“Techetechete’”, così scegliamo le scene più amate dagli italiani

Il programma appassiona ogni sera milioni di spettatori e noi abbiamo chiesto ai curatori come nasce ogni puntata

Il lunedì è il giorno dedicato ai grandi sceneggiati di una volta: tra gli altri c’è anche il mitico “Sandokan” (1976) con Kabir Bedi
16 Luglio 2020 alle 14:29

L'estate televisiva non può definirsi tale senza “Techetechete’”, il programma che da luglio a metà settembre occupa la fascia oraria che dalla fine del Tg1 delle 20 ci accompagna all’inizio della prima serata. Dal 1999 il programma (che in realtà inizialmente si intitolava “Supervarietà”, e poi “Da Da Da”) offre al pubblico la possibilità di rivedere spezzoni di tutto ciò che è contenuto nell’immenso patrimonio dell’archivio della Rai. Una proposta decisamente gradita visto che ogni puntata raccoglie dai tre ai quattro milioni di spettatori a fronte di un costo a dir poco risibile: circa 2 mila euro contro le svariate decine di migliaia dei programmi invernali della stessa fascia oraria.

A svolgere l’elaborato lavoro di “taglio e cucito” dei diversi spezzoni che compongono ogni puntata è un gruppo di dieci persone capeggiate da Elisabetta Barduagni, storico capoprogetto fin dai tempi di “Supervarietà”: «Per preparare le puntate di una settimana abbiamo bisogno dai sette ai dieci giorni per la ricerca: questo perché è necessario verificare che ci sia materiale sufficiente per gli argomenti che abbiamo scelto. Poi servono altrettante giornate di lavoro per il montaggio. Ce ne vorrebbero di più ma, ormai, conosciamo bene le Teche Rai e sappiamo cosa e dove andare a cercare».

Il pubblico, in questo senso, dà una mano perché attraverso i social suggerisce cosa vorrebbe vedere: «I più richiesti in assoluto sono la coppia Sandra Mondaini e Raimondo Vianello, ma anche Fiorello. Mina, invece, divide il pubblico tra chi la vorrebbe vedere sempre e chi hli non ne vuole più sentir parlare» racconta la Barduagni. «Poi ci sono anche diversi fan club dei singoli artisti. C’è quello di Claudio Villa, per esempio, che ogni anno ci chiede di inserire qualche sua canzone. Quando possiamo, li accontentiamo». Molto gradito è il materiale in bianco e nero, quello della televisione di una volta: «Per questo motivo, nell’edizione che è appena cominciata abbiamo deciso di dedicare la puntata del sabato di ogni settimana al varietà. Abbiamo iniziato con Antonello Falqui (regista di “Studio Uno” e “Canzonissima”, ndr) ed Enzo Trapani (che per la Rai diresse storici show come “Non stop”, “Fantastico” o “Te lo do io il Brasile”) e proseguiremo, tra gli altri, con Vito Molinari che ci ha regalato titoli come “Al cavallino bianco” e “La vedova allegra”».

Come il sabato, anche gli altri giorni della settimana sono tematici. Quest’anno, infatti, Elisabetta ha provato a portare una ventata di novità nella trasmissione, dando alla programmazione di “Techetechete’” una struttura ben precisa. Il lunedì è dedicato ai grandi sceneggiati che hanno fatto la storia della nostra televisione. Ce n’è davvero per tutti i gusti: da “Sandokan” alla serata mistery con “L’amaro caso della baronessa di Carini”, “Ritratto di donna velata” e “A come Andromeda”; dagli sceneggiati dedicati alla famiglia (primo fra tutti, “La famiglia Benvenuti”) a quelli per ragazzi, come il “Pinocchio” di Luigi Comencini e “Il giornalino di Gian Burrasca”.

Il martedì è la volta di “Sanremo graffiti” per rivedere momenti di vecchie e nuove edizioni del Festival: i conduttori, i gruppi, i vincitori, le canzoni d’amore e quelle a tema sociale sono solo alcune delle proposte in onda nelle prossime settimane. Il “Viaggio in Italia”, con comici e cantanti delle diverse regioni e città del nostro Paese, è di scena il mercoledì, mentre il giovedì si cantano brani d’epoca e moderni con le puntate “Jukebox”. Il venerdì arrivano i “Numeri 1”: tra gli artisti che vedremo prossimamente ci sono Gigi Proietti, Gianna Nannini, Rita Pavone, l’insolito trio formato da Charles Aznavour, Gino Bramieri e gli Stadio, e Franca Valeri nello speciale a lei dedicato il 31 luglio, giorno del suo centesimo compleanno. Dopo il sabato che, come abbiamo detto, è dedicato al varietà, chiude la programmazione settimanale la domenica con canzoni e gag dedicate a temi come l’automobile, il telefono, le mamme, i baci e gli schiaffi.

Come in tutte le edizioni, anche quest’anno non mancheranno le sorprese e le curiosità: «Una per tutte: abbiamo scoperto che le musiche di “Racconti fantastici”, lo sceneggiato del 1979 basato sui racconti di Edgar Allan Poe, erano dei Pooh» anticipa Elisabetta Barduagni.

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