La natura raccontata da Carolina di Domenico con Umberto Guidoni, Donato Giovannelli e dall'autore della rubrica di Sorrisi "Non lo sapevo"
Orti urbani alla periferia delle grandi città, coleotteri infestanti che invadono i nostri terrazzi e labirinti vegetali in cui perdersi per poi ritrovarsi: la natura di "Terra Mater" la trovi dietro l'angolo o nelle profondità degli abissi. A partire dal 29 settembre, la raccontano gli ospiti di Carolina Di Domenico nel nuovo programma di Tv2000 in onda ogni domenica pomeriggio dalle 16.15 alle 18.00.
Tra i temi centrali del programma: il nostro rapporto con la natura e come viverlo al meglio. Nasce così il racconto del "cammini italiani": sentieri da percorrere a piedi o in bicicletta per apprezzare la bellezza del nostro territorio e riconnettersi al ritmo del proprio respiro. Ma in questi viaggi tra il verde dei boschi e il blu del cielo, Carolina Di Domenico non è sola, ad affiancarla ci sono tre ospiti fissi: l’astronauta Umberto Guidoni che parla della vita nello spazio, il microbiologo Donato Giovanelli che svela i segreti dei batteri, e poi ci sono io, Gianumberto Accinelli, entomologo e autore della rubrica “Non lo sapevo” su Tv Sorrisi e Canzoni.
Per presentare la trasmissione, io e Donato Giovanelli abbiamo realizzato un’intervista doppia. Un incontro singolare, dato che io ero comodamente seduto sulla poltrona di casa, mentre Donato si trovava accanto a una pozza d'acqua bollente nel deserto del New Mexico! Donato studia i batteri che colonizzano ambienti estremi e ha viaggiato in tutto il mondo per le sue ricerche, come racconterà anche durante il programma.
Gianumberto: Quali sono le grandi storie che il mondo microscopico ci racconta e che svelerai in ogni puntata?
Donato: lo studio dei batteri ci permette di capire che cos'è la vita e come funziona. Questi esseri invisibili sono ovunque e regolano tutti i cicli naturali, in particolare quello del carbonio. Degradano la materia organica — di cui anche noi siamo fatti — in acqua, sali minerali e anidride carbonica. Le piante poi assorbono quest’ultima e, attraverso la fotosintesi, la trasformano in zucchero, che viaggia da organismo a organismo, diventando parte di noi stessi. Il carbonio, infatti, è l'elemento principale anche nel nostro organismo. Ma i batteri raccontano anche la storia più profonda del nostro pianeta: la vita è iniziata con loro ed è rimasta esclusivamente loro per 2,5 miliardi di anni, fino a quando non sono comparsi gli organismi pluricellulari, quindi, studiare i batteri significa, in un certo senso, salire su una capsula del tempo che ci porta fino alle origini della vita. Ora tocca a me farti una domanda: perché gli insetti sono così affascinanti e, allo stesso tempo, repellenti? È questo che ti spinge a raccontare le loro storie?
Gianumberto: Gli insetti sono piccoli, corazzati, dotati di antenne e occhi enormi: in altre parole, sono “gli altri”. E l'alterità suscita sempre una reazione: a volte di fascino, altre volte di repulsione. Inoltre, è facile osservare i danni che provocano a noi e alle nostre attività, mentre è molto più difficile cogliere il loro ruolo benefico negli ecosistemi. Per esempio, gli esseri umani conoscono da sempre l’azione devastante delle cavallette o il fastidio delle zanzare, ma solo dalla fine dell’Ottocento si è compreso il ruolo fondamentale delle api nell’impollinazione. Le storie degli insetti mi affascinano perché sono intricate e complesse, e raccontano di creature che vivono sulla Terra da milioni di anni, intrecciando le loro vicende con quelle di tutti gli altri abitanti del pianeta. E adesso tocca di nuovo a me: perché, secondo te, è così importante che oggi uno scienziato sappia raccontare il suo mestiere al grande pubblico?
Donato: Spesso la scienza viene presentata solo attraverso le sue grandi scoperte e innovazioni, il che la rende asettica e “perfettina”. Ma non è così: dietro i dati oggettivi ci sono esseri umani, con i loro dubbi, incertezze, errori e passioni. La scienza è un’attività svolta da persone imperfette, e proprio per questo affascinante. Inoltre, per affrontare la crisi ambientale attuale, è necessaria una collaborazione tra scienziati e cittadini: tutti devono capire come funziona davvero la scienza. E ora la mia ultima domanda: nelle tue storie parli spesso del rapporto con la natura. Perché per te è così importante?
Gianumberto: La natura, con la sua bellezza, mi rassicura e scioglie i nodi che a volte aggrovigliano i miei pensieri. Il suo potere risiede nella sua mancanza di giudizio: un bosco ti accoglie per quello che sei, permettendoti di togliere le maschere che indossiamo nella vita quotidiana. Dietro queste maschere ci sono storie, e quelle della natura raccontano di una bellezza che toglie il fiato. Ecco perché amo raccontarle, sia qui su Tv Sorrisi e Canzoni sia su "Terra Mater", il nuovo programma di Tv2000.