Dalla vittoria dei New England Patriots ai controversi protagonisti dell'Halftime Maroon 5, Travis Scott e Big Boi: ecco quello che è successo nella lunga notte dell’evento sportivo più atteso della stagione
Quando in Italia è passata la mezzanotte, il 3 febbraio al Mercedes-Benz Stadium di Atlanta è andato in scena l’evento sportivo più atteso dell’anno: tutti riuniti davanti al piccolo schermo per il Super Bowl, la finale del campionato di football americano divenuta ormai un rituale irrinunciabile per milioni di telespettatori. Giunta alla sua 53esima edizione, la partita più importante della stagione ha visto trionfare per la sesta volta i New England Patriots guidati dalla stella Tom Brady contro i giovani Los Angeles Rams.
Oltre ad essere una manifestazione puramente sportiva, il Super Bowl è anche un grande show di intrattenimento: si inizia il match con l’inno nazionale, tra un’azione e l’altra si susseguono una lunga parata di (costosissimi) spot pubblicitari e poi l’attesa pausa musicale, più precisamente l’Halftime Show. Questa è stata un’edizione costellata dalle polemiche riguardanti l’ex quarterback di San Francisco 49ers Colin Kaepernick: la stella dello sport è diventata un’icona della protesta contro le ingiustizie e le discriminazioni razziali dopo essersi messo in ginocchio durante l’inno nazionale. Una dichiarazione silenziosa che, per molti, è la causa della sua mancata attività sportiva dal 2016.
Per questo, molte star della musica internazionale hanno espresso la loro solidarietà con quanto accaduto rifiutando di esibirsi: i no sono arrivati da Rihanna, Cardi B («Un uomo ha sacrificato il suo lavoro per noi, dobbiamo sostenerlo» ha dichiarato), P!nk, Jay-Z e Adele. La scelta è dunque ricaduta sui Maroon 5 accompagnati da Travis Scott e Big Boi degli Outkast, la loro era una performance chiacchierata, ma molto attesa.
Dalla vittoria dei New England Patriots fino allo show pirotecnico dei Maroon 5: abbiamo riunito le foto più belle del Super Bowl 2019.
La finale del campionato NFL di football americano si è svolto nella splendida cornice dello stadio Mercedes-Benz di Atlanta, la casa dei Falcons, che ha preso il posto del leggendario Georgia Dome. La 53esima edizione è stata la prima ad essere disputata in questa location, costruita dopo quattro intensi anni di lavoro. Lo stadio è stato inaugurato ad agosto 2017.
Si scrive un nuovo capitolo della storia sportiva: per i più esperti, la finalissima della 53esima edizione è quella più brutta di sempre. A sfidarsi sono: i Los Angeles Rams, guidati del giovane coach Sean McVay, e i vincitori New England Patriots che, forti dei loro recenti risultati, possono contare su Tom Brady. Ed è proprio quest'ultimo ad aver registrato un nuovo record nella storia del Super Bowl: senza nemmeno lanciare un touchdown è il quarterback più vincente di sempre con la vittoria di sei campionati. Un risultato da record.
La finalissima termina dunque con la vittoria dei Patriots per 13 a 3.
Ad inaugurare la lunga notte ci sono le sorelle Chloe x Halle che si esibiscono con il brano America the Beautiful ma gli occhi sono puntati sull’esecuzione del consueto inno americano The Star-Spangled Banner cantato precedentemente da star del calibro di Pink, Luke Bryan, Lady Gaga e Idina Menzel. Nel 2019 è il turno di Gladys Knight, la leggendaria cantante soul nativa di Atlanta: con un abito bianco e i capelli raccolti, l’artista premiata sette volte ai Grammy ha offerto un’interpretazione in linea con le sue radici musicali, appassionata ed elegante.
«Sono qui per restituire all'inno la sua voce, sostenere quella storica scelta di parole, il modo in cui ci unisce quando la ascoltiamo liberandoci dagli stessi pregiudizi e dalle lotte che ho combattuto a lungo e duramente durante tutta la mia vita» ha dichiarato l'artista dopo l'annuncio della sua presenza allo show.
