«Stasera tutto è possibile»: cosa spinge gli ospiti ad affrontare le folli sfide proposte da Amadeus?
In due ore scorrono sul teleschermo giochi acrobatici con la palla, canzoni stonate al karaoke, imitazioni buffe, balli hawaiani, pigiama party e, soprattutto, la temibile stanza inclinata dove gli ospiti, restando in precario equilibrio, devono improvvisare improbabili scenette
Sono tre anni (e quattro edizioni) che Amadeus rallegra le serate di Raidue con il programma «Stasera tutto è possibile». In questa nuova stagione, partita il 25 settembre, il meccanismo è rimasto più o meno lo stesso: in due ore scorrono sul teleschermo giochi acrobatici con la palla, canzoni stonate al karaoke, imitazioni buffe, balli hawaiani, pigiama party e, soprattutto, la temibile stanza inclinata dove gli ospiti, restando in precario equilibrio, devono improvvisare improbabili scenette.
A dirigere i giochi c’è Amadeus, lui stesso per primo divertito dalla simpatia e dall’audacia dei malcapitati partecipanti. Dice: «Tempo fa sono stato in Francia a trovare Arthur, ideatore e presentatore del programma» (oltralpe lo show si chiama «Tout est permis avec Arthur»). «Volevo capire» prosegue Amadeus «il segreto del programma e Arthur mi ha detto: “Non è importante che venga ospite un grande nome, ma che siano comici con i quali tu abbia un rapporto, che si crei una compagnia di amici”. E così ho fatto, coinvolgendo molti dei comici che conosco da tanti anni». Non concorrenti, ma «amici». Siedono sul divano in attesa dell’appello di Amadeus: «Non sanno prima quello che vengono a fare, quale gioco toccherà loro: alcuni sono semplici, i classici da villaggio turistico, altri sono creati e sperimentati dai francesi. E poi c’è la stanza inclinata, la caratteristica unica di questo format». Tanti giochi e tante risate. Non a caso «Stasera tutto è possibile» piace tanto ai bambini. Chi più di loro ama giocare e pensare che davvero tutto sia possibile?
Tosca D’Aquino
Cosa serve per giocare? «Non avere vergogna di fare cose buffe e ridicole».
Per gioco si può fare tutto? «Per quanto mi riguarda, per come sono fatta, sì. Io non ho mai avuto paura di essere ridicola. Del resto faccio l’attrice!».
Il tuo gioco preferito? «La stanza inclinata, dove per forza esce fuori la capacità di improvvisazione dell’attore».
La persona più giocosa che conosci? «Mio fratello: è proprio il classico napoletano con la battuta pronta, a volte un po’ troppo».
Sei una mamma giocherellona? «In realtà a casa sono molto severa, prima c’è lo studio, lo sport, gli orari. Poi, però, sono pronta a scherzare».
Valeria Graci
La qualità più importante per giocare? «L’inventiva, la comicità e il divertimento».
Come si affronta la stanza inclinata? «Serve fisicità. Quando entri in scena hai una sensazione di sconvolgimento e di nausea...».
Che cosa non faresti mai? «Mangiare le cavallette o strisciare in mezzo ai vermi: grazie, no!».
Il gioco nel quale sei imbattibile? «In trasmissione, quello di riconoscere le canzoni. E se non le riconosco, mi butto».
E nella vita? «Con mio figlio giochiamo a “nomi, cose e città”. Il bello è quando ci inventiamo cose e città che non esistono».
Gli scherzi che ti riescono meglio? «Quelli al telefono».
Francesco Paolantoni
La dote più importante per giocare? «Una “cialtronaggine” di fondo».
Per gioco tutto è possibile? «Nei limiti della decenza e del rispetto altrui».
Ti presti a fare tutto? «Nel programma il gioco diventa show, hai la possibilità di divertirti come poche volte in tv e diventa divertente per te e per chi ti vede».
Il gioco nel quale sei imbattibile? «Quello dove ci si guarda e non si deve ridere. Sono un campione assoluto».
Lo scherzo che non sopporti? «Quando mi nascondono le cose. Ma è difficile farmi scherzi: io li scopro subito».
Biagio Izzo
La qualità più importante per giocare? «Lo spirito giusto, ossia essere predisposti a divertirsi e a far divertire».
Cosa ti fa ballare, mimare, cantare, ruzzolare... «Da spettatore trovo il programma divertente e rilassante e poi, quando sto là, mi lascio andare. L’importante è ridere».
Il gioco preferito Da bambino? «Il calcio: passavo giornate sui campetti».
E da grande? «Sempre il calcio. Da ragazzino ero ala sinistra, ora con l’età sono passato in difesa».
Giochi odiati? «I giochi di carte e mosca cieca».
Nathalie Guetta
La qualità più importante per giocare? «La leggerezza».
Per gioco tutto è possibile? «Quasi tutto, purché fatto senza arroganza, ma con spirito amichevole».
Cosa ti spinge a fare tutto questo? «L’ironia della vita, altrimenti non potremmo tirare avanti. E la presenza di Amadeus, che è una persona perbene, intelligente e molto elegante».
Quando ti rivedi ti diverti o ti vergogni? «Mi diverto. Perché il pubblico non ha riso di me, ma ha riso con me».
Il gioco preferito da bambina? «Nascondino e il gioco della campana».
Lo scherzo che non hai mai sopportato? «Quando vivevo con un amico rientravo in casa, lui si nascondeva e mi gridava: “Buuh!”».
Max Cavallari
La dote più importante per giocare? «Tornare un po’ bambini».
Cosa ti fa ballare, mimare, ruzzolare... «Il fatto di fare squadra, stare insieme, stare uniti: si diventa una famiglia».
Giochi preferiti da Bambino? «Andare al circo, camminare sui cornicioni, imitare mia nonna».
La persona più giocosa nella tua vita? «Mia suocera. Non mi fa i dispetti, ma gioca e sta al gioco».
Sei un papà giocherellone? «Molto. Invento scenette con tanti personaggi e faccio le voci di tutti».
Ha appena compiuto 60 anni ma conserva ancora lo spirito della ragazzina. Sia quando veste i panni della perpetua di «Don Matteo», sia quando scende in pista come ballerina per «Ballando con le stelle», sia, infine, quando si mette in gioco nello show di Amadeus
Ecco la nostra piccola guida per far festa in famiglia e con gli amici, adattando le proposte folli del programma di Amadeus su Rai2 a costo (quasi) zero