Le contraffazioni alimentari, l’ambiente e la corruzione sono al centro delle nuove puntate del programma che torna su Raitre da lunedì 19 ottobre

Le contraffazioni alimentari, l’ambiente e la corruzione sono al centro delle nuove puntate di "Report", che torna su Raitre da lunedì 19 ottobre. E, rispettando il legame che c’è tra il programma e la stretta attualità, viene dato ampio spazio alle inchieste che ruotano intorno alla pandemia. «Porremo l’accento sulla mancanza di infrastrutture, sulla difficoltà ad avere tamponi in tempi brevi, sui danni causati dai tagli alla sanità pubblica a favore di quella privata e sui rapporti tra alcuni politici e la ’ndragheta» anticipa il conduttore Sigfrido Ranucci, che prosegue: «Grazie al successo dell’ultima edizione, la Rai ha deciso di aumentare le puntate, che da 21 passano a 24. Un segnale importante, che dimostra quanto il nostro lavoro venga apprezzato dai telespettatori».
E un po’ meno da chi finisce nel mirino delle vostre inchieste...
«Svolgiamo un servizio pubblico ed è quindi naturale che risultiamo scomodi per molti. Tanto che il nostro ufficio legale ha il suo bel daffare a gestire le cause, anche preventive».
Ci può fare un esempio?
«Abbiamo ricevuto una querela in merito a una puntata che avrà come tema le difficoltà di gestione dello smart working, un fenomeno che ha colto impreparati i sindacati perché non è stato mai regolamentato prima che diventasse dilagante a causa del Covid 19».
Cos’altro ci può anticipare?
«Avremo una curiosa inchiesta sulla pasta. La maggior parte degli italiani consumano quella rigata, ma gli chef utilizzano quella liscia. Perché?».
A lei la risposta...
«La pasta rigata, se non riporta la dicitura “trafilata al bronzo ed essiccata lentamente”, richiede una lavorazione più raffinata con l’impiego di maggiore quantità di glutine. Infatti se viene messa in ammollo in un bicchiere di acqua resta gommosa, mentre quella liscia si scioglie!».