«Report», riparte il programma di Sigfrido Ranucci

Da più di vent’anni la trasmissione si occupa di inchieste scomode. Lunedì 22 ottobre in prima serata su Raitre parte la nuova edizione del programma di approfondimento

Sigfrido Ranucci
19 Ottobre 2018 alle 14:55

Da più di vent’anni «Report» si occupa di inchieste scomode. Lunedì 22 ottobre in prima serata su Raitre parte la nuova edizione del programma di approfondimento ancora guidato da Sigfrido Ranucci, che dal 2017 ha raccolto il testimone da Milena Gabanelli.

Può anticiparci qualcuno degli argomenti che tratterete?
«Nella prima puntata ci sarà un reportage sull’infiltrazione della ’ndrangheta nella “curva” della Juventus e sveleremo un sistema di affari milionario. Poi, nelle puntate a seguire, avremo altre inchieste durissime come quella sul crollo del ponte Morandi a Genova e una sulla sanità».

Dopo un anno e mezzo di rodaggio, come si sente nella veste di conduttore?
«Nessun programma era identificato con un personaggio tanto quanto lo è stato Report con Milena Gabanelli. Perciò mi considero fortunato a essere qui ora. Anche se Report, purtroppo, non è la sola cosa che ho ereditato da Milena...».

A cosa si riferisce?
«All’insonnia. Mi sveglio alle 3 del mattino e lavoro fino alle 11 di sera. È una trasmissione che richiede uno sforzo tremendo».

Uno dei maggiori problemi del giornalismo di oggi è l’eccesso di bufale. Come si combatte questo fenomeno?
«Con una seria acquisizione del materiale e verificando tutte le informazioni. Noi lo facciamo fino all’ultimo secondo prima della messa in onda. Poi, certo, commettiamo anche qualche errore. Ma il nostro obiettivo è raccontare sempre la verità».

Per tanti anni lei ha fatto l’inviato. Sia sincero, le manca quella vita?
«Sì, ed è normale. Sono stato a Falluja dove scoprii che gli americani avevano usato armi chimiche nella guerra in Iraq. O in Indonesia dopo lo tsunami. Non è facile rinunciare alle emozioni e alle soddisfazioni che quel tipo di lavoro, anche se emotivamente duro, riesce a regalarti».

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