Riccardo Rossi sbarca su Raitre con «I miei vinili»

Il suono dei dischi in vinile è inconfondibile: imperfetto rispetto a quello della musica digitale di oggi, ma con un fascino unico. Da giovedì 11 ottobre parte il programma musicale che si trasferisce da Sky alla seconda serata di Raitre

Riccardo Rossi
11 Ottobre 2018 alle 14:36

Il suono dei dischi in vinile è inconfondibile: imperfetto rispetto a quello della musica digitale di oggi, ma con un fascino unico. Chi li conosce benissimo è Riccardo Rossi, che da giovedì 11 ottobre condurrà «I miei vinili», il suo programma musicale che si trasferisce da Sky alla seconda serata di Raitre.

Riccardo, cambia casa e cambia anche formula?
«No. Resta tutto esattamente uguale, anche la scenografia. Abbiamo solo dieci minuti in più e questo ci consentirà di mettere su un maggior numero di dischi».

Quindi programma che vince non si cambia.
«Sarebbe stato un peccato rinunciare all’atmosfera da “garage” che c’è in studio. Siamo in uno spazio molto intimo e non volevamo perdere quel sapore. Che, poi, è anche la cosa che più di tutto piace ai nostri ospiti».

A proposito di questo, può anticiparci qualche nome?
«Nella prima puntata c’è Alessandro Gassmann. Pensate, ci conosciamo da sempre: ero io a fargli da ufficio stampa quando iniziò a recitare. Oggi a cinquant’anni abbiamo scoperto di avere gli stessi gusti musicali, una cosa che allora non sapevamo».

E oltre a Gassmann?
«Posso farvi altri due nomi per ora: Luca Cordero di Montezemolo, che è un esperto straordinario, e Claudia Gerini».

Ma la sua passione per il vinile quando è nata?
«A 18 anni, quando a Roma lavorai in un negozio di dischi, Goody Music, che esiste ancora. Avevamo album di ogni tipo, ma soprattutto di funk e black music».

Da allora non ha più smesso di ascoltare musica...
«Sì, ma è diventata quasi una malattia. Conservo i miei dischi con cura e tengo personalmente il mio impianto stereo in perfette condizioni. Negli Anni 90 mi ricordo che io e Gianni Boncompagni trascorrevamo interi pomeriggi a riparare vecchi giradischi. Alla fine è un hobby in cui un uomo adulto riesce a ritrovare la sua giovinezza».

Seguici