
Pio: «Un poco sì».
Amedeo: «Ma senza esagerare, dopo una settimana non ne possono più. Infatti dopo lo show ricominciamo a lavorare al nostro nuovo film: “Belli ciao”, diretto da Gennaro Nunziante».

Esiste ancora qualcuno che non sa chi fra voi due è Pio e chi è Amedeo?
Pio: «Molti ci confondono».
Amedeo: «Pure mio zio Gianni mi chiama Pio».

Aiutiamolo a distinguervi.
Pio: «Io sono il più bello».
Amedeo: «Io sono il più maschio».

Siete romantici? Come chiamate le vostre signore?
Pio: «Io uso tre lettere, come Pio: Cri (Cristina Garofalo, ndr) o Amo».
Amedeo: «Io la mia (Maria Finizio, ndr) la chiamo “Oh!”».

Una curiosità: cosa c’è sul vostro comodino?
Pio: «Il comodino che c’era l’ho tolto per fare posto al lettino di mia figlia (Chiara, nata nel 2016, ndr)».
Amedeo: «Neanch’io ce l’ho. Ho fatto spazio ai lettini (di Federico, nato nel 2015 e Alice, del 2019, ndr)».

Testiamo il vostro senso pratico: avete mai sbrinato il frigorifero?
Pio: «Sì, con il coltello. Sembravo un ladro con in mano un piede di porco. Salutiamo l’associazione ladri e l’associazione piedi di porco, sennò protestano... (ride)».
Amedeo: «Io no: fare i lavori di casa è pericoloso, poi ti chiedono di tutto».

Ultima domanda, sul vostro senso estetico. Calzini: lunghi o corti?
Pio: «Io li metto corti, di spugna e bianchi».
Amedeo: «Io invece uso i fantasmini, così non si vedono proprio».

Seguici