Senio Bonini ci dà il buongiorno con “Tg1 Mattina”

Ogni giorno, all’alba, è pronto a ragguagliarci su quanto accaduto nelle ultime ore della notte e a informarci sui fatti più importanti della giornata

14 Febbraio 2023 alle 08:06

Ogni giorno, all’alba, è pronto a ragguagliarci su quanto accaduto nelle ultime ore della notte e a informarci sui fatti più importanti della giornata. Parliamo di Senio Bonini, conduttore di "Tg1 Mattina" fin dal debutto del rotocalco di Rai1, lo scorso giugno.

Qual è il suo bilancio di questi primi mesi?
«Sicuramente è un’esperienza molto esaltante ed arricchente. Certo, non è semplice fare un programma quotidiano che spazia tra tanti argomenti, dalla politica al costume, all’economia. In più, la sveglia suona alle 4.30 e anche se vado a letto intorno alle 10 di sera, con due bimbi piccoli non si dorme molto ((Luna e Leo, di due anni, adottati col marito Rosario Capasso, ndr)».

Come si destreggia tra il lavoro e i bambini?
«Al nido li porta Rosario, con il quale ci dividiamo i compiti. Io cerco di stare con loro ogni sera a cena. Fare il papà è un secondo lavoro, richiede tanto sacrificio, compensato da un’immensa gioia».

Da uomo e papà, quali temi la toccano di più?
«Mi fa molto male parlare di guerra. Quando mostri i volti delle persone, le vittime, i bambini, è impossibile non identificarsi e restare colpiti. E poi tengo al rispetto dei diritti civili e delle minoranze, alla parità di genere. Quando sento frasi stonate in merito è un dovere intervenire».

La sfida più grande nell’aprire l’informazione della giornata?
«Il nostro pubblico fa colazione con l’informazione, vuole essere aggiornato ma è anche distratto perché a quell’ora segui la tv facendo altre cose. Perciò occorre essere semplici e diretti».

In questa settimana il programma è dedicato al Festival di Sanremo...
«Siamo orgogliosi di essere il primo programma della giornata a raccontare quanto accaduto la sera prima, visto che il Festival termina tardi e non tutti lo vedono fino alla fine. E poi Sanremo è lo specchio dell’Italia».

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