Nato nell’83 dalla mente di Antonio Ricci, fermava l’Italia. Ora Beruschi, D’Angelo e soci tornano in scena tra sketch, musica e i mitici «stacchetti» con «Drive in - The Reunion»
Di «Drive in» il grande regista Federico Fellini diceva: «È l’unico programma per cui vale la pena avere la tv». Creativa, libera e frizzante, la trasmissione ideata da Antonio Ricci e in onda su Italia 1 dal 1983 al 1988 ha sfornato talenti e sdoganato linguaggi modernissimi, tra gag, monologhi satirici e i celebri stacchetti delle «Ragazze fast food». Oggi alcuni comici del mitico gruppo di allora si sono ritrovati per dare vita allo spettacolo «Drive in - The Reunion», in tour nei teatri a giugno (il 3 alla Musical Academy di Terni, il 7 al Nuovo di Ferrara, il 16 al Vip Village di Roma; a seguire altre date). Li abbiamo intervistati per rievocare i fasti del passato e per farci raccontare il nuovo show.
Carlo Pistarino: Questo spettacolo è un ritorno al futuro
Ce lo ricordiamo nei panni del paparazzo o del cantante lirico. In ogni puntata di «Drive in», poi, non mancava l’appuntamento con l’esilarante tour «Gita Pistarino». «Però il personaggio a cui sono più legato è l’autista di autobus. Facevo davvero il tranviere e andai ai provini di Ricci con la divisa dell’azienda di trasporti di Genova, dove lavoravo. Ricordo i colleghi increduli nel vedermi in tv nel 1983» racconta Carlo Pistarino. «Considero questo spettacolo un esordio alla regia: ho scritto i raccordi fra i monologhi, i testi delle parodie delle canzoni. E ho giurato a Tinì Cansino: “Tutti ti vedranno recitare, finalmente”. Non sarà un parco delle rimembranze, ma la rivincita della commedia con un repertorio fresco di battute, la scenografia colorata di un piccolo bar, un maxi schermo...».
Margherita Fumero: Sul palcoscenico canterò e mi metterò a ballare
Le sue gag in coppia con Enrico Beruschi in «Drive in» sono indimenticabili e la simpatia contagiosa di Margherita Fumero fa sì che anche il suo ruolo televisivo più recente, quello di Wanda in «Camera Café», sia molto apprezzato da chi ai tempi del varietà di Italia 1 non era ancora nato. «Rincontrarci è una grande gioia» confida l’attrice torinese. «Dopo più di 30 anni ci ritroviamo con lo stesso affetto di prima, come se ci fossimo lasciati ieri. Ora siamo “diversamente giovani”, ma ciò che conta è lo spirito: io ballerò e canterò come una forsennata con un chiodo rosso indosso! Sul palco la band suonerà dal vivo e le ballerine Desirèe Gàza e Giorgia Lorusso sono bravissime. I loro stacchetti non faranno rimpiangere le “Ragazze fast food” d’antan».
Gianfranco D'Angelo: Con i monologhi satirici rifletto sui nostri tempi
Dopo l’enorme successo televisivo, l’attore romano ha sempre lavorato: «27 commedie e 600 serate da “one man show”» elenca fiero Gianfranco D’Angelo. «Questa reunion sarà il “Drive in” di oggi, fatto da interpreti di ieri. I ricordi sono parte della nostra storia e a volte è bello fare “spaccio” di nostalgia. Certo, non ripeteremo le stesse cose, altrimenti sai che noia. Nei miei nuovi monologhi prenderò in giro i fanatici dei telefonini e le maniache dei ritocchini. Però ci metteremo tutta l’allegria di allora. Sono grato al “Drive in” degli Anni 80, ancora oggi mi chiedono di fare “Has Fidanken”. Quella cockerina era di un mio caro amico, il generale dei paracadutisti Peppino Palumbo. Dopo in tv sono arrivati altri cagnolini, ma imperturbabile come lei davanti alla telecamera non ho mai più visto nessuno!».
Enrico Beruschi: Se vi piace, chiamatemi «zio enrico»
Ha il ruolo del «tranquillizzatore»: è colui che riesce a rasserenare tutti nella compagnia. «Sono lo “zio” milanese che li coccola, il più “anziano” che mantiene immutata la voglia di sperimentare. Per esempio, oggi mi dedico alle letture di Giovanni Guareschi e alla regia lirica, a modo mio» svela Enrico Beruschi. In molti lo ricordano per il Beruscao... ao... ao... del “Drive in”, la parodia delle telenovelas con un motto entrato nei modi di dire negli Anni 80: «Una brutta fazenda!». Avete presente l’“orologiao”? «Quel pataccone lo tengo in un cassetto del comò» dice l’attore. «Non vorrei mai che venisse Alberto Angela a teatro a prendersi il merito di averci ritrovato fra i reperti archeologici! Sarò pure una vecchia pantegana, ma mi piace ancora parlare a tu per tu con il pubblico per capire il momento che stiamo vivendo».
Sergio Vastano: Rivedrete il bocconiano fuori corso. E molto altro
Sergio Vastano è entusiasta della reunion. «Se fossi l’ottavo dei sette nani, mi chiamerei Gongolo!» dice l’attore romano. «Io suono la chitarra e l’armonica a bocca. Sul palco darò il ritmo all’andamento dei pezzi teatrali con canzoni come “Sex Bomb” di Tom Jones. A un certo punto Margherita interpreterà una donna in preda a un raptus e suonerò “Vita spericolata”. Ma farò anche il personaggio del calabrese bocconiano fuori sede e fuori corso, con le battute originali scritte in quell’afoso 15 luglio del 1985 che non dimenticherò mai. Tra cui: “È chiaru ‘stu fattu?”. E al pubblico dirò: “Avviso ai naviganti: chi ride troppo è vecchio!”. Scherzo... In realtà il “Drive in“ è ancora attualissimo. A parte Maurizio Crozza, che con intelligenza sa bacchettare gli intellettuali, in tv oggi la satira non esiste più».
Dal 5 gennaio approda alla seconda serata di Raitre. E lo fa con un classico della televisione italiana nato nel 1967. Una trasmissione che raccontava i personaggi dello spettacolo attraverso filmati di repertorio e chiacchierate in studio con il conduttore
Il programma di Marco Giusti su Rai 2, il 4 agosto alle 23.45, dedica una puntata al cabaret televisivo che andava in onda negli anni ’80 sulle reti Mediaset