Torna “Family Food Fight” con Lidia e Joe Bastianich e Antonino Cannavacciuolo

Al via la nuova edizione dello show di Sky da giovedì 11 marzo

Joe Bastianich, Lidia Bastianich e Antonino Cannavacciuolo sono i giudici di "Family Food Fight"
8 Marzo 2021 alle 08:59

Una gara di cucina, ma... un po’ speciale. Perché a “Family Food Fight” a scendere in campo saranno famiglie provenienti da tutta Italia. «Per questa seconda edizione, però, abbiamo voluto alzare l’asticella» dice Joe Bastianich, che conduce lo show insieme a mamma Lidia e allo chef Antonino Cannavacciuolo. «Tutte e sette le famiglie in gara gestiscono un locale, che siano agriturismi, ristoranti o trattorie. Per cui potremo essere più severi. Soprattutto io».

In fondo anche voi tre giudici siete una famiglia “allargata”: mamma Lidia, suo figlio Joe e... Antonino Cannavacciuolo. Come lo avete accolto?
Joe Bastianich: «Malissimo. Per me è come un fratello acquisito che mangia tutto, non parla l’inglese e non mi ha neppure insegnato il napoletano. Però mia mamma lo adora e allora... me lo devo tenere».
Lidia Bastianich: «È così simpatico!».
Antonino Cannavacciuolo: «Io dico solo una cosa. Sul lavoro cerco sempre persone con cui divertirmi, perché altrimenti non viene fuori la creatività e poi tutto diventa più faticoso, le ore non ti passano più. E con loro vi assicuro che ci si diverte».

Qual è la parte dello show che vi piace di più?
Joe: «La staffetta, cioè quando facciamo alternare i membri delle famiglie alle prese con la stessa ricetta. Lì si vede se sono tagliati per affrontare gli imprevisti e i cambi di programma che in cucina sono sempre dietro l’angolo».
Antonino: «Io mi diverto soprattutto quando li sprono a inventare qualcosa di nuovo. Perciò sono contento che quest’anno si sia alzato il livello. L’anno scorso chi aveva il coraggio di sgridare la nonnina che sbagliava un piatto? Adesso invece, con queste famiglie di ristoratori, posso farlo. Perché in fondo siamo tutti colleghi».

Ci saranno anche ospiti un po’ speciali.
Joe: «Il più simpatico è Costantino della Gherardesca».
Antonino: «Con la sua personalità multiforme ci aiuterà a tornare nello spirito dei favolosi Anni 80 e della loro cucina “estrema”, quando per la prima volta abbiamo visto arrivare sulle nostre tavole certi ingredienti stranieri e certe ricette... vistose, diciamo così. La pasta alla vodka, i cocktail di scampi, le penne al salmone... piatti che hanno segnato un’epoca e i nostri ricordi».

Le sette famiglie concorrenti arrivano da tutta Italia. Ma secondo voi c’è una zona del nostro Paese dove si usa di più cucinare tutti insieme?
Antonino: «Be’, al Sud! Io ho sposato una piemontese e quando andavo a cena dalla sua famiglia trovavo prosciutto e insalatina: “Sa, per la linea...”. Quando sono venuti dai miei li abbiamo ubriacati di portate! Il fatto è che dalle mie parti ogni occasione è buona per cucinare e festeggiare insieme».
Lidia: «La cucina è il posto più bello della casa. È lì che si abbassano le difese, ci si rilassa e ci si conosce meglio. Io vivo in America e devo dire che anche qui comincia a diffondersi questa cultura, grazie anche a programmi come il nostro».

Ma nelle vostre famiglie chi cucina di più?
Joe: «Mamma è il generale, io il soldato. Sono cresciuto pelando patate e buttando la spazzatura: lei ordinava e io facevo!».
Lidia: «Lui è un manager, ma è bravo anche tra i fornelli. Fa carne alla griglia e insalate, un po’ all’americana. Io gli dicevo che crescendo bisogna “formare il palato”, creare una “biblioteca di sapori”: così abbiamo fatto tanti viaggi in Italia alla scoperta di ricette e prodotti tipici».
Antonino: «Anche da me il punto di riferimento era la mamma. Solo crescendo e studiando ho capito davvero quanto era brava: per esempio, riusciva a fare un pollo perfetto con una semplice casseruola e altri strumenti non professionali. Io cucinavo con lei e provavo un orgoglio pazzesco quando mi faceva provare. Ancora ricordo l’emozione di veder lievitare il pan di Spagna... e tutti a dirmi “Bravo Antonino, bravo!”. Oh, forse lo facevano solo perché ero piccolo, ma direi che ha funzionato».

E oggi?
Antonino: «Quando il ristorante era chiuso per la pandemia, ne ho approfittato per cucinare di più in famiglia. Specie per mia figlia, che è una buongustaia. Lei non si accontenta certo di un panino!».
Lidia: «Anche per me è stata l’occasione per stare di più con mamma Erminia. Aveva 100 anni e ci ha lasciato il giorno di San Valentino. Però ho avuto la consolazione di averla coccolata con i miei piatti. Le dicevo: “Oggi ti faccio la polenta al guazzetto” e lei era così contenta... ecco, è un’altra prova che il cibo trasmette amore».

E se volessimo consigliare ai lettori di Sorrisi un piatto da cucinare tutti insieme in famiglia, quale sarebbe?
Lidia: «Inventatelo. Ogni occasione è buona. In questi giorni ho creato gli “Ziti alla Biden” in onore della first lady americana Jill Biden, che è di origini siciliane. Pomodoro, aglio, origano e naturalmente ricotta fresca...».
Joe: «Io farei le lasagne».
Antonino: «E io gli gnocchi, così si può fare la catena di montaggio: chi dà la forma, chi li cuoce, chi prepara il sugo. E i bambini metteteli a impastare: quando si infarinano si divertono un mondo».

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