La polemica intorno al gesto di Colin Kaepernick è imperversata nei mesi che hanno preceduto il Super Bowl: dai clamorosi rifiuti di artisti come Cardi B e Rihanna alle varie delucidazioni da parte di chi, invece, l’invito lo ha accettato subito. Parliamo di Adam Levine e soci, che si sono ritrovati con gli occhi puntati su un’esibizione carica di aspettative. Al coro di chi vorrebbe boicottare lo show si unisce anche l’appello di Roger Waters: «Mettetevi in ginocchio sul palco».
«Avrei sbagliato mestiere se non sapessi gestire le polemiche. È quello che è. Ce lo aspettavamo e vorremmo andare avanti» ha dichiarato Adam Levine, che ammette di aver preso una decisione non facile ascoltando solamente se stesso. «Lo spettacolo è la musica. Vogliamo tornare all'epoca in cui era un po’ più semplice, quando il focus era la connessione con le canzoni» conclude.
Infine, è recente la notizia che vorrebbe i Maroon 5 devolvere 500.000 dollari ad un’associazione in difesa dei bambini, mentre Travis Scott a favore di Dream Corps, ente che si occupa di ingiustizie sociali. Secondo la stampa, il rapper avrebbe partecipato al Super Bowl solo con la "clausola" della donazione.
C’è chi ha firmato una petizione per non farli salire sul palco dell’Halftime Show, ma Adam Levine e i suoi Maroon 5 non hanno rinunciato al sogno. Essere scelti e diventare protagonisti dell’evento sportivo più seguito d’America equivale ad ottenere una consacrazione definitiva per la propria carriera musicale.
I Maroon 5, Travis Scott e Big Boi sono stati annunciati in ritardo rispetto ai consueti tempi della National Football League, l’ufficialità è arrivata solamente a metà gennaio. Per attirare l’attenzione non servono fuochi d’artificio, la creatività e l’attenzione nella costruzione di ogni singolo dettaglio sono fondamentali in uno spettacolo di questo genere.
Nulla che sia all’altezza dei precedenti Halftime Show (da Prince a Lady Gaga, Beyoncé e Bruno Mars), ma quello sul palco è stato uno show da poche pretese: nessuna sorpresa o colpo di scena, è un perfetto incastro di esibizioni che vedono sempre in prima linea il leader del gruppo. Evitano il tema caldo della politica, sono talmente neutrali che l'obiettivo di focalizzarsi sulla musica riesce bene. Su un palco che ha la forma della lettera iniziale del gruppo, si susseguono le hit da classifica: da Harder to Breathe, This Love a una nuova versione di Girls Like You realizzata insieme ad un numeroso coro gospel. E mentre si ascolta la romanticissima She Will Be Loved,lo stadio è interamente illuminato da lanterne incandescenti. Terminano la performance Sugar e Moves Like Jagger che, tra fuoco e spettacoli pirotecnici, sono capaci di servire un pop davvero orecchiabile. Ci pensa il più energico performer dell'hip hop a stravolgere le carte in tavola: introdotto da una clip di Spongebob Squarepants, Travis Scott atterra su un grande asteroide per cantare la sua SickoMode. Il collega Big Boi, invece, sceglie la canzone The Way You Move degli Outkast.
È forse il messaggio più bello che la band poteva inviare: «Quando abbiamo accettato la responsabilità di esibirci, ho tirato fuori la penna e ho scritto. Alcune di quelle parole si sono fatte strada sulle incredibili lanterne che volavano alte e basse stanotte. Ringraziamo l'universo per questa storica opportunità di suonare sul più grande palcoscenico del mondo. Ringraziamo i nostri fan per aver reso possibili i nostri sogni. E ringraziamo i nostri critici per averci sempre spinto a fare meglio» scrivono sui social appena terminata l'esibizione.
Andrà in onda domenica 2 febbraio e avrete due possibilità per seguirlo: sul canale 20, a partire dalla mezzanotte, mentre via streaming sarà disponibile su Dazn
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